La linea del Piave
di LIBERO PENSARE (Piero Cammerinesi)
Di sconfitte, di battaglie perse ne abbiamo avute a iosa in questi ultimi due anni.
Ci hanno convinti dell’esistenza di una malattia mortale che non era curabile. Ed oggi sappiamo che è curabilissima se presa in tempo e con i giusti rimedi.
Ci hanno raccontato che le autopsie non si potevano fare durante una pandemia. Ed era noto a qualsiasi studente del primo anno di medicina che ciò non corrisponde a verità.
Ci hanno messi agli arresti domiciliari per settimane raccontandoci che lo facevano per il nostro bene e noi cantavamo sui balconi e scrivevamo #andrà tutto bene. Ed oggi ci accorgiamo che i Paesi che non hanno imprigionato i propri cittadini hanno registrato addirittura meno morti.
Ci hanno convinti che il vaccino sarebbe stato l’unica salvezza per non contagiare ed essere contagiati. Ed oggi vediamo che i vaccinati – anche con due o tre dosi – si contagiano e contagiano ancor più dei non vaccinati.
Ci hanno convinti che i no-vax sono dei pericolosi sovversivi che mettono a repentaglio la salute degli altri. Ed oggi chi ha ancora un barlume di pensiero critico si avvede che il piano è quello di mettere le persone le une contro le altre per creare un nemico fittizio da combattere. Prima c’erano fascismo e nazismo, poi il comunismo, poi il terrorismo islamico ed infine, oggi, coloro che scelgono di non farsi iniettare un siero sperimentale, diritto consentito dalla Costituzione.
Ci hanno, infine, assoggettati alla nuova apartheid del lasciapassare verde che avrebbe dovuto tranquillizzarci tutti per farci finalmente tornare alla normalità, cancellando di fatto le regole basilari della democrazia. Ed oggi vediamo che anche questa misura non solo è antidemocratica ma è contraddittoria ed inefficace.
Tutte battaglie perse da chi ha combattuto – sin dal primo giorno – per far risorgere nella gente la consapevolezza civile oltraggiata e stuprata dal pensiero unico.
È vero, abbiamo perso molte battaglie come uomini liberi. Ma non ancora la guerra.
E se – come ci hanno ripetuto fino alla nausea – siamo in guerra (ma non è guerra al virus, ma all’Uomo, questa) allora iniziamo a pensare in termini strategici.
Vale a dire che ad un certo punto un’armata che, incalzata dal nemico, costretta a retrocedere, sbaragliata nelle sue prime difese ad un certo punto deve – come in ogni guerra che si rispetti – far quadrato e difendere fino alla morte le proprie ridotte.
Come fu la linea del Piave dopo Caporetto nella Grande Guerra.
E se la nostra Caporetto è l’ignominioso lasciapassare verde la nostra linea del Piave deve essere la difesa dei bambini.
Su questo non possiamo e non dobbiamo retrocedere neppure di un passo. Su questo non possiamo trattare o girarci dall’altra parte, pena la rinuncia alla nostra umanità.
Fortunatamente devo dire che da diverse parti vedo che ci si sta mobilitando a vari livelli per contrastare questa ennesima offensiva del nemico.
E non solo da parte del nostro schieramento, ma anche da elementi dello schieramento avverso.
Penso ad esempio alle affermazioni – se pur tardive – di Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all’Università di Padova:
“Vaccini sui bambini? Dati insufficienti, aspettiamo l’esito della campagna in Israele”
“Israele ha già iniziato con la somministrazione ai più giovani, quindi fra qualche mese avremo a disposizione più dati per procedere alla vaccinazione in sicurezza. Fra poco sapremo quindi se sono insorti problemi su pazienti o meno. Nel giro di due o tre mesi, quindi, penso che anche in Italia potremo iniziare la somministrazione in tranquillità”.
