Guerra alla Russia? La sinistra europea irrazionale e guerrafondaia
di L’ANTIDIPLOMATICO (Francesco Corrado)
Il Parlamento Europeo si è espresso, anche se nessun cittadino europeo ne sentiva davvero il bisogno, in relazione alla possibilità per gli ucraini di utilizzare missili a lungo raggio, di fabbricazione UE, per colpire in profondità il territorio russo.
Premesso che la decisione del Parlamento Europeo non è strettamente vincolante, questo atto che, nella demenziale narrazione mainstream, passa per essere un semplice superamento di una “linea rossa” posta dal Cremlino (che mai ha usato questa terminologia), è in realtà qualcosa di molto diverso e si configura come una semplice dichiarazione di guerra verso la Russia.
Quando si dice che si permette agli ucraini di usare certe armi contro il territorio russo si evita di far capire un concetto essenziale, concetto però chiarissimo ai russi: le armi di cui sopra possono essere utilizzate solo da personale NATO. Perché?
Perché funzionano solo se usate col sistema satellitare dei paesi NATO. Non si tratta di un fucile che, una volta dato in dotazione ad un militare, può essere usato a piacimento. I missili a lungo raggio sono guidati dai satelliti, funzionano solo grazie ad una rete di strutture militari occidentali. Cioè il sistema di arma chiamato “missile a lungo raggio” è composto di due elementi: il missile col relativo sistema di lancio ed il network di satelliti che lo guida fino al bersaglio. Inoltre i vari codici di accesso e di utilizzo dei satelliti sono segreti militari e non possono essere utilizzati da personale esterno.
Tutte le chiacchiere sull’addestramento degli ucraini al loro utilizzo sono fuffa. Di fatto le armi a lungo raggio possono essere operate solo da personale NATO e la cosa i russi hanno detto di averla ben chiara. Quando si parla di addestratore occidentale morto in Russia in realtà si dovrebbe parlare di miliziano morto in guerra. Fin ora, almeno teoricamente, le armi manovrate da personale NATO sono state utilizzate contro i russi ma in Ucraina. Si tratta di personale ex militare in pensione o fuori dal servizio attivo, dipendenti delle ditte produttrici, volontari di varia natura.
Il Cremlino molto prudente e molto ritroso all’idea dell’allargamento del conflitto, ha evitato l’escalation con questa scusa: sono volontari, non vogliamo imputare la loro presenza al relativo governo, quindi amen. Nessun confronto diretto con i paesi occidentali.
Il messaggio è più o meno il seguente: la guerra in Ucraina iniziata nel 2014, è una vostra invenzione e noi stiamo cercando di mettergli fine, se complicate troppo le cose, anche se non direttamente ma tramite i vostri alleati occidentali, voi sarete direttamente coinvolti militarmente. Quindi, anche se l’attuale amministrazione USA è capeggiata da un demente, a Washington pare che qualcuno abbia iniziato a rendersi conto che forse dare il tutto per tutto per difendere l’Ucraina non valga la pena. Negli USA il motto è sempre stato: combattere la Russia fino all’ultimo ucraino non fino all’ultimo americano.
A non essere rinsavita è quell’orrore politico che è la sinistra europea, irrazionale e guerrafondaia. Per i left europei vale la pena autodistruggersi per aiutare una dittatura le cui fondamenta ideologiche risalgono all’esperienza nazista, i cui eroi storici sono stati membri delle SS, e che è certamente la dittatura più feroce del XXI secolo, a confronto della quale sbiadiscono anche gli orrori del Cile di Pinochet, dell’Argentina di Videla e della Grecia dei colonnelli, quantomeno questi tre hanno evitato di bombardare la popolazione civile con l’artiglieria e di sterminare la propria gioventù in massa (oltre 700.000 morti) per fare una guerra contro la Russia al solo fine di poter entrare nella NATO per avere la garanzia di essere protetti da una guerra contro la Russia. Chiaro, no?
Del resto tutte e quattro le esperienze dittatoriali appena nominate sono tutte nate, vissute e prosperate grazie ai padrini di Washington e che la mano sia sempre la stessa è del tutto evidente.
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