La mercificazione dell'utero e l'alienazione della partoriente

Potrebbero interessarti anche...

11 risposte

  1. Matteo ha detto:

    Ad essere sinceri a me pare che viceversa quello che latiti sia il ragionamento critico, essendo i sentimenti un trend irrinunciabile nel consumismo a debito.
    Basta accendere una TV e guardare una pubblicità qualunque.
    Oppure basta seguire il demenziale dibattito politico sulle unioni fra invertiti in cui non si parla d’altro che di Ammmmmmmmmooooore.
    In effetti, anche in Marx l’alienazione non è tanto un sentimento quanto una condizione sociale oggettiva.
    Ovviamente l’utero in affitto è una porcata indecente, ma se non si ha il coraggio (e l’ARS, essendo composta in larga parte da progressisti, non lo avrà) di scavare alla radice della piaga, non se ne farà nulla.
    Abbiamo legalizzato l’aborto, nonostante Pasolini (comunista ma non progressista) avesse perfettamente capito che con questo si apriva il vaso di Pandora della discriminazione potremmo dire “genetica”.
    Se si stabilisce che una puttana qualunque ha il diritto di ammazzare il figlio, perchè mai non potrebbe venderlo per un cospicuo compenso a laidi pederasti, come un tempo avveniva con i figli che non si riusciva a mantenere?

  2. antonio bianchi ha detto:

    Mi fa piacere che c’è qualcuno che mi conosce nel profondo, e a quanto sembra in ars siamo conosciuti quasi tutti. comunque non si capisce bene se una donna diventa puttana dal momento che commette un omicidio attraverso l’aborto oppure lo è apriori. così come non si capisce bene se tale Matteo abbia letto il documento relativo prima di scrivere un commento “frottoloso.” un po di fretta e un po di frottole.

  3. Matteo ha detto:

    Del documento non me ne frega nulla.
    Io commentavo l’articolo.
    Ovvero la strana idea per cui si trova scandaloso che una donna possa vendere il proprio bambino ma non che possa ucciderlo.
    Tutto quì.
    Si, puttana è un termine improprio: chi ammazza un bambino è molto al di sotto di qualunque livello di meretricio.

  4. stefano.dandrea ha detto:

    Andare alla radice si fa con le proprie scelte di vita.
    Conosco persone che hanno abortito, in tenera età, e non sono puttane né assassine. Certamente io, oggi, dopo aver avuto 4 figli, scongiurerei ogni donna, anche quelle che a suo tempo non scongiurai, di non abortire.
    Ma ergersi e qualificare le donne che hanno abortito come puttane assassine e preferire invertiti a omosessuali e giudicare l’ars senza conoscerla (su facebook abbiamo pubblicato decine di articoli sulla linea di quello di Luca Mancini) e condannare la Costituzione e non tolerare che si pronunci il nome di Togliatti e dichiararsi antidemocratico cos’è? Una posizione politica? Una strategia? O una serie di gesti compulsivi?

  5. Matteo ha detto:

    E definire folli le critiche alla farsa liberaldemocratica di Marx o identificare il liberalismo come “la difesa delle quattro libertà fondamentali” che cos’è?
    La tendenza sinistriota di ritenersi sempre e comunque più intelligenti degli altri è insopportabile.
    Faccio comunque notare che ho scritto più di una volta che il modello economico previsto dalla nostra Costituzione lo trovo migliore di quello attuale, giusto per onestà intellettuale.
    Ma non si stava parlando di questo, non si stava parlando di me.
    Troppo comodo.
    Si stava parlando dell’utero in affitto.
    Bene.
    Ho letto (stimolato dal “cortese” intervento di cui sopra) il documento sui diritti civili bioetici, in cui ovviamente (come per l’immigrazione) si mantiene un atteggiamento mooooooooooolto cauto, addirittura rimandando alla “libertà di coscienza del singolo”.
    Non commento questa scelta, ma essendo un uomo di scienza amo la logica, indi chiedo: se la legge mi desse la facoltà di ammazzare Stefano d’Andrea, potrebbe poi la legge medesima vietarmi di venderlo chessò, al mercato degli schiavi o degli organi o ad associazioni malavitose o altro?
    Di questo stavo parlando, ed ovviamente su questo punto non avete voglia di rispondere.
    PS: vatti a leggere come Engels chiamava i ricchioni, o come la Pravda invitava ad “estinguere i pederasti per esetinguere il fascismo”, o come Che Guevara trattava i femminelli…Anche loro saranno state persone molto impulsive. Che tristezza il politicamente corretto anche nel linguaggio…

