Bruxelles – La notizia dell’arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano per favoreggiamento dell’immigrazione sta facendo il giro del mondo. La si trova sugli organi di stampa britannici Guardian, Bbc e Reuters, sul tedesco Deutsche Welle, sull’Indian express, sulla statunitense Abc News.
L’amministratore della piccola cittadina calabrese aveva già fatto notizia a livello mondiale in passato, grazie al suo programma d’accoglienza che consentiva ai migranti l’utilizzo di case abbandonate e garantiva la fornitura di una formazione professionale, in vista di un ripopolamento del paese e di una ripresa economica locale.
Già nel 2016, in effetti, la Bbc parlava di Riace, villaggio medievale del sud Italia che, fino a 15 anni prima, era quasi una città fantasma: la gente del posto si era spostata verso il nord italico o all’estero nel periodo del boom economico. Con l’arrivo dei migranti, si può dire, il paese ha conosciuto un nuovo destino. Una trasformazione fortemente incoraggiata dall’allora già sindaco Lucano, ideatore di un sistema che consentiva, come già accennato, di cedere gli edifici abbandonati ai rifugiati. Grazie al suo intervento, si legge sull’articolo di due anni fa, l’economia del villaggio si era rimessa finalmente in moto.
Sul britannico Daily Mail si parla di Lucano come di un amministratore che si è distinto negli anni per il suo approccio innovativo nell’accoglienza dei migranti; su L’avenirfrancese viene appellato come vero e proprio “pioniere” nell’integrazione.
Su Le point, altro organo di stampa francese, se ne parlava già nel 2011, “un cuore grande così”, e se ne riparla suo malgrado oggi, in occasione del suo arresto, riferendovisi quale amministratore eletto “terzo miglior sindaco del mondo” nel 2010 e come ispiratore di una docu-fiction di Wim Wenders, Il Volo.
Solo due giorni fa si parlava di Riace e del ministro dell’Interno e vicepremier italiano Matteo Salvini sul francese Le Monde, facendo riferimento al taglio di finanziamenti al villaggio voluto dal leader leghista. “I laboratori di ceramica, vetro e cucito in cui italiani e stranieri fanno rivivere i mestieri di un tempo sono chiusi, e potrebbero non riaprire: l’esperienza di accoglienza di Riace, fresca oasi in un’Italia che chiude i suoi porti, potrebbe non sopravvivere”, si legge sull’articolo.
La vicenda ha insomma acceso i riflettori sull’Italia, soprattutto per il frangente in cui questa sembra, grottescamente, spuntare fuori: quello di un’Italia che aumenta sempre più la stretta sul fronte migranti, quello di un’Italia il cui vicepremier dichiara, sibillinamente: “…chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati!”.
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