Un governo “positivo”
di GIANFRANCO LA GRASSA
Ha infatti il pregio di aver fatto incazzare quelli che hanno votato NO e ha lasciato costernati anche molti dei SI di fronte ad una apparente “provocazione”. Tuttavia, non lo è e si tratterà di capire che cosa vuole l’ex premier, buffoncello e tuttavia pericoloso, che ha messo tutti i suoi uomini ai vertici degli apparati amministrativi statali, della Guardia di Finanza, della RAI, delle industrie pubbliche. Il fatto è che gli oppositori sono inadeguati a raccogliere e alimentare un malcontento e un forte disagio che in queste ore si sono fatti abbastanza palesi.
La minoranza piddina, quanto di peggio si possa immaginare, voleva un governo che durasse fino alla scadenza elettorale. Hanno detto di votare NO ma solo per disattendere il malcontento popolare. Sono dei cialtroni dai quali guardarsi. Solo che ormai sono patetici nei confronti dei renziani. Chi può prendere sul serio due sopravvalutati (in altri tempi) come D’Alema e Bersani? Oggi appare a quasi tutti quanto mediocri e solo intrallazzoni essi siano sempre stati. Nessun credito a simili personaggi da “vaudeville”. Vi ricordate “noio volevon savuar l’idris”? Quelli ci facevano ridere ed erano veri grandi comici. Questi fanno venire il famoso “latte ai cojoni”.
Tralascio Mattarella perché sappiamo che il presdelarep va rispettato per legge. Resta la cosiddetta opposizione: il movimento “5 stelle” e il sedicente centro-destra. Mediaset è sotto attacco di “Vivendi”, gruppo, se non erro, di Vincent Bolloré. Berlusconi non può che prendere ufficialmente le distanze dal governo dato che si tratta di un incredibile insulto rivolto agli italiani, la cui maggioranza è sicuramente incazzata. Tuttavia, il “nano” sarà in fermento e cercherà la via d’uscita per salvare lui e le sue aziende senza smerdarsi completamente. Gli altri oppositori avrebbero l’occasione di dichiarare una unità d’azione sia pure temporanea, cioè fino a quando durerà l’emergenza di una simile scelta catastrofica per il paese.
Sono però personaggi privi di vero carisma, ognuno preso dalla sua ambizione di emergere per quanto è necessario a conquistarsi una fetta d’elettorato. Stiano attenti perché Renzi è consigliato dall’estero e non può non sapere quanto discredito si vada accumulando a causa di questo governo. E’ vero che negli Usa non ha vinto la Clinton. Tuttavia, se il “toscanello” compie una mossa così avventuristica, è per approfittare dell’insipienza dei suoi oppositori e dimostrare anche a Trump che lui è la sola carta da giocare per tenere l’Italia sotto il tallone statunitense.
Nel dibattito per la fiducia sono rimasti fuori dall’aula solo i grillini e i leghisti (di Verdini e soci non tengo conto perché si tratta solo di rabbia per non avere avuto nemmeno un posto al governo). FdI sembra quindi rimasto a sorbirsi “venti minuti di sussurri” (così titola perfino il “Corriere”). Non mi sembra un atteggiamento che faccia sperare in un minimo di forte opposizione. Tutti a calcolare convenienze partitiche. Manca un condottiero o, meglio ancora, un gruppo coeso, deciso e capace di convogliare il malcontento che si fa più palese, ma non può “concentrarsi” se la gente viene delusa e dunque si smonta.
La situazione va maturando verso una forte disaffezione a questo quadro politico; manca però totalmente chi dovrebbe raccoglierla e scagliarla contro i ciarlatani al comando. L’opposizione non ha dirigenti capaci e chiari nei loro intenti; solo meschini chiacchieroni e opportunisti di vario genere. Una situazione senza via di uscita. Tuttavia, non è risolvibile in nessun modo pacifico e dunque, alla lunga, potrebbe maturare qualcosa di infine diverso dalla “poltiglia maleodorante” della politica odierna in questo paesello da operetta (almeno per il momento). Non resta che sperare; per il momento nulla di decente sembra esistere nemmeno in embrione.
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