Chi era Jamal Khashoggi?
di L’INTERFERENZA (Stefano Zecchinelli)
L’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, brutalmente ucciso presso il consolato saudita di Istanbul, ha messo in risalto la grande capacità del sistema mass mediatico di creare falsi miti: da destra, centro e sinistra, Khashoggi è stato mostrato al grande pubblico come un ‘’Assange saudita’’, ma la realtà è ben diversa.
Certamente, l’assassinio di un oppositore al principe ereditario, è un monito: l’orrenda monarchia saudita merita una intelligente ‘’demolizione controllata’’, trattare con i wahabiti significa rendersi compartecipi dei peggiori crimini contro l’umanità. Chiarito questo, Khashoggi era un uomo di potere come ha ben ricordato James Petras: ‘’Jamal Khashoggi era un hombre de confianza de Washington, escribía para el Washington Post -un diario neo conservador- y también tenía antecedentes vinculados con la CIA. Era una persona de confianza de los monarcas, pero después perdió un poco de influencia, lo marginaron y lo buscaban para castigarlo’’ 1. Il sociologo marxista mi sembra abbastanza chiaro, come sempre: ‘’antecedentemente s’era vincolato alla CIA’’. Non possiamo girarci dall’altra parte. In Arabia Saudita lo scontro verte fra due fazioni: (1) i wahabiti intransigenti che vorrebbero proseguire con la sovversione islamista contro la Siria e appoggiati dai neoconservatori, Obama e Clinton; (2) la fazione militarista, guidata da Mohammed Bin Salman che, alleandosi con Netanyahu, preferirebbe continuare il genocidio nello Yemen, malgrado il rischio di una disfatta militare. Il presidente Trump, silente di fronte allo squartamento di Khashoggi, si è schierato con MBS chiedendogli di trasformare il regno in una dittatura sul modello ‘’pinochetista’’ (non che si discosti già di molto). Una sorta di militarismo estremo, in supporto del progetto imperialista israeliano. Entrambe le fazioni sono reazionarie.
La politica delle alleanze di Trump e dell’Alt Right fa affidamento agli uomini forti: Netanyahu e Bin Salman. Quella di Obama e della Clinton sui movimenti ‘’fluidi’’ ovvero manipolabili: la Fratellanza Musulmana ed i laburisti israeliani. Probabilmente Trump vorrebbe far fuori il ‘’re demente’’, accelerando la transizione dalla monarchia wahabita alla dittatura di stampo ‘’pinochetista’’. L’assolutismo monarchico cambia pelle, ma non il proprio orientamento sociale e geopolitico.
Chi era Jamal Khassoggi?
I lettori devono sapere che questo ‘’martire’’ dell’informazione libera ha il marchio d’appartenenza di una potente famiglia della borghesia wahabita. Leggiamo cosa scrive la Rete Voltaire: ‘’era nipote del più importante mercante d’armi dell’affare Iran-Contras, Adnan Khashoggi (1935-2017), considerato nei primi anni Ottanta l’uomo più ricco del mondo. Divenne poi pupillo dell’ex capo dei servizi segreti sauditi, in seguito ambasciatore a Londra, principe Turki bin Faiçal. Khashoggi passò poi al servizio del principe Al-Waleed bin Talal, che fu a lungo torturato al Ritz-Carlton durante il colpo di Stato del novembre 2017’’ 2. L’oligarca Adnan fu implicato nei traffici illegali del dittatore filippino Ferdinand Marcos, mentre Jamal fece da megafono ai signori della guerra afghani contro l’Unione Sovietica; conobbe Osama Bin Laden e lo fotografò, elogiando i terroristi islamisti impegnati nella devastazione di un paese per qualche anno laicizzato dal governo laico alleato di Mosca.
Osama bin Laden and associates are seen in Afghanistan in this photo published in a May 4, 1988 Arab News article written by Jamal Khashoggi. 3
Per diversi anni filo-palestinese cambiò improvvisamente posizione abbracciando il sionismo, ragione per la quale venne ingaggiato dal Washington Post. Intimo di Obama ed Erdogan, nel suo ultimo editoriale denunciò la mancanza di libertà d’espressione nel mondo arabo: “Il mondo arabo sta vivendo la sua versione della cortina di ferro, imposta dalle stesse forze che governano. Avremmo bisogno di una nostra versione dei vecchi media transnazionali, per poter essere informati su ciò che succede nel mondo. Più importante, dobbiamo creare una piattaforma per le voci arabe. Soffriamo la povertà, mala amministrazione e bassa educazione. Creando un forum globale, indipendente dai governi nazionalisti che diffondono l’odio attraverso la propaganda, la gente ordinaria potrà capire autonomamente i problemi della propria società” 4. L’accusa al nazionalismo è molto vaga, in verità questo scrittore smise da tempo di condannare Israele aderendo alla linea dei sion-laburisti: indebolire l’Iran attraverso l’Accordo sul nucleare, una politica diplomatica ingannevole volta ad emarginare l’ala più antimperialista della Shia. Un lupo travestito d’agnello.
Conclude la Rete Voltaire: ‘’Secondo le informazioni di Réseau Voltaire, diversi membri della famiglia reale, i cui beni sono stati del tutto o in parte confiscati durante il colpo di Stato di novembre 2017, stavano preparando un’azione contro il principe ereditario Mohammed bin Salman (detto MBS). Khashoggi faceva parte del complotto ’’. Khashoggi appoggiava la linea del defunto monarca e dei Clinton: sostegno alla Fratellanza Musulmana contro la Siria laica e nazionalista. La politica delle orride alleanze di Trump verte, contrariamente, su un ritorno alle dittature militari classiche. Non esiste un ‘’meno peggio’’, entrambe le scelte sono peggiori.
La ‘’sinistra’’ decanta (sbagliando) Khashoggi in quanto ‘’giornalista anti-sistema’’, ma dietro alla sua uccisione si nasconde lo scontro – mai esaurito – fra Obama e l’amministrazione Trump. Il bravo giornalista si era schierato con una delle ‘’fazioni imperialiste’’, ma è noto: la borghesia adotta metodi mafiosi, soprattutto quando msi tratta di regolare i conti.
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http://www.voltairenet.org/article203494.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Jamal_Khashoggi
Fonte: http://www.linterferenza.info/esteri/chi-era-jamal-khashoggi/
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