“Prima gli Italiani”
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Pescara)
“Prima gli italiani” è una banalizzazione in parte falsa e in parte fuorviante, ma soprattutto IPOCRITA, fatta propria da chi degli italiani se ne è sempre sbattuto il ca…rroccio, contribuendo in maniera massiccia all’attuale stato di sofferenza del Paese.
Superando ogni retorica propagandistica e con la Costituzione alla mano, è indubitabile che esistano:
1) DOVERI che lo Stato italiano ha nei confronti di TUTTI gli INDIVIDUI;
2) DOVERI che lo Stato italiano ha solo nei confronti degli STRANIERI;
3) DOVERI che lo Stato italiano ha solo nei confronti dei CITTADINI.
L’elevatissimo grado di civiltà del nostro Paese emerge da un esempio che rientra nella prima categoria, frutto di una scelta per nulla obbligata (nei “civilissimi” Stati Uniti non esiste): “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti” (art. 32 Cost.).
Quanto alla terza categoria, non esiste, invece, un obbligo di garantire un lavoro a tutti gli individui: “La Repubblica riconosce a tutti i CITTADINI il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto” (art. 4).
Questo principio è tanto elementare quanto ignorato, più o meno deliberatamente, sia dagli sbandieratori del “Prima gli italiani” che dai profeti dell'”Accogliamoli tutti”.
Ciò ha favorito la concentrazione del dibattito sull’immigrazione, nelle due opposte polarizzazioni, sul fenomeno dell’immigrazione irregolare, mentre non si parla più di quella regolare e quindi della disciplina dei flussi, che ogni Stato ha il diritto/dovere di regolamentare, tenendo conto innanzitutto degli interessi del Paese ospitante (so che qualcuno inorridirà di fronte a questa affermazione, ma è proprio così).
Le ragioni umanitarie riguardano l’immigrazione irregolare, l’accoglienza dei rifugiati e non le migrazioni per ragioni economiche. Poi si può discutere sul concetto di “migrazione forzata” e valutare l’estensione della normativa sulla protezione internazionale, ma non distinguere fra migranti e rifugiati “può facilmente generare confusione e può avere gravi conseguenze per la vita e la sicurezza dei rifugiati”, non lo dico io, lo dice l’UNHCR: https://www.unhcr.it/news/rifugiati-e-migranti-faqs.html
Detto questo dovrà arrivare il momento in cui in questo Paese si potrà discutere e cercare soluzioni che partono da analisi obiettive dei fenomeni, senza che qualcuno abbia la presunzione di tacciarti per “fasssista” o per “commmunista”, solo perché non hai una posizione preconcetta e cerchi di ragionare… E magari si arriverà anche a concludere che sarebbe forse opportuno, per contrastare il traffico di esseri umani ed evitare sofferenze inaudite e morti atroci, aprire gli aeroporti piuttosto che i porti.
Fino ad allora, continuando con certi cliché da una parte, e fingendo che non esistano certi problemi dall’altra, si finirà per tenerci i Salvini e portarli al 40%, alimentando l’esasperazione e mettendo a rischio la tenuta sociale. O magari si arriverà alla conclusione che lo Stato italiano deve occuparsi anche degli “homeless” statunitensi buttati in strada dalla crisi dei subprime…
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