L’UE contro lo “stato d’emergenza” prolungato da Draghi
di L’ANTIDIPLOMATICO (Agata Iacono)
L’Europa non riconosce la necessità dello stato di emergenza in Italia. Le critiche a Draghi, “che dovrà chiarire”, arrivano proprio nel momento in cui il governo Draghistan ha deciso di prorogare lo stato di emergenza oltre i termini consentiti dalla Costituzione più bella del mondo.
Il motivo del contendere è rappresentato dall’obbligo di tampone per entrare in territorio italiano anche se si è vaccinati. “Dal 16 dicembre, chi arriva in Italia da un paese dell’Unione Europea dovrà presentare l’esito di un test anti-covid negativo anche se è vaccinato. La decisione adottata oggi dal governo italiano, con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, sotterra definitivamente l’idea di coordinamento europeo delle misure restrittive pur coltivata a Bruxelles rispetto alla diffusione della variante omicron e al dilagare della quarta ondata che in molti paesi, tipo la Francia, è già la quinta. È per questo che la scelta di Roma fa infuriare i partner europei: sarà materia di discussione al vertice dei leader giovedì a Bruxelles.
La prima a reagire è la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova. “Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive” al Green pass “o rendono le condizioni più severe, come nel caso dell’Italia e del Portogallo”, dice la commissaria al termine del Consiglio Affari Interni, la stretta “deve essere giustificata sulla base della situazione reale”. Situazione che in Italia, per fortuna, non è drammatica a livello di contagi rispetto ad altri Stati membri, come quelli dell’est, a basso tasso di vaccinati, o anche la Germania e il Belgio.” (https://www.huffingtonpost.it/entry/lue-furente-con-litalia-che-introduce-i-tamponi-per-i-vaccinati_it_61b8f1ffe4b0ea2ae70d1d8b?utm_hp_ref=it-homepage)
La “situazione reale”, quindi, in Italia, secondo la Commissione europea, non è affatto drammatica e non giustifica misure aggiuntive.
In altri termini, le misure dragoniane rischiano di far saltare il progetto di un green pass europeo e di una modalità di gestione condivisa del covid.
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