La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sdogana la blasfemia
di La Croce Quotidiano (Giuseppe Udinov)
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha deciso a favore di un atto blasfemo contro la Madonna, commesso nel 2013 dal gruppo femminista radicale Femen.
In quella triste occasione, un’attivista del gruppo ha simulato addirittura l’aborto di Gesù da parte della Vergine Maria davanti all’altare della chiesa della Madeleine, a Parigi, a seno nudo e indossando un piccolo velo celeste, colore associato dalla tradizione cattolica alla Madonna.
Con le braccia a forma di croce, la donna teneva nelle mani due pezzi di fegato di bue che rappresentavano l’aborto del Bambino Gesù. Il corpo della femminista esibiva frasi come “Natale cancellato” e riferimenti alla rivendicazione storica dell’aborto legale in Francia
L’attivista è stata condannata a un mese di carcere e a una multa di 2.000 euro, ma quasi dieci anni dopo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha deciso di condannare lo Stato francese a indennizzarla di circa 10.000 euro per violazione della sua “libertà d’espressione”.
Per il tribunale, l’atto grottesco, profondamente offensivo dei sentimenti religiosi dei cristiani e perpetrato invasivamente all’interno di una chiesa, avrebbe “contribuito al dibattito pubblico sui diritti delle donne, più specificatamente sul diritto all’aborto”
Stupiti? Non più di tanto! Si tratta della stessa corte che ha negato ripetutamente il diritto di vari genitori britannici di proteggere i propri figli malati da decisioni giudiziarie che imponevano loro di staccare in modo forzoso le apparecchiature di sostegno vitale, sostenendo che non c’erano più possibilità di guarigione e che quindi accelerare la morte di quei bambini avrebbe rappresentato “il loro migliore interesse”.
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