La grande invenzione: abbiamo inventato la capacità di inventare?
dal blog di Paolo Benanti
Appena pubblicato La grande invenzione un libro cha accompagna il lettore nel mondo del linguaggio dalle pitture rupestri al GPT-3. Il linguaggio non è un semplice strumento: è una condizione in cui abitiamo e viviamo. Tanto importante… che nemmeno ci facciamo caso.
Il linguaggio è come molti aspetti del vivere quotidiano: proprio perché presenti da sempre sullo sfondo dell’esistenza, diventano pressoché invisibili e ci sono sconosciuti nella loro vera natura. In realtà, il linguaggio, cioè la nostra capacità di comunicare, è la principale “invenzione” dell’umanità: senza di esso, non saremmo umani.
Ecco allora il senso di questa ricerca. Cosa vuol dire che la nostra specie abbia sviluppato alcune forme di comunicazione precipua? La parola orale, cioè il linguaggio sintattico, la scrittura, la stampa e, infine, il dato digitale cosa ci rivelano di noi?
La tesi che anima questo percorso è che le tecnologie, a partire da una loro forma specifica, cioè la tecnologia della parola, ci hanno permesso di scrivere e riscrivere il nostro orizzonte. È l’artefatto tecnologico il “luogo” antropologico per eccellenza, il topos che permette di comprendere come la nostra specie sia l’unica che ha potuto cambiare il suo habitat giungendo addirittura ad abitare fuori dal pianeta.
Se il linguaggio sintattico ci ha permesso di avere un mondo, come vedremo in seguito, e se la scrittura ha permesso di costruire un mondo, il mondo della storia, è stata la stampa la tecnologia della parola che per la prima volta ha cambiato il nostro orizzonte. Oggi, poi la rivoluzione dell’informazione sta compiendo lo stesso processo. Queste tensioni sul nostro mondo, indotte dalla nostra grande invenzione, il linguaggio, saranno il tema di questo viaggio di ricerca.
Fonte: https://www.paolobenanti.com/post/grande-invenzione
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