Amato: battere moneta è la sovranità. La beffa del referendum del 1989 e l’effetto “plebi poverissime e poco istruite”
di LUCIANO BARRA CARACCIOLO
“…Quando si insegna ad un ragazzino di primo anno all’università in che cosa consiste la sovranità, la prima cosa che gli si dice è “batter moneta”.Quindi c’è niente popò di meno quel problema lì di mezzo. Una volta si diceva “batti moneta e dichiara le guerre”. Ora pudicamente si dice “batti moneta e poi paga pensioni, stipendi”. Batter moneta come caratteristica dello Stato sovrano continua ad essere la prima cosa che viene in mente. E non a caso…”.
E’ stato talmente sottolineato da voler ricordare che, quando ci fu l’edesione italiana allo SME – me lo ricordo benissimo, perché coincise con quel quarto d’ora in cui sono stato Ministro dell’Industria (il problema non è durar molto, ma esserci negli appuntamenti storici!!) [risate] – quando ci fu quella discussione c’era perfettamente accordo, il Paese era d’accordo.
Il grosso problema era di trarne le conseguenze, cioè DI APPROFITTARE PER UNA IMMEDIATA NUOVA POLITICA DI TIPO SALARIALE, per quella che allora veniva chiamata, nella coda della terminologia, la “politica dei redditi” . Ma sull’accordo, sulla politica monetaria, il Paese già da allora era sostanzialmente d’accordo. Chi non lo era, era per paura, non perché non ci credesse. Diceva, “ma non ci indurre in tentazione”, cioè non esageriamo, insomma; ma l’Italia è stata sempre favorevole a questo.
Ed è abbastanza interessante perché, tutto sommato, nonostante non ci sia stato un adeguamento politico immediato…però successivamente l’adesione allo SME è stato quella specie DI FATTO CORROSIVO QUOTIDIANO CHE CI HA SPINTO AD AVERE POLITICHE LEGGERMENTE PIÙ SAGGE con il passare del tempo.
Quindi io non ritengo assolutamente che sia stato negativo, anzi CHE SIA STATO UN FATTO DI IMPORTANZA FONDAMENTALE. Anche se non ho dato mai importanza alla larghezza della “banda”, perché in materia monetaria quelle che contano sono le aspettative psicologiche. Per me l’idea che si debba litigare per avere la “banda” più larga degli altri, io non l’ho mai capita e non riuscirò mai a capirla, perché quando un Paese come l’Italia comincia a peggiorare, deve mollare il tutto, insomma…”
“L’argine contro il dilagare del potere d’acquisto che movendo dagli Stati Uniti minaccia di sommergere l’Europa, si continua a sostenere, potrebbe essere innalzato esclusivamente mediante il ripristino del gold standard. In realtà, concezioni del genere incontravano, un tempo, un coerente completamento nelle enunciazioni che attribuivano al meccanismo concorrenziale il compito di realizzare, mediante congrui adattamenti dei livelli salariali, il riequilibrio dei conti con l’estero.
Insomma, il ritorno alla convertibilità aurea generalizzata implicava governi autoritari, società costituite di plebi poverissime e poco istruite, desiderose solo di cibo, nelle quali la classe dirigente non stenta ad imporre riduzioni dei salari reali, a provocare scientemente disoccupazione, a ridurre lo sviluppo dell’economia.”
Più povertà: 1 su 4 è a rischio, record storico dall’89. Bankitalia registra peggioramenti nei bilanci
delle famiglie italiane
Aumentano le diseguaglianze. Il 5% dei Paperoni detiene il 30% della ricchezza italiana.
Mario Monti cita Stefano Feltri …le leve del potere sono ormai INESORABILMENTE ALTROVE
Fonte: http://orizzonte48.blogspot.it/2018/03/amato-battere-moneta-e-la-sovranita-la.html
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