Il vero fardello sulle spalle delle generazioni future
di GILBERTO TROMBETTA
Sono quasi 30 anni che stiamo rubando il futuro alle generazioni future. Da quando cioè, firmato il trattato di Maastricht ed entranti nella UE, siamo in avanzo primario: 968.26 miliardi di euro che lo Stato ci ha sottratto dal 92 a oggi per soddisfare le richieste lacrime e sangue della UE. Tra il 2000 e il 2021, l’Italia ha dovuto dare 165,48 miliardi di euro alla UE: 107,25 miliardi di contributi netti) e 58,231 tra contributo al MES, al fondo EFSF e prestiti bilaterali.
Siamo stati costretti a tagliare la spesa pubblica selvaggiamente per far fronte al pizzo unionista. Compresa quella per la sanità. Non è un caso se mentre pagavamo quei 165 miliardi alla UE, abbiamo tagliato il numero di ospedali del 14,6% (da 1.165 a 1000). Abbiamo tagliato il numero di posti letto del 31,9%, riducendoli dai 4,7 per 1000 abitanti del 2000 ai 3,1 del 2020. Tra il 2010 e il 2020 abbiamo tagliato il personale sanitario a tempo indeterminato di 42.888 unità, una riduzione del 6,2%. In alcune Regioni il taglio complessivo è stato del 16,3%. Il rapporto di infermieri per 1.000 abitanti è di 6,5 contro gli 8,4 della media europea e i 12,9 della Germania. Ce ne mancano almeno 53.000.
Realizzare un ospedale da circa 400 posti letto completo di tutte le apparecchiature necessarie costa circa 104,79 milioni di euro. Il costo lordo medio per retribuire un anno un medico non alle prime armi è di circa 67.200 euro. Quello per un infermiere è di 26.400 euro. Vuol dire che senza il pizzo unionista da pagare, tra il 2000 e il 2018, avremmo potuto costruire 500 ospedali dotandoli delle più moderne attrezzature (per 52,39 miliardi di euro). Assumere 10.000 medici (per 12,09 miliardi). Assumere 50.000 infermieri (per 23,76 miliardi).
Sarebbero avanzati, dal pizzo non pagato, quasi 80 miliardi di euro. Abbastanza per nazionalizzare l’ENI. Abbastanza per nazionalizzare Autostrade. Abbastanza per nazionalizzare l’ILVA. Abbastanza per nazionalizzare Alitalia. Avremmo avuto i soldi per far fronte a qualsiasi crisi, economica, sanitaria ed energetica. Invece abbiamo per l’ennesima volta un Governo che si presenta dagli strozzini unionisti con i “conti in ordine”.
Con una manovra da una manciata di miliardi di euro. Quando ce ne servirebbero decine e decine di miliardi. Centinaia. Il vero furto che stiamo facendo alle nuove generazioni è questo. È la carenza di lavoro, di salari dignitosi, di infrastrutture, si protezione dei settori strategici, di ospedali, di medici e di infermieri.
Il futuro – a noi e alle prossime generazioni – lo stanno rubando 30 anni di avanzi primari in nome delle politiche di austerità imposte dai nostri politici al grido di “Ce lo chiede l’Europa!”.
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