Mahindra: l’interessante brand indiano, anche nella Difesa
di DIFESA ONLINE (Gianluca Celentano)
Nasce nel 1945 come società per il commercio di acciaio, siamo a Mumbai in India. La società è la M&M, conosciuta in occidente come Mahindra. Si è specializzata in diversi settori dell’automotive e delle due ruote, ma la peculiarità è l’aver suddiviso il settore produttivo in piccole realtà gestite autonomamente da professionisti della specifica produzione. Una scelta vincente che sembra avere il vento in poppa, anche per la produzione defense.
Oggi trattiamo un autobus abbastanza speciale perché è totalmente blindato e rientra nella classificazione di protezione B6.
Si tratta di un autobus, o meglio di un minibus a 16 posti, ma la sua massa non si attesta alle previste 5 t, le supera del doppio. L’utilizzo a scopo difensivo è blando rispetto alla produzione speciale militare di Mahindra. Infatti, nel caso del minibus, è realizzato per gli spostamenti delle delegazioni diplomatiche internazionali, per la stampa, il trasferimento detenuti e chiaramente anche per il trasporto di una squadra di militari nelle aree a rischio di guerriglia pur essendo spoglio di connotazioni tattiche.
La storica e diretta collaborazione del marchio indiano con le aree di conflitto in Medio Oriente, ha obbligato il brand indiano a una rapida evoluzione specialistica sul campo (e non sulla carta), evolvendo con successo nel settore specifico della difesa. Interessante è la gamma di automezzi blindati militari che si suddividono in base a tipologia, impiego e categoria rispettando l’omologazione Nato.
Meva Toyota Coaster
Non stiamo descrivendo un veicolo tattico quindi gli accorgimenti che seguono sono sostanzialmente elaborazioni per sostenere una Ptt notevolmente maggiore, Questo per effetto della sua blindatura che non stravolge l’impiego originale del minibus.
Il telaio portante è Toyota e deriva da un normale autocarro che ha subito tutte le rivisitazioni del caso per allestire una cellula abitativa protetta. Possiede cinque strati protettivi in grado di resistere a munizioni SS109 da 5,56×45 mm. Anche la scocca è protetta e resiste agli attacchi con bombe DM-51 o similari.
La lavorazione per la conversione in veicolo blindato ha visto naturalmente il rinforzo della barra di torsione e l’aggiunta di una camera di sicurezza per valori o armi rendendola assolutamente impenetrabile; è localizzata al posto della bagagliera tradizionale.
Un potente sistema di climatizzazione e un frigorifero sono presenti per gli impieghi desertici seppur il mezzo non nasca in origine per dei trasferimenti eccessivamente lunghi.
Il motore sovralimentato a sei cilindri prevede due cilindrate da 4164 e 2694 centimetri cubici rispettivamente con 129 e 155 cavalli
Le sospensioni anteriori sono a doppio braccio oscillante (indipendenti) ma in opzione, è possibile richiedere il più rustico ponte rigido. Posteriormente c’è il tradizionale ponte con molle rinforzate.
Il sistema frenante anteriore è con dischi autoventilanti e pastiglie ceramiche, dietro invece si evince la presenza del classico sistema a tamburo.
Il cambio è manuale a sei marce con trazione posteriore; non è chiaro se esista una versione 4×4. Non sembra avere neppure un freno motore ausiliario, ma i dati per il momento non sono molti.
I cerchi sono in acciaio mentre i pneumatici a 16 tele misurano: 215 / 75 R17.5 TR685. La cellula blindata isola completamente dall’esterno, per questo motivo è previsto un sistema interfono per la comunicazione con l’esterno e, dall’esterno con l’interno della cabina.
Mahindra & Mahindra
La multinazionale è quotata ben 19 mld di dollari e conta 200 mila dipendenti possedendo relazioni con più di 100 nazioni. Si occupa, come Mahindra Group, di molteplici settori tra cui: aerospazio, componenti automotive, finanza, consulenza e scuola.
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