Approvato il Recovery plan italiano: entro luglio arrivano 25 miliardi di euro
di TODAY (A. B.)
Via libera della Commissione Ue al Pnrr italiano, che farà arrivare al Paese 24,9 miliardi di euro entro luglio, e in totale 191,5 miliardi entro il 2026
Il premier Mario Draghi insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha celebrato negli studi di Cinecittà, a Roma, l’ok della Commissione al progetto italiano per l’accesso ai fondi del Recovery plan. Entro luglio è attesa la prima tranche di 24 miliardi, pari ad una intera finanziaria. In totale dall’Europa verranno girati all’Italia 191,5 miliardi di euro entro il 2026.
In cambio l’Italia si è impegnata nel portare avanti alcune riforme chieste da tempo dall’Europa. Come spiegato da Draghi “entro giugno prevediamo il ddl delega per la riforma degli appalti e delle concessioni. Nel mese di luglio la legge sulla concorrenza e la riforma della giustizia”.
Per la Commissione europea il Pnrr dell’Italia affronta “in modo efficace” le raccomandazioni Ue e “contribuisce a correggere gli squilibri, incluso l’alto debito e la debole produttività, in un contesto di alta disoccupazione e elevati crediti deteriorati”. Tra le misure citate quelle che migliorano la riscossione delle tasse, che rafforzano la spending review, la sanità e le politiche attive del lavoro, la partecipazione delle donne e l’emersione del sommerso. Vengono indicate quelle che favoriscono il clima per le imprese e riducono le barriere alla concorrenza, semplificano gli appalti, riducono i ritardi dei pagamenti della P.A .
Il recovery plan italiano
L’esecutivo comunitario ha adottato una valutazione positiva del piano, che è “di elevata qualità” secondo alti funzionari Ue, e che sosterrà investimenti e riforme in linea con le raccomandazioni specifiche per Paese. Per la Commissione, il 37% della spesa prevista nel piano nazionale di ripresa dell’Italia sostiene l’obiettivo climatico, cioè contribuisce al target di ridurre le emissioni del 55%, entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, con la meta di arrivare alla neutralità in termini di emissioni climalteranti a livello Ue entro il 2050. Alcune misure inizialmente incluse sono state escluse dal piano proprio perché non rispettavano il ‘do no significant harm principle’, cioè rischiavano di andare in senso contrario all’obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti. Ad esempio, hanno spiegato alti funzionari Ue, il superbonus per le ristrutturazioni edilizie non necessariamente contribuisce all’obiettivo climatico, perché la miglioria deve portare ad una riduzione del consumo energetico di almeno il 30%. Insomma, “non basta che un privato sostituisca gli infissi a vetro singolo con i doppi vetri”. Il piano italiano supera invece gli obiettivi minimi per quanto riguarda la digitalizzazione: ben il 25% della spesa è allocata a misure che favoriscono la transizione digitale, tra cui l’espansione delle rete ultraveloci e lo sviluppo della rete 5G. L’obiettivo minimo fissato dal regolamento Ue per la spesa mirata a favorire la transizione digitale è il 20%.
Il Pnrr prevede 68,9 mld di euro di trasferimenti, cioè fondi Ue che non verranno restituiti, e 122,6 mld di euro di prestiti a tasso di favore, che la Commissione Europea farà all’Italia dopo aver raccolto i capitali sui mercati e che andranno restituiti nel tempo. Ora il Consiglio ha un mese di tempo per approvare definitivamente il Pnrr italiano, cosa che si prevede avvenga nell’Ecofin del 13 luglio, dopodiché la Commissione potrà erogare il prefinanziamento, 24,9 mld di euro, di cui 9 mld trasferimenti e 15,9 mld prestiti, prima della pausa estiva.
Dopo il prefinanziamento sono calendarizzati dieci “possibili” esborsi, due all’anno, a partire dal dicembre 2021 per finire nel giugno del 2026, che verranno erogati a patto che vengano rispettati gli obiettivi e le tappe (milestones) fissati nel piano, che sono ben 525. A differenza di quanto accade per i fondi Ue tradizionali, spiega un alto funzionario, i fondi per Next Generation Eu non vengono versati dietro la presentazione di “fatture”, bensì dopo che è stato verificato il rispetto degli obiettivi e delle tappe previste.
“So che voi italiani avete vissuto tempi molto duri ma uscendo dalla crisi avete ispirato un intero continente. Con il Next generation eu noi vogliamo possiamo riplasmare il continente”. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.
Fonte: https://www.today.it/economia/pnrr-italia.html
Ci danno due soldi inventati per fare ciò che vogliono loro… non ciò che vogliamo noi.
Questa è la cosa più fondamentale… la seconda è che SONO A DEBITO.