De Luca: “Dad per non vaccinati è odiosa e discriminatoria” – L’ex sindaco di Salerno, poi, ha offerto la sua possibile soluzione: un rinvio dell’apertura. “Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola – ha detto – Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta, e di sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca. Non sarebbe una misura ideale – ha concluso – ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”. Una proposta, quella di rinviare la ripartenza delle lezioni, che aleggia già da settimane nei discorsi della politica e tra l’opinione pubblica.
Zaia: “Faremo una proposta per modificare le quarantene” – “Eviterei di aprire un altro fronte, ma sulla scuola bisognerà intervenire“: parola del governatore leghista del Veneto Luca Zaia, che ha fatto sapere di essere al lavoro per “elaborare alcune proposte che poi renderemo note”. “Siamo coordinatori delle Regioni a livello nazionale – ha aggiunto – e la nostra proposta potrebbe diventare anche nazionale” ha specificato, per poi ribadire: “Mandare in dad i bambini non vaccinati, in un regime di non obbligatorietà, è discriminatorio. L’emergenza c’è, la necessità fare qualcosa c’è, stiamo lavorando su questo”. Sulla scuola “porteremo una proposta al Tavolo nazionale delle Regioni che modifica le regole rispetto alla durata delle quarantene e di chi dovrà farle, rispetto alla situazione vaccinale”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia. “Sarà una decisione del Tavolo nazionale – ha aggiunto – su cui non posso dare anticipazioni, ma verrà presa da tutti. Soprattutto per le superiori le percentuali di vaccinazione sono molto alte, per cui riusciamo a gestire le presenze in maniera migliore”, ha concluso.
Sasso: “No alla dad per i non vaccinati” – L’altra questione direttamente collegata a quella del quando rientrare in classe è quella del come rientrare in classe. “Sono contrario alla Dad per gli studenti non vaccinati” ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, nella trasmissione The Breakfast Club su Radio Capital. “Non sono d’accordo – ha aggiunto – perché ad oggi abbiamo vaccinato 340mila studenti tra i 5 e gli 11 anni, cioè meno del 10 per cento. Questo vorrebbe dire esporre al rischio Dad oltre tre milioni e mezzo di ragazzi, quindi negare loro il diritto allo studio”. Sasso, poi, ha puntato sulla realizzazione degli impianti di aerazioni all’interno degli istituti: “I soldi ci sono, ora è necessario procedere”. Il sottosegretario, poi, ha specificato che “ci sono 150 milioni di euro stanziati, ma la burocrazia spesso ferma l’avvio dei lavori all’interno degli istituti. Non è possibile – ha sottolineato – che le autorità sanitarie continuino a ribadire che per contrastare il Covid occorra tenere le finestre aperte perché i nostri ragazzi non prenderanno il Covid ma si ammaleranno di polmonite. Le scene delle coperte in classe non sono ammissibili“.
Gimbe: “Se scuola resta aperta, bisogna chiudere altro” –“Sempre sulla questione della riapertura delle scuole, da registrare la presa di posizione di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “La scuola rappresenta un bacino di contagi. È chiaro che non avendo lavorato sugli aspetti strutturali, possiamo modificare quanto vogliamo le modalità di screening e quarantena, ma con questa circolazione virale così alta bisogna fare delle valutazioni – ha spiegato – Se decidiamo di tenere aperte le scuole, bisognerà chiudere qualcos’altro perché non abbiamo tanti margini per far circolare il virus”.
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