Jair Bolsonaro, candidato dell’estrema destra, è il nuovo presidente del Brasile. Bolsonaro ha vinto il ballottaggio con il 55,70% dei voti, superando il candidato rivale della sinistra, Fernando Haddad, che ha ottenuto il 43,40%, come riferito dal tribunale superiore elettorale. L’ex capitano dell’esercito entrerà formalmente in carica il prossimo gennaio. “Cambierò il destino del Paese”, ha detto Bolsonaro dopo la conferma della sua vittoria, promettendo di creare “una nazione grande, libera e prospera”. Bolsonaro, accusato dai suoi avversari di posizioni razziste e omofobe, ha garantito un Brasile dove conviveranno “opinioni, colori e orientamenti diversi”.
Populista di estrema destra, Bolsonaro ha basato la propria campagna elettorale su una retorica nazionalista, provocatoria e violenta, che guarda molto da vicino sia quella del presidente americano Donald Trump sia quella del filippino Rodriguo Duterte. La Casa Bianca ha fatto sapere che Trump ha chiamato domenica sera Bolsonaro “per felicitarsi con lui, così come con il popolo brasiliano, per le elezioni di oggi”. Come dichiarato dalla portavoce Sarah Sanderso, “i due hanno espresso il loro impegno per lavorare insieme per migliorare le condizioni degli abitanti degli Stati Uniti e del Brasile e, in quanto leader regionali, delle Americhe”.
Bolsonaro, Salvini e il caso Cesare Battisti
A Bolsonaro sono poi arrivate anche le congratulazioni del leader della Lega Matteo Salvini “Anche in Brasile i cittadini hanno mandato a casa la sinistra!”, è stato il suo commento, poi in un secondo tweet Salvini ha ribadito che chiederà l’estradizione di Cesare Battisti, condannato all’ergastolo per terrorismo. Con un tweet scritto in italiano, Eduardo Bolsonaro -figlio del neo eletto presidente – ha replicato: “Il regalo è in arrivo! Grazie per il supporto, la destra diventa più forte”, aggiungendo le emoticon con le bandiere dell’Italia e del Brasile, insieme a quelle delle mani in segno di ringraziamento.
Chi è Cesare Battisti, in fuga dall’Italia dal 1981
Eduardo Bolsonaro, in realtà, ha allegato il post di complimenti di Salvini per la vittoria del padre al suo tweet. Tuttavia il capo della comunicazione di Salvini, Luca Morisi, in un altro suo tweet ha inquadrato il commento del figlio del neo-presidente brasiliano nella vicenda Battisti. “Il figlio di @jairbolsonaro – ha scritto Morisi – ringrazia il Capitano: ‘Regalo in arrivo!’ Bella vita in #Brasile bye-bye per il terrorista rosso #Battisti, condannato a 2 ergastoli come assassino, coccolato da politici e ‘intellettuali’ sinistri nostrani e mondiali! #battististaisereno”.
Chi è Jair Bolsonaro, il nuovo presidente del Brasile
Nato il 21 marzo 1955 a Glicerio, nello stato brasiliano di San Paolo, Jair Bolsonaro è figlio di genitori di origine italiana. Il suo secondo nome è “Messias” e una importante fetta dell’elettorato lo considera un salvatore della patria, mentre l’altra parte del Paese lo detesta. Giunto al terzo matrimonio, è padre di cinque figli. Ex capitano dell’esercito, è in Parlamento dal 1991, dove ha cambiato nove partiti. La sua militanza in piccole formazioni fuori dalle grandi alleanze di potere che hanno governato il Paese gli ha consentito di costruirsi un’immagine come personaggio di politico ‘pulito’ lontano dalle élite corrotte.
Figura fortemente divisiva, attivisissimo sui social, ha legato la propria fama alla retorica aggressiva di estrema destra, con dichiarazioni choc di stampo omofobo, razzista e misogino. Nel 2008 non ha esitato a dire che “l’errore della dittatura militare è stato quello di torturare e non uccidere” gli oppositori, mentre un’altra volta ha liquidato una deputata di sinistra dicendo che era così “brutta” da “non meritare di essere violentata”. Quando ha approvato la destituzione della presidente Dilma Rousseff, ha dichiarato in aula di dedicare il suo voto al soldato che la torturò quando era una giovane guerrigliera. Nell’aprile 2017 ha detto che gli afro-brasiliani “non servono neanche a procreare”. Sostenitore del libero mercato, presenta come sua principale proposta la liberalizzazione del possesso di armi per permettere ai cittadini di difendersi dalla criminalità.
L’attentato di cui è rimasto vittima lo scorso 6 settembre, che lo ha lasciato gravemente ferito, non ha fatto altro che rafforzare la sua popolarità. Bolsonaro ha trasformato la propria convalescenza dopo l’aggressione in un teatro mediatico a colpi di tweet, immagini della sua degenza sui social, dirette su Facebook e Youtube. Efficace nei comizi e sui social, dove non c’è contraddittorio, Bolsonaro è più in difficoltà nei dibattiti. Ma la sua convalescenza gli ha permesso di evitare il tradizionale dibattito televisivo con Haddad.
Bolsonaro ha il sostegno degli imprenditori e dei latifondisti, che apprezzano il suo orientamento liberista e la promessa di abolire il ministero dell’Ambiente, uscire dagli accordi sul clima di Parigi e lasciar mano libera allo sfruttamento economico delle zone protette dell’Amazzonia. Ma il candidato populista piace anche al ceto medio-basso impoverito dalla crisi economica e preoccupato dagli alti tassi di criminalità, in un elettorato religioso e conservatore che rifiuta il matrimonio omosessuale e l’aborto, anche sull’onda della crescente influenza delle chiese evangeliche. Hanno giocato a suo favore poi le paure del ‘comunismo’ di fronte al disastro della crisi venezuelana. Bolsonaro è riuscito a conquistare anche gran parte dell’elettorato conservatore moderato che guardava alla destra tradizionale, screditata dalle inchieste di corruzione che hanno colpito i principali partiti
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