Blackwater: il gruppo paramilitare USA preannuncia “eventi significativi” in Venezuela
di L’INDIPENDENTE (Michele Manfrin)
Conto alla rovescia per il Venezuela e il governo di Nicolas Maduro: sulla piattaforma Ya Casi Venezuela (vicina ad Erik Prince, americano, fondatore e leader del gruppo paramilitare Blackwater) è apparso un countdown che segna giorni, ore e minuti che mancerebbero al rovesciamento del regime nel Paese. «Il Venezuela sta per cambiare rotta» e la data è fissata al 16 settembre. Lo stesso Prince ha ricondiviso la notizia via social, annunciano l’arrivo di importanti eventi e invitando a «rimanere collegati» per assistere alle novità in arrivo. L’annuncio non lascia presagire nulla di buono all’orizzonte venezuelano, dal momento che già in passato si sono verificati diversi tentativi di destabilizzazione del governo, condotti sempre con la regia e la supervisione statunitense.
Mentre Edmundo Gonzalez Urrutia (candidato dell’opposizione alle presidenziali in Venezuela, battuto tra accuse di brogli e frodi da Nicolas Maduro) ha lasciato il Paese per rifugiarsi in Spagna, dove ha chiesto asilo politico, la piattaforma Ya Casi Venezuela (Quasi Venezuela) ha pubblicato un conto alla rovescia riguardante il destino di Nicolas Maduro e del suo governo. Mentre scriviamo, il countdown segna poco più di 4 giorni all’evento che dovrebbe cambiare le sorti del Paese. «Il Venezuela sta per cambiare rotta. In brevissimo tempo potrai essere testimone e protagonista del movimento che farà rispettare la volontà del popolo venezuelano. Per il regime la partita è fatta: questa volta è diverso», è scritto sotto al conto alla rovescia, mentre sullo sfondo scorrono immagini di proteste e manifestazioni dell’opposizione venezuelana. Oltre che sull’account X di Ya Casi Venezuela, l’annuncio pubblico (diffuso attraverso un video nel quale una voce fuori campo parla di un «movimento inarrestabile» a cui si sono uniti «i nostri alleati più potenti del mondo») arriva anche dal profilo X di Erik Prince, ex soldato statunitense nonché fondatore e CEO della compagnia militare privata Blackwater, conosciuta adesso con il nome di Academi. Prince, nel suo post, riporta il video di Ya Casi Venezuela e invita gli utenti a «rimanere collegati» per non perdersi le novità in arrivo dal Venezuela: «Rimanete sintonizzati, voi tutti amanti della libertà del Venezuela. Seguiranno altre novità…».
Proprio nel video pubblicato da Ya Casi Venezuela, nello scorrere delle immagini, si può notare un frame del profilo social di Erik Prince in cui si vede un post pubblicato il 31 luglio 2024 con cui lo statunitense invita l’amministrazione Biden ad aumentare la taglia per l’arresto e la condanna di Nicolas Maduro e Diosdado Cabello Rondon a 100 milioni di dollari, dai 25 milioni di dollari posti dal Department of State Bureau of International Narcotics and Law Enforcement Services (INL), con intento sibillino di scatenare gli appetiti di un’azione violenta. Infatti, nel post del luglio scorso, Prince scriveva: «Se Kamala Harris e Joe Biden vogliono davvero sostenere la libertà e le elezioni legittime in Venezuela, dovrebbero aumentare le taglie a 100 milioni di dollari ciascuno per questi criminali già ricercati, Nicolas Maduro e Diosdato Cabello e tutti gli altri del loro cartello. Poi sedetevi e guardate la magia accadere. È persino possibile pagarli con i soldi del regime congelati già nelle banche statunitensi». Il giorno seguente alla pubblicazione di questo post, Samuel Moncada, rappresentante permanente del Venezuela presso le Nazioni Unite, aveva denunciato pubblicamente il messaggio di incitamento alla violenza nei confronti del presidente venezuelano Nicolas Maduro e del vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela Diosdado Cabello. «In Venezuela, la lotta è contro il fascismo globale. La netta maggioranza del nostro popolo è disposta a lottare per la nostra indipendenza», aveva detto l’ambasciatore venezuelano.
Ricordiamo che, nel 2018 e per un paio di anni a seguire, le autorità venezuelane legittimamente elette riuscirono a respingere i tentativi da parte dei Paesi occidentali, Stati Uniti in primis, di elevare il candidato dell’opposizione Juan Guaidó a legittimo presidente del Venezuela. Adesso, con il rappresentante dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia che ha chiesto asilo politico in Spagna, sembra che le forze destabilizzatrici che da decenni tentano di colpire ogni tentativo di operare in senso contrario al volere statunitense si stiano organizzando per tentare di mettere in atto un nuovo capitolo golpista. Ricordiamo anche che Blackwater, oggi Academi (azienda appaltatrice di numerosi contratti con il ministero della Difesa statunitense), si è macchiata di crimini in più occasioni, come ad esempio durante la guerra in Iraq, e che ai suoi vertici vi sono stati ex funzionari dei servizi segreti statunitensi.
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