Trump, la rana e lo scorpione
di CARLO CLERICETTI
La spiegazione più stringata della vittoria di Donald Trump è in un tweet di qualche giorno fa dell’allora candidato: “They will soon calling me Mr. Brexit!”, mi chiameranno presto Mr. Brexit. La carta vincente del candidato repubblicano è stata quella di presentarsi come l’anti-establishment, e il fatto che quasi tutti gli esponenti del suo partito gli si fossero dichiarati contrari non ha fatto altro che favorirlo, offrendo una conferma alle sue affermazioni.
Ormai la maggior parte degli osservatori si è rassegnata ad ammettere che il voto inglese è stato un voto di protesta che aveva poco a che fare con il quesito del referendum, e molto invece con la rabbia di chi si sente spinto sempre più in giù nella società e sfrutta ormai ogni occasione che gli sia data per esprimersi contro la classe dirigente che ha creato questa situazione. Hillary Clinton è una perfetta rappresentante di questa classe, nell’ambito della quale le differenze tra coloro che un tempo erano progressisti o conservatori si limitano a qualche diritto civile (aborto, questioni sessuali e simili) ma scompaiono sui problemi dell’economia e dell’organizzazione sociale.
I sondaggi valgono quel che valgono (molto poco, come si è visto per l’ennesima volta), ma quelli durante la corsa per le candidature erano piuttosto concordi nel segnalare che uno scontro Clinton-Trump avrebbe avuto esisti incerti, mentre se il candidato democratico fosse stato Bernie Sanders le probabilità di vittoria di quest’ultimo sarebbero state molto superiori. Anche Sanders rappresentava un’alternativa, pur se radicalmente diversa da quella confusamente proclamata da Trump.
I politici europei, da Merkel-Schäuble a Renzi, avrebbero un’altra occasione per rendersi conto che stanno andando verso un futuro che può avere sbocchi molto rischiosi per la società e i sistemi democratici. Ma sono come nella vecchia storiella della rana e lo scorpione. La ricordiamo per i pochi che non la conoscessero. Uno scorpione deve attraversare uno stagno e chiede a una rana di traghettarlo. “No – dice la rana – tu mi pungeresti e morirei”. “Ma no – replica lo scorpione – in quel caso affogherei e morirei anch’io”. La rana si lascia convincere, ma durante la traversata lo scorpione la punge. “Cosa hai fatto?”, grida la rana. “Adesso morirò, ma anche tu affogherai”. “Non posso farci niente – risponde lo scorpione mentre affondano – E’ nella mia natura”.
fonte: http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2016/11/09/trump-la-rana-e-lo-scorpione/
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