Case, assicurazione obbligatoria contro i terremoti in bolletta: la proposta alla Camera
di STUDIO CATALDI
di Redazione – Solo il 2% delle case è assicurato contro le catastrofi. In parole povere, solo 1 casa su 50 è coperta da una polizza contro i rischi di terremoti, alluvioni ed eventi catastrofici naturali in genere. In valore assoluto: 600mila per 400mila contratti in tutto. Ciò nonostante la maggior parte delle abitazioni italiane, quasi 8 su 10 (78%), si trovi in un’area classifica a rischio alto o medio di terremoto o alluvione. Sono questi i dati diffusi dall’Ania (l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) nei giorni scorsi in occasione della Giornata per la riduzione dei danni catastrofali e al centro di un incontro organizzato oggi alla Camera da Schult’z risk center e alla presenza della stessa Ania, nel corso del quale è emersa la proposta di inserire una polizza obbligatoria da pagare direttamente in bolletta.
Assicurazione obbligatoria contro i terremoti, le ipotesi del Governo
Il tema dell’assicurazione obbligatoria contro i terremoti è già stato al centro delle cronache durante l’estate, dopo gli ennesimi tragici eventi avvenuti lungo lo Stivale.
Allo studio del Governo, c’era un provvedimento urgente, avente l’obiettivo di contrastare l’emergenza provocata dai terremoti, con la previsione di un’assicurazione obbligatoria per la copertura da eventi sismici.
Per spingere gli italiani ad intervenire per l’adeguamento degli immobili, oltre al sisma bonus, il provvedimento doveva agire anche sulla loro commerciabilità. In particolare, rendendo invendibili le abitazioni non a norma, impedendone la circolazione al fine di tutelare la sicurezza e la pubblica incolumità. Nello specifico, colpendo con una sanzione pecuniaria civile, o addirittura con la nullità, gli atti pubblici e le scritture private autenticate tra vivi riguardanti il trasferimento dei diritti reali sugli edifici, localizzati nelle zone sismiche a maggiore pericolosità, laddove non contengano un’attestazione di conformità alla normativa antisismica vigente.
Tornando alla polizza, l’idea al vaglio dell’esecutivo era quella di rendere obbligatoria l’assicurazione a tutela del rischio sismico sui fabbricati, introducendo però una detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% dei premi versati e un’aliquota Iva ridotta al 5%.
Ad oggi, però, tutto tace e del provvedimento che doveva essere portato in uno dei Consigli dei Ministri al rientro della pausa estiva non vi è traccia.
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Case Italia: i dati sulle catastrofi naturali
Tuttavia, il fenomeno delle catastrofi naturali non può essere sottovalutato ed essendo notorio che l’Italia non è affatto immune da questi eventi, anzi risulta tra i paesi più esposti per l’altissima frequenza, un modo per convincere gli italiani a mettere al sicuro le proprie abitazioni bisogna trovarlo.
I dati del resto parlano chiaro: si stima che il 78% delle case sia a rischio; che il 55% della popolazione vive in un territorio a rischio idrogeologico; che il 35% delle case si trovi in una zona dove si possono verificare eventi sismici e che il 12% sia ubicato in zone dove sono presenti entrambi i rischi (idrogeologico e sismico).
Assicurazione casa obbligatoria: la proposta
Da qui la proposta emersa oggi durante l’incontro “La finanziarizzazione dei rischi catastrofali” organizzato da Schult’z risk center con la partecipazione anche di Ania. Nel corso dell’evento, in particolare è stata presentata una proposta innovativa da parte di tre docenti universitari, Lorenzo Pallesi, Luigi Pastorelli e Angelo Paletta, che, come riporta IlSole24Ore, mira a coinvolgere i gestori delle utenze nel pagamento dei premi delle polizze antisismiche di case, negozi e capannoni.
L’idea, in sintesi è la seguente: rendere l’assicurazione contro i terremoti obbligatoria per legge; fare anticipare i premi delle polizze alle società che gestiscono i servizi pubblici essenziali (ossia le utenze di luce, acqua, gas, telefono), far sì che gli assicurati restituiscano alle società stesse il premio sulle bollette a rate.
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