Giudicati e Repubbliche marinare
di L’INTELLETTUALE DISSIDENTE (Alberto Cossu)
Breve storia del “Giudicato” ovvero dell’istituzione medievale con radici nel mondo romano-bizantino costruita intorno all’idea della sovranità popolare.
Nel libro Istituzioni Giudicali l’autore, Vanni Piras, fa luce sulla natura giuridica di un istituzione che ha segnato la storia della Sardegna ma meritevole di attenzione anche per la storia di Italia: il Giudicato, cioè uno Stato sovrano con specifiche caratteristiche nella forma di governo. Il libro ripercorre i sottili fili che legano l’esperienza del Giudicato alla tradizione del diritto romano ed in particolare ricostruisce il concetto di sovranità popolare che si estrinseca in quello di Repubblica. Viene insomma recuperata la tradizione democratica del diritto romano, messa in ombra da molta letteratura, che si riconnette con la teoria medioevale della sovranità popolare. In questo senso il Giudicato conserva la tradizione romana e le consente di sopravvivere e mantenersi nei secoli successivi sebbene in forme differenti. In questo dimostrandosi originale in un epoca in cui si affermava il feudalesimo di tradizione germanica. Le radici storiche e le caratteristiche giuridiche che rendono originale l’Istituzione Giudicale vengono minuziosamente analizzate con il sostegno di una vasta molteplicità di fonti che rafforzano il complesso corpo di argomentazioni.
L’impero romano d’occidente cade nel 476 D.C., ma già prima di questa data la Sardegna (455 D.C.) viene invasa dai Vandali. Erano insediati nel Nord Africa (Algeria e Tunisia) e Cartagine era una delle città chiave. I Vandali occupano per quasi un secolo l’Isola. Successivamente la Sardegna viene riconquistata dall’imperatore Giustiniano e inglobata nell’Impero Romano d’Oriente (533-534 D.C.). Essa viene accorpata alla prefettura d’Africa ed il governo civile affidato ad un praeses (amministratore civile) mentre quello militare ad un dux (comandante militare). Questi sono i due istituti da cui prenderanno forma i Giudicati. Per la sua posizione di centralità l’Isola è una preziosa risorsa strategica per il controllo marittimo del Mediterraneo occidentale da parte di Costantinopoli che l’espansione araba dei successivi secoli metterà in discussione. I Giudicati si affermano con la progressiva perdita di potere sull’Isola dell’Impero Bizantino e dell’esarcato d’Africa. Nel 698 D.C. gli Arabi conquistano Cartagine e cade l’esarcato d’Africa da cui la Sardegna dipendeva. L’isola rimane l’unico territorio occidentale dell’impero controllato dai Bizantini. Il mediterraneo prima del mille era diventato arabo. La Sicilia era stata conquistata dagli arabi nel 827 D.C. e i rapporti tra Costantinopoli, la grande capitale bizantina, e la Sardegna erano divenuti complicati per il dominio arabo sui mari. In Sardegna già intorno al 703 D.C. di manifestano le prime incursioni arabe. Tuttavia gli arabi non occupano stabilmente l’isola e si limitano al controllo delle zone costiere e alla riscossione dei tributi.
Governare la Sardegna, per le difficoltà di comunicazione e i pericoli legati alla navigazione non era impresa facile. La minaccia araba incombeva sulla sicurezza dell’isola, e, conseguentemente,per la posizione strategica che essa aveva al centro del mediterraneo, anche su Roma e le coste italiane. Pertanto, quasi naturalmente, verso la fine del primo millennio (900 D.C.) si costituiscono in Sardegna in continuità con le istituzioni bizantine e la tradizione del diritto romano quattro entità statuali (Giudicati di Cagliari, Gallura, Arborea e Torres) dotate di tutte le caratteristiche di sovranità: territorio, popolazione, confini, un complesso di norme di diritto, prevalentemente consuetudinario, ancora non pienamente articolate in un ordinamento giuridico, ed infine probabilmente di milizie di difesa. Anche se non siamo ancora in grado di dimostrare se ogni giudicato disponesse di un vero e proprio esercito. Una minaccia concreta di occupazione si concretizza nel 1015 quando, dal Califfato iberico, il principe Mugahid di Denia (golfo di Valencia) cerca di conquistare l’isola per farne una base di ulteriori espansioni in Italia, e in primo luogo Roma. Ottenuta una facile vittoria si ritira per poi ritornare l’anno successivo. Nel 1016 una coalizione di forze navali tra Genova e Pisa voluta dal Papa, che con una bolla papale qualche secolo dopo istituirà il Regno di Corsica e Sardegna, e sollecitata da rappresentanti dei Giudicati, riesce a sconfiggere il principe di Denia. Viene allontanata la minaccia non solo dalle coste della Sardegna ma anche da quelle italiane adiacenti. Questa vittoria costituisce i presupposti non solo per l’affermazione dell’istituzione del Giudicato, l’ultimo dei quali cesserà nel 1420, ma anche per l’introduzione del diritto statutario (Genova e Pisa) e le fondamenta istituzionali del Regno di Sardegna che poi sarà Regno di Italia.
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