Quando la moneta non è un’opinione (lo strano caso dell'Euro Tedesco)
Di Nicola Di Cesare (Ars Cagliari)
Avrei potuto aprire queste poche righe esclamando: “Ora basta, la misura è colma”, ma non sarebbe stata una notizia perché la misura non c’è mai stata e nel caso è stata oltrepassata da qualche anno nel silenzio.
Non è stata sufficiente la violazione dei trattati di Eurozona, che vedono la Germania finanziare il proprio sistema economico a tasso zero attraverso il suo sistema di Banche Pubbliche (quelle banche che l’Italia si è affrettata a privatizzare), silentemente autorizzate a ricevere prestiti dalla BCE e ad utilizzare quei denari per la spesa pubblica teutonica; nemmeno è stato sufficiente il sistematico sforamento dei tetti di surplus commerciale intraeuropeo da parte Tedesca che hanno messo in ginocchio le bilance di tutto il Sud Europa, Francia compresa; non hanno sortito effetto nemmeno i costanti sforamenti del tetto di deficit pubblico denunciati tempi addietro dalla stessa Germania e in tempi più recenti da mezza Europa e nemmeno le conclamate violazioni del Trattato di Schengen; a ricordare la palese tracimazione ci ha pensato in questi giorni la Bundesbank, la Banca Centrale della Repubblica Federale Tedesca che ha autorizzato in scioltezza il conio e la messa in corso legale, e non numismatico come si vorrebbe far credere, di una moneta da 5 Euro all’interno dei propri confini nazionali.
Avete capito bene; non si tratta di una moneta da 5 Marchi Tedeschi ma vi sta scritto sopra proprio EURO !
Tutto questo mentre l’Italia, da lustri in avanzo primario di bilancio e con i deficit in regola, assiste immobile alla distruzione del proprio apparato produttivo con fallimenti a catena, a una dilagante disoccupazione, a suicidi di massa (oltre 4000 nel 2015) e una ripresa dell’emigrazione e alla liquidazione del proprio stato sociale.
Questo, apparentemente piccolo e insignificante fatterello, dimostra che abbiamo sempre avuto ragione noi https://www.appelloalpopolo.it/?p=15104 : la nostra Banca d’Italia potrebbe già oggi creare dal nulla “Moneta di Stato” priva di debito per soddisfare i fabbisogni di bilancio interni senza dover necessariamente ricorrere alla tassazione del sistema produttivo o all’indebitamento tramite collocamento di debito pubblico presso il sistema bancario privato.
Nel discutere del come sia stato possibile, è emerso ciò che da tempo era noto a tutti e cioè che i paesi dell’Eurozona, a mezzo delle loro Banche Centrali, non possono emettere una valuta a corso legale a meno che questa non sia in conio metallico e in Euro, (pratica che è già corrente per le monete fino al valore di 2 Euro) e a patto che sia destinata solo agli scambi sul suolo nazionale.
Orbene, sfruttando la “falla” del trattato istitutivo dell’Euro è stato pertanto possibile coniare “EURO Nazionali” indipendentemente dal loro valore facciale, dal momento che questo non è indicato da nessuna norma specifica.
Naturalmente tutti sanno che la moneta fisica circolante, banconote e monete metalliche, rappresenta solo una frazione tra l’ 8 e il 10% dell’aggregato monetario M2 ma ciò non impedirebbe a nessuna amministrazione pubblica di pagare le opere o le pensioni o gli stipendi pubblici in conti elettronici separati denominati in valori monetari spendibili solo sul territorio nazionale, purché in Euro e a condizione che questi siano sempre convertibili (liquidabili) in circolante metallico; almeno in attesa di ripristinare la piena sovranità nazionale e con essa anche quella monetaria per il tramite della nazionalizzazione della Banca d’Italia e del Sistema del credito.
Adesso che cosa s’inventerà il nostro apparato dirigente ascaro, i quisling Europeisti, per giustificare le loro omissioni? Forse che i Tedeschi sono la razza superiore e solo a loro è tutto concesso?
PRECISAZIONI SULLA MONETA TEDESCA DA 5 €URO
Effettivamente qualcosa di strano c’è.
1) Non è strano che i tedeschi emettano monete da 5 euro, noi dal 2003 ne abbiamo emesse tantissime (anche in tagli superiori), sono da collezione e in metallo pregiato, qundi di costo superiore al valore nominale (http://www.zecca.ipzs.it/servlet/monetazione);
2) la cosa strana è che i 5 euro tedeschi:
– per 250mila pezzi saranno in argento e costeranno 15 euro;
– per 2 milioni di pezzi saranno normalissime monete a corso legale con costo e valore di 5 euro (comunque 10 milioni di euro non sono nulla).