  6. Alcatraz ha detto:

    Ma signori miei, ma se perfino il supremo Donald Trump (conservatore, ma non militarista, visto che dobbiamo esaltare i pasolinismi vari) se n’è bellamente fregato delle questioni aborto e cucuzzaro vario anzi arrivando addirittura a elogiare quelle associazioni che si occupano di aborto, a differenza degli altri due bei faccini dell’estabilishment Marco Rubio e Ted Cruz.
    Ma porca miseria. Perfino il sovranista-socialista Craxi era pro aborto ma di che stiamo parlando, della birsola in sette?
    Se poi il grande problema della soluzione della crisi è vietare l’aborto e il divorzio e magari anche i capelli a rasta (non diciamolo ai barbieri però, che ricordo sono anche loro piccoli imprenditori che soffrono la crisi brutalmente) allora buona fortuna.

  7. Alcatraz ha detto:

    Signor Matteo, la smetta con questo vittimismo. Che è tipo di una certa mentalità non liberal-democratica ma trollo-democratica.

    • stefano.dandrea ha detto:

      Ma infatti Matteo non è dei nostri. Non si capacita che fuori dalla destra radicale, dalla quale proviene sia nato un gruppo che riflette, che ragione, che sfugge a tutte le qualifiche, che non è di sinistra non è di destra non è di centro non è di centrosinistra non è di centrodestra non è conservatore non è reazionario e non è progressista e non afferma di aver superato queste categorie anzi afferma di non averle superate. Un gruppo che ha una sua linea. Per certi versi matteo ci apprezza ma poi viene qua sistematicamente ad offenderci, perché non siamo antiabortisti, perché crediamo nella Costituzione del 1948, perché come citiamo Fanfani, Beneduce, Mazzini e Stanislao Mancini citiamo anche Togliatti, perché ci limitiamo a negare la categroria dei diritti civili bioetici e ad osservare che ogni problema è un tema a sé stante e che su questi temi i militanti devono avere libertà di coscienza, anziché contestare a priori tutti i diritti civili bioetici, perché questo gruppo è democratico mentre secondo lui bisogna essere antidemocratici, e così via.
      Più passa il tempo e più non mi è chiaro quale obiettivo abbia. Forse semplicemente si sente tanto isolato politicamente che noi siamo per lui i meno lontani.
      No sa che il nostro metodo di azione e il nostro progetto ci rende immodificabili.

  8. Matteo ha detto:

    Caro Alcatraz, il vittimismo al massimo appartiene agli invertiti ed alle femministe, grazie a Dio ho altro a cui pensare.

    Caro Stefano, non avevo dubbi sul fatto che l’avresti buttata sul “Matteo è così e cosà”. Lo fai sempre quando non vuoi rispondere.
    Mostrando pure una certa malafede.
    Malafede perchè ho scritto che non credo alla democrazia (come Marx e Lenin), ma che mi piace la costituzione economica.
    Oltre che malafede, anche una certa paranoia: che obiettivo dovrei avere, secondo te?
    Magari sono in combutta con quell’altro utente fascista di Lorenzo per “sabotare”?
    Magari sono un troll di CPI o FN (esiste ancora?)?
    Magari sono uno sbirro postale?
    E chi lo sa.
    Quello che invece si sa è che alla questione non mi sai rispondere.
    O meglio: lo sai benissimo (sei comunista, non scemo, anzi), solo che dovendo lasciare “libertà di coscienza” ai soci non vuoi assumere una posizione.
    Nella logica questa strategia si chiama “spostamento del baricentro” ed è simile all'”uomo di paglia”.
    Altra strategia che in effetti usi, attribuendomi cose che non ho detto e retropensieri quantomeno dubbi.
    Se però è vietato dissentire su qualsivoglia argomento, basta dirlo.

