Austria, la destra populista nei ministeri chiave
di LETTERA 43
ESTRATTO
“ESCLUSO UN REFERENDUM PER L’USCITA DALL’UE. Popolari e destra estrema, in ogni caso, hanno rassicurato sul fatto che il prossimo governo austriaco non promuoverà un referendum per l’uscita del Paese dall’Unione europea. «Solo in un’Europa forte ci può essere un’Austria altrettanto forte, dove saremo in grado di sfruttare le opportunità del 21esimo secolo», è scritto nel documento programmatico siglato dai due partiti”…
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COMMENTO
Questo programma dovrebbe avvisare i “no euro” che il problema non è solo la sinistra storica ma anche la destra. Queste categorie sono, di nuovo, fallaci, e bisognerebbe capire che, per definire un partito, né ci si può basare semplicemente sulla parola d’ordine ‘uscita dall’euro’, né tanto meno dal fatto che sia riconducibile ad un filone storico politico che preferiamo.
Già la Le Pen ci aveva insegnato quanto fossero false le sue idee anti-europee, così come Kurz e l’ FPOE ci stanno dimostrando come l’estrema destra, in generale, può essere liberista tanto quanto i tradizionali partiti social democratici.
Pertanto, un partito va sempre considerato nel suo insieme, in base al suo programma, il suo statuto, la sua ideologia, le sue intenzioni, e le sue azioni. L’estrema destra è infatti liberista, opportunista, razzista, eurista, e men che mai sociale.
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