Fantascienza: vera in modo differente
di GLI ASINI
Sotto l’etichetta fantascienza sono comprese opere diversissime, che raccontano tempi, società e mondi immaginari, capaci di offrirci intuizioni e suggestioni illuminanti sull’attualità e di dare forma alla nostra idea di futuro. Attraverso la contaminazione di codici letterari e con varietà stilistiche estreme, questo genere consente l’oltranza dell’immaginazione e l’espressione di critiche, analisi e ipotesi radicali su condizioni sociali e psicologiche. Ciò che puoi immaginare è già possibile: l’invenzione di realtà e soggetti altri o di sviluppi scientifici e politici che le opere classificate sci-fi propongono sono da sempre grimaldelli speculativi sulle possibilità di trasformazione riservate all’umanità.
La riflessione sul contemporaneo infatti si è nutrita anche di esperienze estetiche vissute attraverso libri o film di fantascienza andando, ad esempio, da Mattatoio n.5, Solaris o La mano sinistra delle tenebre a Matrix, Avatar o World war z. È stata però la ricerca sulla critica della tecnologia e sui mezzi per costruire un discorso inquieto sul progresso a spingerci a dedicare un focus alla fantascienza scritta e disegnata.
Le invocazioni o le maledizioni per le ibridazioni, la tecnobiologia e gli innesti vivente-macchina; i picchi di entusiasmo o di terrore per la AI; i timori circa le condizioni di esistenza dell’umanità come oggi la conosciamo su questo pianeta: tutti questi nodi occupano gli scambi pubblici e i sogni, ma abbiamo bisogno di riconnettere queste visioni a ipotesi politiche e filosofiche più complesse, conscie dei rischi di misoneismo, apocalitticismo, semplicismo. La fantascienza ci permette esperienze immaginative e narrative indispensabili per articolare e scavare il tema del progresso e del divenire tecnologico, sociale, politico e antropologico: una letteratura “vera”, connessa alla realtà, ma in modo differente.
La pubblicazione in italiano del fondamentale saggio di Stanislaw Lem Summa technologiae. Scritti sul futuro (Luiss University Press, 2023) – di cui presentiamo per gentile concessione della casa editrice un estratto – ci permette di mettere a fuoco il potenziale della fantascienza nello scavare il nesso tra biologia e tecnologia, come spiega Enzo Ferrara nell’introduzione all’opera di Lem. Limitandoci a sondaggi nel campo della fantascienza europea e statunitense, abbiamo chiesto una introduzione al suo potenziale speculativo ad Andrea Viscusi e al suo potenziale rivoluzionario, anche nel campo dei destini e delle rappresentazioni di genere, a Laura Coci. Marco Sommariva e Nico Gallo scrivono su come fin dall’origine la fantascienza si confronti con la questione degli ordini sociali creando antiutopie e distopie. Claudia Durastanti, seguendo opere capaci di contaminare codici e generi narrativi, ci conduce a una letteratura, spesso scritta da donne, che si interroga sui corpi e sul loro divenire fra tecnologia, riproduzione e natura. Di nuovo Lem in un polemico articolo del 1975 lancia i suoi strali contro la fantascienza statunitense di intrattenimento, tracciando una linea di distinzione tra una visionarietà che fa si fa critica delle direzioni politiche e tecnologiche intraprese nel presente e la ciarlataneria dei trucchi illusionistici in cui il presente si crogiola. Infine Dario Sostegni ci racconta la contemporaneità della fantascienza dalla specola del fumetto.
Fonte: https://gliasinirivista.org/fantascienza-vera-in-modo-differente/
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