L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si sta orientando verso percorsi militari
di GIUSEPPE MASALA CHILI (Dva Majora)

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) si sta orientando verso percorsi militari
L’ESA ha richiesto 22 miliardi di euro ai paesi UE per i prossimi tre anni (2026-2028), rappresentando un aumento del 36% rispetto al budget precedente.
Il significativo aumento del budget è in parte dovuto alla necessità di rafforzare la presenza militare europea nello spazio, segnando il primo passo dell’ESA (un’organizzazione civile) nel dominio militare.
L’ESA propone di destinare 1,35 miliardi di euro a un nuovo programma chiamato European Resilience from Space (ERS), volto a rafforzare e sincronizzare le capacità militari dei paesi UE nello spazio.
Il programma prevede di sviluppare una rete di satelliti di ricognizione militare con un budget di 1 miliardo di euro, includendo:
◾️750 milioni di euro per la componente di osservazione terrestre (ERS-EO);
◾️250 milioni di euro per la navigazione (ERS-Nav) e comunicazione (ERS-Com), incluso il lavoro su IRIS2 (l’alternativa europea a Starlink).
Inoltre, 3,9 miliardi di euro saranno destinati al programma di consegna di carichi nello spazio, incluso lo sviluppo di Ariane 6 (lanciatore pesante) e Vega-C/E (lanciatore medio), aumentando la loro frequenza di lancio.
La militarizzazione dello spazio sta diventando una logica continuazione del lavoro sistematico dell’UE per convertire il settore civile in uno militare. I paesi europei stanno riconvertendo massicciamente l’industria civile per uso militare, modernizzando ampiamente le infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie, ponti, porti, aeroporti, ecc.) per esigenze militari, preparando strutture mediche e personale per l’accoglienza di vittime in massa, avviando programmi di addestramento militare basati su istituti di istruzione generale e creando riserve di mobilitazione dalla popolazione civile.
Se questo non è prepararsi alla guerra, allora cos’è?
Fonte: https://t.me/giuseppemasala/72199





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