Prato, in Alternanza scuola lavoro si amputa falange
di CGIL TOSCANA
Fuso: “Inaccettabile”. Rabbia Fiom, Studenti Medi e Flc
Durante la mattinata del 13 giugno, uno studente di 17 anni in Alternanza Scuola Lavoro presso un’officina meccanica in via Prato a Montemurlo (PO) è rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro. Il ragazzo, infatti, si è ferito alla mano sinistra mentre stava lavorando a un macchinario che gli ha amputato la falange dell’anulare.
Infortunio in Alternanza scuola lavoro nel pratese, Fuso (Cgil Toscana):
Inammissibile, si ripensino i percorsi, servono più prevenzione e formazione per la sicurezza sul lavoro, la Regione intervenga”
Dice Mauro Fuso (Cgil Toscana):
Inammissibile e inconcepibile, un fatto gravissimo indipendentemente dall’entità dell’infortunio. Nella Toscana così attenta ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le Istituzioni devono ripensare percorsi e formazione dell’alternanza scuola lavoro. Se non si interviene prontamente, e questo vale anche per le imprese e le loro associazioni, ci si arrende all’irresponsabilità e alla teoria degli incidenti. Non si tratta mai del caso e soltanto formazione e prevenzione possono favorire una nuova cultura della sicurezza sul lavoro. L’alternativa è aspettare che ci sia il morto e piangere così l’ennesima vittima di un ‘incidente’. Agire subito è indispensabile e la Regione Toscana attraverso i suoi poteri deve farlo prontamente con un intervento diretto, preciso e inequivocabile”.
Dopo quello avvenuto circa un mese fa presso un’azienda specializzata in provincia di Udine, quando è stato un giovane studente friulano a ferirsi alla mano durante l’utilizzo di un macchinario, quello di ieri è solo l’ultimo di una serie di infortuni sul lavoro avvenuti durante il percorso di alternanza. Quindi non un caso isolato. Questi gravi episodi testimoniano una mancanza di formazione e una scarsa cultura della prevenzione che caratterizzano non solo i percorsi di ASL, ma più in generale l’intero mondo del lavoro.
La sicurezza e la tutela dei lavoratori e, nei casi di ASL degli studenti, deve essere messa al primo posto.
Il progetto di Alternanza Scuola Lavoro – dichiara la Rete degli Studenti Medi – dovrebbe essere un percorso didattico alternativo, che dovrebbe educare al valore del lavoro. Mettere gli studenti in situazioni rischiose o in condizioni di sostituzione di mano d’opera non fa che accentuare una formazione basata sullo sfruttamento e sulla precarietà”.
Emilio Testa, Segretario generale della Fiom Cgil di Prato commenta l’accaduto: “Serve maggiore accortezza, le regole vanno rispettate scrupolosamente e deve essere sempre presente un tutor che segua i ragazzi soprattutto quando si tratta di ambienti e lavori potenzialmente rischiosi. E’ importante sensibilizzare sia le scuole che le aziende: tutti dobbiamo provare a dare il nostro contributo perché ci siano controlli rigorosissimi”.
Lunedì 18 giugno si terrà presso la Cgil di Prato un incontro tra Fiom Cgil, Flc Cgil e la Rete degli studenti Medi per iniziare insieme un percorso che possa individuare orientamenti per la realizzazione di validi percorsi di Alternanza Scuola Lavoro.
Ha aggiunto Daniele Monticelli (Flc Cgil Toscana):
Il tragico fatto di ieri che ha colpito uno studente di 17 anni in Alternanza Scuola Lavoro presso un’officina meccanica di Montemurlo (PO) è solo l’ultimo di una non isolata casistica di infortuni sul lavoro avvenuti durante i percorsi di alternanza. Questi gravi episodi ripropongono con straordinaria quanto disperata evidenza la necessità di rivedere profondamente i meccanismi di attuazione della delega sull’Alternanza, che ribadiamo non può essere paragonata in nessun modo ad una esperienza di lavoro, ma nemmeno allo stage e all’apprendistato.
Serve sicuramente una maggiore attenzione ed un particolare rispetto delle regole e garanzie di sicurezza quando ci si trova ad operare con ragazzi di quell’età; serve sopratutto una diversa governance ed un un profondo ripensamento delle Istituzioni competenti (a cominciare dal MIUR, ma anche la Regione Toscana) sui percorsi, i compiti e le prerogative dell’ASL che restituisca piena autonomia organizzativa e gestionale dei tempi e delle modalità alle Istituzioni Scolastiche e abbandoni ogni velleità di obbligatorietà imposta. Solo così possiamo sperare di favorire una cultura del Lavoro ed una Formazione che non venga mai fraintesa con lo sfruttamento e l’accettazione della Precarietà; e non stare ad aspettare il prossimo incidente.”
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