“La situazione è grave ma non è seria”
di LORENZO D’ONOFRIO (FSI Riconquistare l’Italia Pescara)
Lettera di un Presidente della Repubblica che ancora non c’è…
Cari italiani di sesso maschile, cari italiani di sesso femminile, cari italiani di sesso, vi chiedo scusa a nome della classe politica che rappresento, perché vi abbiamo mentito.
Avremmo dovuto dirvi subito che la situazione era grave ma non seria, che non ci trovavamo di fronte a una banale influenza ma neanche di fronte alla peste, che avremmo certamente affrontato mesi difficili ma che li avremmo superati.
Avremmo dovuto dirvi che l’epidemia ci sarebbe stata, che sarebbe stato impossibile bloccarla e complicato contenerla, che in molti vi sareste ammalati ma che quasi tutti sareste certamente guariti, e che le persone più esposte sarebbero state le stesse a cui, ogni anno, somministriamo gratuitamente il vaccino antinfluenzale.
Ma avremmo anche dovuto dirvi che siamo stati stupidi e criminali, perché i tagli che abbiamo operato in questi anni alla spesa pubblica per adempiere ad assurde regole contabili sovranazionali, volute dai grossi gruppi imprenditoriali che ci finanziano le campagne elettorali per sottrarre allo Stato la “cura” della vostra salute e molte altre immense fonti di profitto, hanno messo in ginocchio il Servizio Sanitario Nazionale.
Avremmo dovuto quindi ammettere che, per nostra irresponsabilità, abbiamo chiuso ospedali e ci troviamo senza un numero adeguato di strutture per curarvi, abbiamo abdicato al compito supremo dello Stato di fornire servizi essenziali e creare lavoro, e ci troviamo adesso senza il personale necessario a fronteggiare adeguatamente la situazione.
Avremmo dovuto inoltre, e probabilmente dovremmo, fermare il Paese per tutto il tempo necessario, esonerandovi da tutti i vostri oneri, fiscali e non, e provvedendo a fornirvi tutto ciò di cui avete bisogno, ma anche ad indennizzarvi adeguatamente per consentire al Paese di ripartire.
Quest’ultima cosa però non potevamo proprio farla, non possiamo farla, perché non ci è consentito.
Abbiamo (avete) barattato un “sogno” con uno Stato sovrano, per cui ora, anche per fronteggiare l’emergenza, dobbiamo chiedere il permesso all’Europa e ai Mercati… e all’Europa e ai Mercati, si sa, di voi non frega proprio un cazzo!
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