In una Germania che decide il proprio futuro in un contesto di crisi economica e profondi cambiamenti, le politiche sociali si confermano terreno di acceso confronto tra i partiti. Mentre il paese affronta sfide epocali – dall’invecchiamento della popolazione alla crisi abitativa – le forze politiche propongono ricette diverse, talvolta radicalmente opposte, per garantire stabilità e benessere ai cittadini. Un dibattito che promette di essere cruciale per la formazione del prossimo governo, dal momento che, in Germania, i temi legati al welfare e ai diritti sociali sono molto sentiti dagli elettori e spesso determinano il successo o la sconfitta di un partito politico.
LA BATTAGLIA DELLE PENSIONI, TRA PROMESSE E SOSTENIBILITÀ
Sul fronte previdenziale, i partiti navigano con cautela tra la necessità di garantire pensioni adeguate e quella di mantenere la sostenibilità del sistema. Spd e Verdi difendono l’attuale livello delle prestazioni al 48%, mentre l’Unione punta su una stabilità garantita dalla crescita economica, cercando al contempo di contenere i contributi. Più innovativa su questo punto la proposta della Fdp, che immagina una “pensione azionaria” attraverso l’investimento di parte dei contributi nei mercati finanziari. L’ammorbidimento dello Schuldenbremse, il freno al debito, è ripreso dai Verdi anche su questo terreno: i Grünen infatti progettano un fondo pubblico finanziato con debito per sostenere le pensioni più basse.
L’età pensionabile resta un tema sensibile: se Spd, Verdi e Unione difendono il sistema della pensione anticipata dopo 45 anni di contributi, la Fdp propone maggiore flessibilità, con incentivi per chi sceglie di lavorare più a lungo. Su questo punto però ci sono aperture da parte dell’Unione.
AfD invece annuncia l’elaborazione di una riforma del sistema pensionistico per combattere la povertà in età avanzata. Intende integrare un maggior numero di contribuenti, rendere più flessibile l’età pensionabile e finanziare le prestazioni non contributive con il bilancio federale.
Sul Bürgergeld, il reddito minimo garantito, le posizioni tra i partiti si fanno più distanti: Unione, Fdp e AfD chiedono una riforma drastica con maggiori obblighi per i beneficiari, mentre Spd e Verdi privilegiano un approccio basato su formazione e riqualificazione.
LA QUESTIONE ABITATIVA, UN NODO CRUCIALE
Il problema degli affitti divide profondamente i partiti tra sostenitori della regolamentazione (Spd e Verdi) e fautori del libero mercato (Unione e Fdp). Questi ultimi puntano sulla semplificazione delle normative edilizie per aumentare l’offerta abitativa, mentre i primi insistono sul controllo dei prezzi.
L’accesso alla proprietà immobiliare vede approcci diversificati: Unione e Fdp propongono l’esenzione fiscale per la prima casa, i Verdi puntano sulla riqualificazione degli immobili esistenti, mentre la Spd lancia il programma “Jung kauft Alt” per favorire l’acquisto di case da parte dei giovani attraverso prestiti agevolati e incentivi per la riqualificazione energetica.
SANITÀ, ALLA RICERCA DI NUOVE SOLUZIONI
Il settore sanitario, nonostante le crescenti criticità, non sembra ispirare proposte particolarmente innovative. Il dibattito si concentra sulla possibile unificazione delle assicurazioni sanitarie pubbliche e private, sostenuta da Spd e Verdi ma osteggiata da Unione e Fdp. La digitalizzazione, con l’introduzione del fascicolo sanitario elettronico, rappresenta una delle poche convergenze tra i partiti.
Sull’assistenza agli anziani, la Spd propone di integrare l’assicurazione privata nel sistema di compensazione dei rischi e di limitare a 1.000 euro mensili le spese a carico degli assistiti nelle strutture residenziali. L’Unione preferisce un approccio misto, combinando assicurazione obbligatoria, contributi aziendali e risparmi privati. Verdi e conservatori concordano sulla necessità di maggiore sostegno per l’assistenza domiciliare.
UN MOMENTO CRUCIALE PER IL FUTURO DEL WELFARE
Le elezioni si profilano come un momento cruciale per il futuro del welfare tedesco. I cittadini dovranno scegliere tra visioni profondamente diverse: da un lato chi privilegia il mercato e la responsabilità individuale, dall’altro chi punta su un maggiore intervento pubblico e regolamentazione. Una scelta che determinerà non solo il modello sociale della Germania, ma anche la sua capacità di affrontare le sfide demografiche ed economiche dei prossimi decenni.
In gioco non c’è solo la gestione tecnica dei sistemi di welfare, ma una vera e propria visione della società, osservano gli esperti della Bundeszentrale für politische Bildung, una fondazione pubblica che dal 2002 produce il Wahl-O-Mat, uno strumento online gratuito che, attraverso una serie di domande, confronta le opinioni politiche dei cittadini con quelle dei partiti in corsa, aiutandoli a scegliere chi votare. La profondità dell’attuale crisi economica richiama i tempi del secondo governo Schröder, quando la Germania, considerata il malato d’Europa, si trovò di fronte a scelte drastiche sul piano sociale. Le conseguenze di quelle scelte modellarono la Germania degli anni Dieci ma incisero anche in maniera fondamentale sul consenso dei partiti.
(3. fine; i primi due articoli sui programmi elettorali si possono leggere qui e qui)
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