Ma soprattutto a questa presa di posizione inaspettata da parte nientemeno che del direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus che solo pochi giorni fa ha affermato:
“Insensato il vaccino a bimbi e il booster a sani se chi rischia è senza. Non ha senso dare la dose booster ad adulti sani o vaccinare i bambini, quando nel mondo ci sono operatori sanitari, anziani e altri gruppi ad alto rischio che stanno ancora aspettando la loro prima dose di vaccino anti-Covid. L’eccezione, come abbiamo detto, sono gli individui immunocompromessi”.
Ora, noi sappiamo che mentre negli Stati Uniti le inoculazioni ai bambini sono già partite il 2 novembre, arrivando nella prima settimana a un milione di inoculazioni ed Israele ha appena dato il via libera, il 29 novembre anche in Europa l’Ema deciderà sull’autorizzazione al vaccino contro il Covid di Pfizer-BioNTech per i bambini dai 5 agli 11 anni.
Ma con cosa abbiamo a che fare quando parliamo di vaccinare i bambini contro il virus Sars-COV2?
Vediamo alcuni dati.
I dati dell’ISS
Dai dati pubblicati sull’ultimo bollettino settimanale disponibile sul portale Epicentro dell’Istituto superiore di Sanità, possiamo vedere come nella fascia compresa tra 0 e 19 anni dal Marzo 2020 ci sono registrati in Italia in tutto 36 decessi: 15 di bambini con meno di 9 anni e 21 di adolescenti fra i 10 e i 19 anni.
Esaminando questi dati si può desumere che in queste due fasce il tasso di letalità più basso si è registrato fra 6 e 10 anni (0,0032%) seguito da quello fra 14 e 19 anni (0,0037%). È evidente che si tratti di percentuali del tutto trascurabili.
In altri termini, al di sotto dei 10 anni si hanno 5.184 volte meno probabilità di morire di un ultranovantenne, 3.680 volte meno possibilità rispetto a un contagiato di età compresa fra gli 80 e gli 89 anni e 1.705 volte meno possibilità rispetto alla fascia fra i 70 e i 79 anni. E ancora, 509 volte meno probabilità di morire rispetto a contagiati fra i 60 e i 69 anni di età, e 113 volte meno probabilità di morire rispetto a chi ha fra 50 e 59 anni.
Dai dati più recenti notiamo come nel periodo 18-31 ottobre non c’è stato nessun decesso per Covid tra i minori di 19 anni.
“Nel periodo 18- 31 ottobre 2021, in questa popolazione sono stati segnalati 13.741 nuovi casi, di cui 84 ospedalizzati, 2 ricoverati in terapia intensiva”
Dunque nessun morto per Covid tra i ragazzi sotto i 19 anni.
Qual è il senso dunque di questa folle pressione per vaccinare bambini e ragazzi?
I dati di Nature Medicine
In un articolo della rivista scientifica Nature medicine possiamo trovare i dati relativi alle morti collegate al Covid nel primo anno di pandemia, in riferimento a bambini e ragazzi.
“L’infezione da coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è raramente fatale nei bambini e nei giovani (<18 anni), ma quantificare il rischio di morte è difficile perché i minori di 18 anni sono spesso infetti da SARS-CoV-2 con sintomi assenti o minimi”
E ancora:
“Si stima che 469.982 minori di 18 anni siano stati infettati da SARS-CoV-2 in Inghilterra da marzo 2020 a febbraio 2021, provocando un tasso di mortalità di cinque per 100.000 giovani sotto i 18 anni (0,005%) e, sulla base di una popolazione di 12.023.568, un tasso di mortalità di due per milione di <18 (0.0002%)”
L’articolo prosegue:
“Si tratta di 25 ragazzi morti di infezione da SARS-CoV-2 durante il primo anno di pandemia. Questo numero corrisponde a due decessi per milione nella popolazione <18 in Inghilterra. Abbiamo stimato che il tasso di mortalità per infezione fosse del cinque per 100.000, indicando che più del 99,995% dei <18 guarisce dopo l’infezione da SARS-CoV-2”.
