Gli italiani vogliono uscire dall’Unione europea
di GIANLUCA BALDINI (FSI Pescara)
Se pensi che la riforma Fornero sia stata un disastro che ha contribuito al drammatico incremento della disoccupazione giovanile e vorresti eliminarla, stai chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che il Jobs Act abbia istituzionalizzato il precariato e condannato le future generazioni all’instabilità perenne e vorresti cancellarlo, stai chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che le privatizzazioni bancarie siano state un fallimento e che le banche in crisi che vengono salvate con risorse pubbliche vadano nazionalizzate, stai chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che i tagli alla sanità pubblica e le sovvenzioni a quella privata siano un’ingiustizia e vorresti ristabire un equilibrio a favore del sistema sanitario nazionale, stai chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che i tuoi figli abbiano il diritto di andare a scuola in una struttura sicura, accogliente e dotata di tutto l’occorrente per lo svolgimento didattico e che lo Stato non dovrebbe prevedere alcun limite di spesa per queste risorse, stai chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che le strade della tua città o della tua regione versino in condizioni pessime e che lo Stato dovrebbe stanziare risorse aggiuntive per la sicurezza stradale, stai sempre chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che vadano ripristinati controlli sulla circolazione di capitali, merci, servizi e persone, che vada impedito alle imprese che hanno ricevuto risorse pubbliche di delocalizzare, che vadano difese e protette l’agricoltura e l’industria nazionale, che vadano accolte piccole quote di immigrati in relazione alla capacità di assorbimento del mercato del lavoro, allora stai di nuovo chiedendo di uscire dall’UE.
Se pensi che il benessere della collettività si persegua attuando la Costituzione e non proponendo modifiche proposte dagli istituti finanziari che vogliono mettere le mani sullo Stato, allora stai chiedendo ancora di uscire dall’UE.
Se condividi tutti o anche solo uno dei punti menzionati precedentemente, forse ancora non l’hai capito, ma stai chiedendo che l’Italia abbandoni l’Unione europea.
Dentro l’UE si fa quello che l’UE chiede.
E cosa chiede l’UE?
1. Di ridurre il debito pubblico.
Come? Tassando patrimoni e risparmi (IMU e affini), cioè sottraendo ricchezza alle famiglie, e tagliando la spesa pubblica, cioè chiudendo ospedali, accorpando plessi scolastici e imputando sempre più costi all’utenza (ticket per accedere alle prestazioni sanitarie, talvolta più alti del costo di una prestazione equivalente erogata da un privato, o contributi “volontari” per comprare il necessario per la didattica o talvolta persino la carta igienica).
2. Di mantere bassa l’inflazione.
Come? Tassando i consumi (aumenti IVA, che servono anche a nutrire il bilancio dell’UE) e comprimendo la domanda di beni attraverso politiche di deflazione salariale (licenziamenti più facili e in generale contratti con meno protezioni per rendere i lavoratori più “accomodanti”, minacce di outsourcing finalizzate a promuovere riduzioni degli stipendi o condizioni di lavoro sempre meno umane).
Gli italiani vogliono uscire dall’UE ma ancora non lo sanno. Quando lo “sapranno”, speriamo presto, qualcuno dovrà darsela a gambe levate.