Saipem, Fincantieri, Trevi e non solo. Che cosa cambierà con Cdp Industria spa per Cassa depositi e prestiti
di STARTMAG (Michele Arnese)
Primo passo della riorganizzazione di Cassa depositi e prestiti con la costituzione di Cdp Industria spa. Ecco che cosa cambierà per Saipem, Fincantieri, Ansaldo Energia, Trevi, Open Fiber e non solo
Si muovono i primi passi in casa di Cdp nella riorganizzazione delle partecipazioni che era stata annunciata lo scorso dicembre in occasione della presentazione del piano industriale.
CHE COSA HA DECIDO CASSA DEPOSITI E PRESTITI
Cassa depositi e prestiti negli scorsi giorni ha costituito una nuova società, Cdp Industria spa, che nelle intenzioni dell’amministratore delegato della Cassa, Fabrizio Palermo, è destinata a «mettere ordine» tra le partecipazioni della Cassa.
IL CDA DI CDP INDUSTRIA SPA
La creazione di questa sorta di subholding è stata approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione di Cdp il 20 dicembre 2018. Alla presidenza è stato nominato Paolo Calcagnini, chief financial officer di Cdp, e i consiglieri sono Pierpaolo Di Stefano e Francesca Fonzi. Il collegio sindacale è guidato invece da Franco Luciano Tutino.
CHE COSA CAMBIERA’ PER SAIPEM E NON SOLO CON CDP INDUSTRIA
Cdp Industria raccoglierà le partecipazioni detenute da Cdp nel capitale di aziende industriali del calibro di Saipem, Trevi, Ansaldo Energia, Fincantieri e altre ancora.
Il nome di Trevi rimanda a quel campione nazionale in gestazione nel settore costruzioni (con Salini-Impregilo e Astaldi) che potrebbe – ove davvero dovesse nascere – fare perno proprio su Cdp Industria, secondo alcuni osservatori.
Fincantieri al momento è posseduta da Fintecna (controllata da Cdp), quindi si vedrà se Fintecna continuerà ad avere una quota di Fincantieri o tutte le azioni passeranno a Cdp Industria. Mentre le partecipazioni in Ansaldo Energia e Saipem sono appannaggio di Cdp Equity spa, che con questa riorganizzazione è destinata ad essere snellita (o superata?).
IL RUOLO DI CDP RETI
In effetti anche un’altra partecipazione ora sotto il cappello di Cdp Equity, ossia Open Fiber, potrebbe confluire in Cdp Reti (che ha tra l’altro le quote strategiche di Snam e Terna). Anche se su Open Fiber e Tim è ancora in ballo il dossier rete unica e quindi le evoluzioni non sono ancora certe.
LE PAROLE DI PALERMO
Palermo aveva anticipato le intenzioni di rivedere la mappa societaria del gruppo Cdp a febbraio, con un’intervista al Sole 24 Ore. Accanto a Cdp Reti (che vede e vedrà ancora la presenza nel capitale di investitori istituzionali), il manager aveva detto che «stiamo pensando di creare una seconda subholding a cui faranno capo le partecipazioni industriali». E «servirà a rendere possibili collaborazioni tra le società del gruppo a beneficio anche delle filiere di piccole e medie imprese fornitrici», aveva aggiunto Palermo.
CHE COSA C’E SCRITTO NEL PIANO INDUSTRIALE
Ma già alla presentazione del piano triennale di Cdp, lo scorso dicembre, si scorgeva la direzione di marcia che ora vede come prima tappa la costituzione di Cdp Industria spa. Si prevede – era indicato nel piano industriale, come raccontato all’epoca da Start Magazine in questo articolo – un “riassetto degli strumenti di equity e lancio di fondi di filiera in settori quali meccanica, agroalimentare, white economy” e la “facilitazione dell’accesso delle PMI al credito diretto, anche tramite il coinvolgimento di altri investitori con strumenti quali basket bond regionali e indiretto, in collaborazione con il sistema bancario e attraverso garanzie o fondi nazionali ed europei”.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI STRATEGICHE
Nel piano si prevede la riorganizzazione del portafoglio di gruppo “sulla base di una logica industriale e per settore di attività, per sostenerne i percorsi di sviluppo in una prospettiva di lungo termine”. Qui si intravvedeva l’idea di mettere mano al profluvio di partecipazioni, non solo di minoranza, in aziende in cui la Cassa negli ultimi anni è entrata, senza un vero piano preordinato. E oltretutto con operazioni piuttosto controverse, come nel caso Saipem che ha subito di recente una multa, che ora ha allo studio la cessione del drilling (settore dunque non più strategico?).
ECCO LA STRUTTURA DEL GRUPPO CDP A FINE MARZO 2019
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