Pertanto, conclude il report, la Covid
“ha contribuito allo 0,8% del 3.105 morti complessivi”.
Per la cronaca, è di pochi giorni fa la coraggiosa presa di posizione di Fabio Biasi, Garante dei diritti dei Minori della Provincia autonoma di Trento:
Il green pass è uno strumento che determina, a parere di molti e anche di questo Garante, una sostanziale, grave ed estesa discriminazione tra cittadini, con l’esclusione da molte attività della civile vita quotidiana di tutti coloro che esercitano una facoltà legittima, consistente nel non sottoporre se stessi o i loro figli minorenni a un farmaco vaccinale sperimentale, non privo di rischi, anche gravi.
E ancora:
Non pare pregevole l’obiezione secondo cui è consentita l’effettuazione di tamponi per accedere a luoghi determinati, in considerazione della loro onerosità economica e organizzativa, e altresì per il fatto che chi ha deciso di non vaccinarsi viene di fatto equiparato, per presunzione legale ma non legittima, a un soggetto in sé contagioso. Vorrei ricordare che la Carta Costituzionale non è stata sospesa.
Riflessioni conclusive
Allora, come scrive Anna Lombroso in un articolo intitolato significativamente Erodiade:
“In particolare per quel che riguarda i minori è necessario tener contro di tre parametri: gli effetti dei preparati nel lungo periodo, ancora più cruciale in vista di superiori aspettative di vita, che interessa anche l’ipotesi oggi più che mai plausibile che non bastino tre dosi per assicurare la salvezza, condannandoli a una insensata dipendenza farmacologica per tutto l’arco della vita. E che in presenza di una ridotta efficacia dei prodotti somministrati che dimostrano di non essere in grado di interrompere la diffusione del Covid, i dubbi su effetti collaterali e danni nel lungo periodi dovrebbero convincere a non imporre la somministrazione sui minori per i quali il virus presenta rischi gravi tendenti allo zero, salvo la presenza di patologie pregresse”.
Per citare, poi, le parole del virologo (vero, non da talk show) Giulio Tarro:
“Temo che questa attuale psicosi, sia finalizzata ad imporre ai bambini il vaccino anti-covid. Una follia, considerando che nulla si sa sugli effetti a media e lunga scadenza di questi vaccini e che i bambini non rischiano sostanzialmente nulla per il virus Sars-CoV-2”.
Ma non sono solo i (veri) virologi di casa nostra a prendere una posizione netta nei confronti di questa criminale ossessione. Martin Kuldroff, professore di Medicina all’Università di Harvard afferma, nel corso di un’intervista al programma ad EpochTv:
“Non credo che i bambini dovrebbero essere vaccinati per il covid. Sono un grande fan della vaccinazione dei bambini per il morbillo, la parotite, la poliomielite, il rotavirus e molte altre malattie, questo è fondamentale. Ma il covid non è un’enorme minaccia per i bambini”.
E, ancora, da un articolo del sito dell’associazione di Robert F. Kennedy jr.:
«Il comitato consultivo sui vaccini dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) oggi ha raccomandato all’unanimità il vaccino COVID di Pfizer per i bambini dai 5 agli 11 anni, nonostante le preoccupazioni sollevate durante l’incontro sui dati clinici di Pfizer, il fatto che i bambini che in precedenza avevano acquisito l’immunità naturale al COVID fossero inclusi gli studi clinici e le prove che dimostrano che COVID pone pochi rischi per i bambini».
Per determinare l’efficacia del vaccino COVID Pfizer-BioNTech, Pfizer ha misurato gli anticorpi nel sangue di 264 bambini.
“C’erano 3.000 bambini vaccinati nello studio. Perché il sangue degli altri 2.700 e più non viene misurato per gli anticorpi?”
