Perché la Cina è al riparo dalle nubi finanziarie occidentali
di L’ANTIDIPLOMATICO (Pasquale Cicalese)
Come mio solito, stamane all’alba ho letto Global Times. Due notizie alla ribalta. Deutsche Bank proietta la crescita del pil cinese quest’anno al 6%. La seconda, molti investitori esteri si stanno indirizzando verso l’azionario e l’obbligazionario delle piazze finanziarie cinesi. In Occidente c’è turbolenza. In Cina, con la fine della politica di zero covid, gli spiriti animali, indirizzati da direttive governative, si stanno liberando dopo 3 anni. Ma non si può capire il tutto se non si va alla fonte.
E’ la fonte è 4 anni fa, quando la dirigenza cinese, vedendo turbolenze mondiali, da lì a poco ci sarebbe stata la guerra in Europa, indirizzò gli operatori economici verso la strategia della “doppia circolazione”: accanto al commercio estero, occorreva potenziare la domanda interna, in termini di consumi, di domanda di servizi, di marxiane condizioni generali della produzione (infrastrutture, ambiente, innovazione, salto tecnologico), di allargamento dei fruitori dei servizi di istruzione ad alto livello, di reflazione salariale, innanzitutto nelle campagne e poi nelle aree urbane, di rivitalizzazione dell’artigianato e delle microimprese, viste come Terza Gamba accanto a colossi pubblici e privati.
Per tre anni questa strategia fu congelata, anche se si immisero centinaia di miliardi di fondi pubblici. In piu’, lo zero covid congelò la spesa privata. A dicembre il via libera per tutti. Ora questi fondi sono investiti nell’economia reale, i crediti di imposta servono per investimenti della Terza Gamba, quanto ai cittadini cinesi abbiamo il fenomeno, osservato anche da noi, della “spesa per vendetta”, cioè quei consumi che durante il lockdown furono sospesi e ora esplodono.
Si parla di un eccesso di risparmio in questo ambito di 580 miliardi. La doppia circolazione sta funzionando, con trasmissione economica in altre parti del mondo, il tutto con inflazione moderata e prezzi alla produzione in deflazione. Una strategia di politica monetaria e fiscale di pieno successo. Ora avranno il problema di fare entrare nel mercato del lavoro i disoccupati che ci sono stati durante il lockdown, di ridurre il fenomeno del 996, vale a dire di orari di lavoro lunghi, specie nell’high tech, di aumentare i redditi agricoli, di risolvere il problema delle case in vendita. Ma il piu’ è fatto, se pensiamo alla depressione economica occidentale vitalizzata ormai quasi solo da carta finanziaria. La Cina non segue gli Usa: i colossi high tech vengono tenuti a bada, piuttosto si dà estrema importanza a costruire una rete di PMI che, grazie alla loro inventiva, trasferiscano schumpetariamente innovazione a medie grandi imprese. Noi facevamo così, un tempo andato. Non lo facciamo piu’.
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