Restano però alcune precisazioni necessarie:
– il volume di denaro in monete circolanti in ogni stato è predeterminato IN VIA ESCLUSIVA dalla BCE (qui l’ultima decisione BCE del dicembre 2015: https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/oj_jol_2015_328_r_0021_it_txt.pdf);
– la Germania può emettere attualmente monete metalliche per un totale di 667,50 milioni e “le emissioni di monete metalliche da collezione sono computate nel volume di emissione di monete metalliche da sottoporre all’approvazione della Banca centrale europea su base complessiva”.
– i volumi di emissione di monete metalliche approvati non devono essere superati senza la preventiva approvazione della BCE.
Qui la procedura BCE: https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/oj_jol_2015_328_r_0022_it_txt.pdf
Ti ringrazio per le precisazioni che io non ho inserito nell’articolo per non appesantirlo di nozioni puramente tecniche che in genere ammorbano il lettore senza motivo. Queste precisazioni rafforzano il concetto che ho inteso esprimere nell’articolo. A) Non è vero che le monete emesse siano state realizzate al solo scopo numismatico, 10 milioni di Euro sono a corso legale, il che dimostra che si può tecnicamente realizzare una valuta a circolazione nazionale senza che questo crei alcun problema. B) Come La BCE le ha autorizzate per la Germania, anche l’Italia potrebbe chiedere un conio a scopo unicamente nazionale ma l’Italia non agisce mai nel ripetto dei propri interessi anche quando le sarebbe consentito. C) Nella mia proposta il conio sarebbe limitatissimo e si tratterebbe di moneta elettronica “eventualmente convertibile”. D) Il conio di monete metalliche è attualmente costosissimo perchè i costi fissi sono da ripartire su pochissimi pezzi. In realtà il costo ad alta tiratura. sarebbe irrisorio, molto prossimo al valore del volgare metallo di conio. D) La circolazione di una valuta nazionale, che si chiami “pizza” o che si chiami “crauti” è limitata non certo per le sue inesistenti controindicazioni tecniche ma perchè mina il monopolio monetario della BCE. E) Essendo la BCE un monopolio la cui quota di maggioranza è in capo alla Germania, i Tedeschi possono permettersi di fare ciò che vogliono mentre noi dobbiamo solo obbedire ai loro diktat in silenzio, esattamente come nel caso delle Banche pubbliche Tedesche, le casse di risparmio dei Länder, che finanziano direttamente la spesa pubblica tedesca al tasso di riferimento senza entrare nel computo del debito pubblico Tedesco.
Certo il senso dell’articolo è chiaro e prezioso, così come non è chiaro, al contrario, il motivo per cui la Germania abbia preso questa decisione, che comunque è perfettamente legale ed adottabile da tutti i paesi.
Con questo chiudiamo il cerchio: http://ec.europa.eu/…/pdf/council_conclusions_2002-11-05_it…
1) Le monete da collezione possono essere vendute al loro valore facciale o a valore superiore;
2) devono avere taglio e caratteristiche diverse da quelle “ufficiali”
3) hanno valore legale solo nello stato emittente.
NOTA INTERESSANTE.
Questo è il Regolamento UE ufficiale del 2012 sull’emissione di monete in euro: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=URISERV%3Aec0023
Qui c’era la proposta di Regolamento, con le modifiche suggerite dalla BCE e poi adottate: https://www.ecb.europa.eu/ecb/legal/pdf/c_27320110916it00020008.pdf
Si veda la modifica n. 8 e la nota esplicativa:
“Gli Stati membri non dispongono di misure idonee a evitare che le monete da collezione in euro vengano usate come strumento di pagamento nello Stato membro emittente. Pertanto, la BCE consiglia di sostituire la parola «evitare» con «scoraggiare».”
L’Euro è una valuta bollita perché il suo sottostante non è omogeneo. L’Euro nasce rigido per obbligare alla rigidità le economie che di fatto controlla ma questa rigidità è andata a sbattere contro lo stesso Dio che l’ha creato, il Dio dei mercati liberi.