“Pfizer non spiega mai perché, quando hanno un importante studio clinico in cui sono stati iniettati oltre 3.000 bambini in questa fascia di età, solo un sottoinsieme inferiore al 10% è stato utilizzato per valutare l’efficacia”.
“Pfizer afferma che tre casi di COVID nel gruppo vaccinato contro i 16 nel gruppo placebo mostrano l’efficacia del vaccino. Ma la FDA non ha accettato questa affermazione. Si noti che tutti i casi sono stati lievi, nessuno è stato ricoverato in ospedale o è morto. Quindi stanno pianificando di vaccinare 28 milioni di bambini per prevenire il raffreddore?”
Insomma, i dati ufficiali dimostrano che i rischi legati al “vaccino” Covid-19 superano di gran lunga qualsiasi beneficio teorico.
E quali sono questi rischi?
Kirsch, Rose e Crawford (2021) calcolano che il VAERS sottostimi le reazioni fatali di un fattore 41, il che porterebbe gli effetti collaterali fatali totali in questa fascia di età a 5.248. (la stima di Kirsch è prudente perché altri hanno portato il fattore di sottostima a 100).
“Con effetti collaterali potenzialmente mortali, tra cui mio- e pericardite che colpiscono in modo sproporzionato i giovani, è ragionevole pensare che nel tempo il tasso di effetti collaterali fatali da inoculi di mRNA nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni potrebbe essere simile a quello di età compresa tra 12 e 24 anni.
Immaginate che, al massimo, la metà dei genitori americani sarà così sciocco da lasciar inoculare questo prodotto tossico nei propri figli. Con un tasso di assorbimento del 50%, la decisione dell’ACIP di approvare l’inoculo di Pfizer probabilmente ucciderà 2.624 bambini tramite reazioni avverse, al fine di salvarne potenzialmente 12 dalla malattia correlata al COVID-19″.
In conclusione, partendo dai dati ufficiali, inoculare bambini di 5-11 anni provocherà 22 reazioni allergiche per ogni morte prevenuta e potrebbe benissimo portare a quattro morti per ogni vita salvata.
E, se i calcoli di Rodgers sono corretti, il siero sperimentale della Pfizer potrebbe uccidere oltre 200 bambini prima di salvarne uno solo.
E allora?
Forse la migliore conclusione può essere allora costituita da questo accorato appello, “Cari genitori” di Saura Plesio sul suo blog:
I nuovi Erodi nostrani sono tornati all’attacco a ridosso del periodo natalizio (e non è un caso) trattando i vostri figli come “piccoli untori”.
Sta a voi proteggere le sorti dei vostri bambini da effetti collaterali (immediati o riscontrabili nel tempo) dovuti a iniezioni.
Sappiate che è stato appurato che molti vaccini sui più piccoli creano miocarditi e pericarditi.
Non lasciatevi raggirare con promesse pseudo-scientifiche che poi verranno smentite nello spazio di un giorno. Non lasciatevi turlupinare da miraggi fasulli del green pass, con il quale potete portare il vostro figlioletto a Gardaland. Non cedete ai ricatti del tipo “ma poi mio figlio viene discriminato a scuola”. Non è una buona scuola quella che ricatta e discrimina con proposte indecenti come “o il vaccino o saltano la scuola”. Siate uniti e ce la farete. Non fatevi coinvolgere in guerricciole intestine con altri genitori, fomentate e istigate per l’uopo”.
Allora, coraggio amici, drizziamo la schiena – come fecero i nostri nonni di fronte al rischio di annientamento di quell’Italia che era diventata da pochi decenni nazione – e non consentiamo ai perversi araldi della “nuova normalità” questa nuova Erodiade.
Facciamo della difesa dei bambini la nostra linea del Piave. Non perdiamo un solo istante per convincere gli indecisi, per risvegliare i dormienti, per affiancare i decisi.
Se abbiamo perso delle battaglie, non possiamo permetterci di perdere la guerra.
Piero Cammerinesi
FONTE: https://liberopensare.com/la-linea-del-piave/
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