  9. stefano.dandrea ha detto:

    Caro Matteo, per fortuna sono moltissimi gli ordinamenti statali che pur avendo legalizzato l’aborto vietano l’utero in affitto o, purtroppo, lo ammettono con precisi limiti. Segno che ciò che tu credi logico non lo è per niente.
    Ribadisco che sono favorevole a una politica culturale volta a scongiurare e ridurre gli aborti, non conoscendo nemmeno un uomo che, dopo aver desiderato che la compagna o amante abortisse, non ami il figlio che poi invece è nato ed essendo sicuro che tutte le donne che decidono di abortire, esclusi forse, ma solo in parte, i casi di veri “aborti terapeutici”, se avessero lasciato nascere i figli, sarebbero poi state felicissime della scelta fatta, quand’anche avessero deciso di non riconoscere il figlio e destinarlo all’adozione. Detto ciò, non sono però contrario alla legalizzazione dell’aborto. Sono invece favorevole ad introdurre gravi sanzioni penali per chi vende la potestà genitoriale o concorre all’appalto di bambino cooperando nel mescolamento produttivo di utero sperma ovuli e denaro (per me la qualifica di utero in affitto è sbagliata da tanti punti di vista). Tuttavia non credo minimamente sensato che una organizzazione politica che cerchi di promuovere un partito svolgendo analisi e avanzando proposte su vari temi, economici, sociali, antropologici, culturali, di politica estera di politica industriale ecc. ecc., possa sensatamente prendere sui diritti civili bioetici posizioni predefinite e indiscutibili (non andrebbe da nessuna parte. Un partito fermo su queste posizioni può soltanto sperare di divenire un partito di opinione del 3% come obiettivo massimo; sarebbe una scelta individualistica e narcisistica che separerebbe validissimi militanti che invece potrebbero essere uniti su decine di altri temi – la politica ha una sua logica, che non è la logica della scienza; la scienza non deve aggregare, la politica si).
    L’aver discusso per tanti giorni dell’appalto di bambino su facebook, che è la catacomba nella quale siamo rifugiati, tra soci simpatizzanti o curiosi dell’ARS, e l’averlo fatto senza che siano emersi, nella discussione, la minima aggressività e il minimo fastidio per posizioni differenti, quindi l’aver partecipato a (e forse anche stimolato o addirittura promosso) un vero dialogo, fondato sugli argomenti, che con il tempo andavano affinandosi e irrobustendosi, senza alcuna pretesa di alcuno di modificare le posizioni altrui, è stata per me una grande gioia.
    Trovo quindi che la scelta, consegnata al nostro documento, di contestare la categoria dei “diritti civili bioetici”, di segnalare che l’accoglimento a priori di quella categoria implica una adesione all’individualismo filosofico, che la categoria con riguardo a certi “diritti” è ingannatrice e immorale, perché scambia diritti con doveri e svilisce istituti millenari, e l’aver stabilito all’unanimità di approfondire e discutere ogni diversa questione racchiusa nella ideologica categoria dei diritti civili bioetici, lasciando ai soci e, se il destino vorrà, un giorno ai deputati, la libertà di coscienza, siano state prese di posizioni politiche molto intelligenti, lungimiranti e feconde.
    PS Non intervengo quando dissenti. Intervengo, e non sempre, quando il tuo dissenso assume forme aggressive o offensive, nonché quando avverto l’utilità di evidenziare a eventuali nuovi visitatori che certe posizioni che esprimi non sono dell’ARS o di un socio dell’ARS. E’ vero che il nostro reclutamento telematico avviene, per il 95% nella catacomba di facebook. Tuttavia credo che tu debba riconoscere il nostro interesse a chiarire, quando lo crediamo opportuno, che certe posizioni non soltanto non sono dell’ARS ma neanche di soci dell’ARS. Alcatraz, per esempio, nel primo commento aveva usato la seconda persona plurale.

  10. Matteo ha detto:

    Bene.
    QUESTA è una risposta.
    Non sono ovviamente d’accordo, ma probabilmente essendo un uomo di scienza e non di diritto mi manca qualche finezza interpretativa.
    Dici che, tanto per dirne una, se esistesse la schiavitù in Italia, potrei uccidere il mio schiavo ma non venderlo, e questo francamente è abbastanza strano.
    Io, per dire, non ho mai capito come è possibile che chi è (per me abbastanza giustamente) contrario alla pena di morte, sia quasi sempre favorevole all’aborto.
    Lo Stato non può ucciderti, nemmeno dopo un (si spera) regolare processo, e può farlo tua madre, un privato cittadino?
    Mi sfugge proprio la logica.
    Io sono contrario tendenzialmente ad entrambe le cose, ma almeno la forca ha una sua ragion d’essere nel fatto che allo Stato è concesso di disporre della vita del cittadino (ovviamente in casi estremi e blablabla).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *