Mamdani è il nuovo sindaco di New York e altre notizie interessanti
di LIMES (Mirko Mussetti)

NEW YORK
Il candidato trentaquattrenne del Partito democratico Zohran Mamdani ha vinto le elezioni comunali di New York, divenendo il primo sindaco di fede islamica nella storia della città nonché il più giovane da oltre un secolo. Nato a Kampala (Uganda) da genitori di origine indiana e cresciuto nella Grande Mela, Mamdani ha sconfitto l’ex governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo e l’esponente repubblicano Curtis Sliwa. La stella nascente del Partito democratico ha incentrato la sua campagna elettorale su misure volte a incrementare l’accessibilità ai servizi (bus gratuiti, affitti calmierati, asili gratuiti universali), galvanizzando un nuovo blocco progressista in città. Il primo cittadino rischia uno scontro diretto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che lo ha attaccato ripetutamente con particolare virulenza e ha minacciato di tagliare i fondi federali alla città più iconica degli States.
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USA VS VENEZUELA
Gli Stati Uniti di Donald Trump stanno esaminando un ventaglio di opzioni militari per colpire il governo del Venezuela, tra cui raid aerei contro obiettivi sensibili, operazioni di forze speciali per catturare o uccidere il presidente Nicolás Maduro e il controllo di aeroporti e siti petroliferi del paese latino-americano. L’inquilino della Casa Bianca non ha ancora preso una decisione, sebbene il suo entourage stia elaborando una giustificazione legale che – individuando un nesso tra i vertici di sicurezza del leader bolivariano e il gruppo narcoterrorista Cártel de los Soles (cartello dei soli) – legittimi azioni belliche senza passare dal Congresso.
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USA – INDIA
India e Stati Uniti hanno tenuto alle Hawaii la 22ª riunione del Gruppo di cooperazione militare (Mcg), un forum bilaterale dedicato a coordinamento strategico, interoperabilità, programmi congiunti e sicurezza nell’Indo-Pacifico. Il vertice è stato copresieduto dal capo dello Stato maggiore integrato indiano Ashutosh Dixit e dal vicecomandante americano dell’Indopacom (Comando Indo-Pacifico) Joshua Rudd.
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SUDAN
Il ministro sudanese della Difesa Yassin Ibrahim Yassin del governo di Abdel Fattah Abdelrahman al-Burhan si è appellato alla popolazione del Sudan per una mobilitazione di massa per fermare le Forze di supporto rapido (Rsf) del generale Mohamed Hamdan Dagalo detto “Hemetti”. Il generale ha definito i preparativi militari contro il gruppo paramilitare un “diritto nazionale legittimo” in risposta ai crimini delle Rsf. Gli uomini di Hemetti starebbero scavando fosse comuni ad Al-Fashir per occultare i cadaveri dei cittadini uccisi dopo la capitolazione del capoluogo del Darfur.
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