Zelensky ammette: non abbiamo le risorse per vincere in Donbass e Crimea
di L’INDIPENDENTE (Dario Lucisano)
L’Ucraina non ha i mezzi per riprendersi il Donbass e la Crimea. A dirlo è lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un’intervista esclusiva al quotidiano francese Le Parisien. «Di fatto, questi territori sono ora controllati dai russi. Non abbiamo la forza per riconquistarli», ha detto il presidente ucraino, chiedendo agli USA e all’UE di fornire maggiore sostegno al Paese e di aumentare le proprie pressioni su Putin. Anche il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha chiesto che gli alleati compiano maggiori sforzi nel sostenere l’Ucraina, un appello a cui i leader dell’Unione Europea hanno risposto prontamente, sottolineando il proprio «incrollabile sostegno» a Kiev. Le dichiarazioni di Zelensky, della NATO e dell’UE arrivano proprio dopo la prima conferenza stampa di Trump dalla vittoria delle elezioni, in cui il futuro presidente ha fatto capire candidamente cosa pensa riguardo alla guerra in Ucraina: permettere l’uso dei missili statunitensi a lunga gittata per colpire il territorio russo è stato un errore, e il conflitto va terminato il più presto possibile.
L’intervista di Zelensky a Le Parisien è stata rilasciata martedì 17 dicembre in seguito a un incontro online con i lettori del giornale, in cui ha commentato l’esito dei suoi colloqui con il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a Parigi. Nel corso del dibattito, il presidente ucraino ha commentato l’attuale situazione sul campo, sostenendo apertamente che in questo momento il Paese non ha le risorse necessarie per riprendersi le aree sotto controllo russo: «Possiamo contare solo sulla pressione diplomatica della comunità internazionale per costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative», ha detto il leader ucraino, lanciando un appello agli alleati: «Vorremmo vedere un maggiore sostegno da parte degli Stati Uniti all’Ucraina. Il nostro team sta già lavorando con quello del presidente Trump: costruire rapporti con la nuova amministrazione sarà la nostra priorità. Gli Stati Uniti sono stati e rimangono il nostro principale donatore in questa guerra, ma voglio sottolineare che sia l’Europa che gli Stati Uniti sono importanti per l’Ucraina: non poniamo nessuno al di sopra degli altri».
Zelensky si è poi spostato a Bruxelles per un incontro con il Consiglio Europeo. In occasione della visita, Rutte ha richiamato la volontà degli alleati a «mantenere l’impegno finanziario di 40 miliardi di euro in assistenza alla sicurezza per l’Ucraina» ed espresso la linea strategica della NATO: «I Paesi dell’Alleanza Atlantica devono assicurare di mettere l’Ucraina in una posizione di forza fino al giorno in cui questa deciderà di iniziare a parlare con i russi su come porre fine a tutto questo; ma ovviamente i colloqui devono essere guidati dall’Ucraina, e solo in una posizione di forza». Durante l’incontro successivo, i leader dell’Unione Europea hanno concordato su una bozza di testo, che dovrà essere approvata, in cui esprimono il «sostegno incrollabile dell’UE a fornire continuo supporto politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo», ribadendo allo stesso tempo «la ferma condanna della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una manifesta violazione della Carta delle Nazioni Unite».
La bozza di testo concordata dai vertici dell’Unione Europea mira a lanciare un «chiaro segnale» alla futura amministrazione Trump: «la Russia non può prevalere». I vari appelli e le diverse dichiarazioni, dopo tutto, arrivano in concomitanza con le dichiarazioni del tycoon sulla situazione ucraina e sulle recenti decisioni del presidente Joe Biden, rilasciate in occasione della sua prima conferenza stampa post-elezioni: «Non penso che avrebbero dovuto permettere che i missili venissero lanciati a 200 miglia verso la Russia», ha detto Trump, definendo la scelta di permettere all’Ucraina di usare i missili statunitensi a lunga gittata ATACMS per colpire il territorio russo «stupida», e preannunciando che potrebbe revocarla. Ha aggiunto inoltre: «Penso che sia stata una brutta cosa e che abbia attirato i coreani». Il futuro presidente ha poi reiterato la sua intenzione di terminare la guerra nel più breve tempo possibile, affermando: «È giusto che rivogliano la loro terra, ma le città sono in gran parte distrutte», rimarcando il numero di morti e i danni che il conflitto sta causando. Infine, ha concluso: «Vorremmo che i russi si fermassero e che si fermasse anche l’Ucraina».
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