Così è, se vi pare; ma anche se non vi pare
di LUIGI ROSSI
Di recente, nei media nostrani si sono accavallate notizie rispetto alle recenti tensioni geopolitiche. E’ curioso notare come siano state trattate le notizie stesse dai media del sistema, sia dal servizio pubblico (finanziato coi soldi che i cittadini devono obbligatoriamente scucire, vediamo di ricordarlo) sia privati. In un recente telegiornale[1] è stato pubblicato un servizio in cui si affermava che la Federazione Russa accusa i qaedisti attualmente in guerra contro l’esercito siriano di essere sostenuti e armati dalle forze armate ucraine “senza mostrare alcuna prova”. Nello stesso telegiornale un altro servizio esprimeva solidarietà con i manifestanti a Tiblisi, Georgia, per la loro lotta contro i “brogli elettorali” del partito Sogno Georgiano attualmente al governo.
Innanzitutto è doveroso rilevare che, nel momento stesso in cui si prendono le parti di una fazione in lotta – non importa quale – e si esprimono ammirazione, sostegno e vicinanza ad essa, automaticamente non si sta facendo più informazione ma propaganda. Informazione è segnalare semplicemente che a Tiblisi sono in corso scontri e manifestazioni; affermare che i manifestanti abbiano ragione e il governo torto è propaganda.
Nello specifico, i media nostrani stanno adottando una linea politica molto precisa. Sostengono che in Siria non esistano prove della collaborazione tra milizie qaediste e le forze armate ucraine (in realtà vi sono foto che ritraggono soldati ucraini in Siria, ma poniamo per un istante che si tratti davvero di un’illazione) però si guardano bene dal comunicare al pubblico che non esistono prove di brogli elettorali nelle recenti elezioni in Georgia. E non su affermazione del governo di Tiblisi, ma per affermazione della presidente stessa Salome Zourabichvili che capeggia la rivolta, la quale ha ammesso in pubblico di non possedere prove delle irregolarità[2], nonché della magistratura georgiana che non ha rilevato brogli nemmeno a fronte del riconteggio delle schede[3].
La linea politica ben precisa dei nostri media è quella di Washington. E’ talmente lampante che non accorgersene è esercizio di cattiva fede. E si tratta di una linea politica che impone di alterare la realtà in modo da giustificare movimenti o governi allineati con gli U.S.A., nonché di screditare movimenti o governi allineati con le superpotenze rivali. In pratica, chi ci rimette è la verità. Non che nei secoli o decenni scorsi i governi di tutto il mondo abbiano mai brillato per sincerità quando si trattava di difendere le proprie ambizioni geostrategiche, ma in Italia oggi siamo arrivati alla propaganda da barzelletta senza nemmeno fare gli interessi dei nostri cittadini.
D’altra parte, cosa ci aspettiamo da un’informazione che nel 2003 giustificava l’invasione dell’Iraq millantando che nel paese venivano nascoste armi di distruzione di massa e che era alleato con Al-Qaeda? Stiamo parlando di oltre vent’anni fa, un’epoca in cui non esistevano intelligenze artificiali in grado di truccare foto e non erano possibili i “deep fake”. Figuriamoci oggi, e nonostante siano intercorsi Edward Snowden e Julian Assange. Il pubblico deve purtroppo abituarsi all’idea di vivere in mezzo a media finalizzati alla pura propaganda ideologica, privi di alcuno scrupolo nel divulgare bufale e falsità; e deve abituarsi a pagare tasse per stipendiare chi crea questo mondo inesistente intorno a noi.
[1] TG3 ore 19:00 del 04/12/2024
[2] https://www.farodiroma.it/georgia-il-ruolo-destabilizzante-della-presidente-salome-zourabichvili-per-conto-delloccidente-linganno-di-una-politica-che-si-presenta-come-nazionalista-ma-e-asservita-a-usa-e-ue/
[3] https://www.lindipendente.online/2024/10/31/georgia-la-commissione-elettorale-conferma-i-risultati-delle-elezioni/
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