I mercati liberi si muovono secondo la regola aurea della domanda e dell’offerta e l’incontro di queste due banali variabili determina i prezzi; quegli stessi prezzi su cui che la BCE ha lanciato l’allarme scendono inesorabilmente, trascinando al ribasso tassi di interesse, valori immobiliari, redditività e utili aziendali e infine i salari, la domanda aggregata, l’offerta, i PIL e i gettiti fiscali; il tutto in una spirale senza fine che premia unicamente la preferenza per la liquidità e quindi la morte economica.
La Germania ora tenta di fare ciò che fanno gli allevatori di polli. Quando la gallina, dopo anni di sfruttamento comincia ad invecchiare e a non fare più uova, la portano al macello.
L’Euro ha esaurito la sua prima fase, funzionale alla colonizzazione del continente Europeo e ora ha bisogno di essere disarticolato per sopperire alla sua naturale rigidità ed ecco che arrivano le prove generali di riforma monetaria; spunta fuori una moneta che di Euro mantiene solo il nome ma che da un lato presenta l’aquila Germanica, dall’altro non si capisce cosa commemori, forse la Weltanschauungen di Hitleriana memoria, ed ha un taglio superiore a quello massimo di 2 Euro sino ad oggi rispettato da tutti i paesi dell’Eurozona.
Siccome le cose non capitano mai a caso e senza un perché, c’è da chiedersi il senso di questa operazione di “rottura” che di numismatica sa davvero poco. Com’ è acclarato, i Paesi aderenti all’Euro hanno facoltà di conio del circolante metallico che infatti marcano con le insegne del loro Stato mettendo in circolazione una vera e propria Moneta di Stato, che per regolamento può essere immessa “in circolazione” (attenzione al termine) nella misura massima del il 5,0 % del numero netto totale cumulato di monete da 2 euro immesse in circolazione dallo Stato membro interessato fino all’inizio dell’anno precedente di emissione della moneta commemorativa e comunque “al 2,0 % del numero netto totale cumulato di monete da 2 euro circolanti in tutti gli Stati membri la cui moneta è l’euro, se è commemorato un evento altamente simbolico”. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/…
Quindi si parla di “numero di monete da 2 Euro” e non di valore facciale della moneta commemorativa; ne consegue che il valore facciale, come infatti è accaduto può essere deciso dallo Stato che emette la moneta e nulla si dice sui criteri di valutazione del valore dell’evento simbolico da commemorare.
Si consideri inoltre che nessuno, ma proprio nessuno, nemmeno la BCE è al corrente dell’esatto ammontare del circolante nei paesi dell’Eurozona, figuriamoci del numero delle monete da 2 Euro prese a riferimento.
Quindi riassumendo abbiamo detto che la nuova moneta Tedesca è:
Una moneta di Stato priva di debito i cui costi di produzione sono noti
Può essere emessa con valore facciale non determinato
Può essere emessa in un numero massimo di pezzi pari alle quantità suindicate
Le quantità suindicate possono essere emesse ogni anno solare implicitamente sovrapponendosi alle quantità dell’anno precedente.
Il regolamento non menziona affatto che tale moneta debba circolare obbligatoriamente solo sul territorio dello Stato emittente anche perché sarebbe una stupidaggine, priva di effetti pratici dal momento che la moneta per sua natura è un mezzo di scambio fiduciario (ricordiamo il caso dei miniassegni bancari o dei gettoni del telefono).
Allora perché i nuovi 5 Euro tedeschi possono circolare solo in Germania ? Molto semplice; perché loro espandono a piacimento la massa monetaria per fare crescita interna senza intaccare la stabilità strutturale dell’Euro e senza che la loro espansione monetaria possa essere trasferita all’esterno.
La strada è tracciata e la morale di questa storia è chiara. I paesi dell’Eurozona, possono emettere moneta di Stato priva di debito e ampliare illimitatamente il circolante, tenendo presente che il circolante può essere anch’esso moltiplicato illimitatamente da forme di moneta elettronica legata a una “virtuale” convertibilità con la moneta di Stato circolante.
L’Euro è destinato a diventare, come nelle malcelate intenzioni della Germania, la moneta di riferimento per gli scambi commerciali in Target2 controllata dalla Bundesbank per il tramite della BCE, stabile e priva di fluttuazioni di valore e legata a una parità con la moneta di stato tedesca.
Tutti gli altri facessero come gli pare, ma i debiti contratti sui mercati dei titoli di Stato resterebbero in Euro come pure le transazioni commerciali.
Una doppia circolazione, che presupporrebbe la costituzione di una Banca Centrale di Stato distinta dalla Banca d’Italia ormai divenuta un organo privato d’ispirazione sovranazionale e di proprietà estera.
La proposta di zibordi sui ccf la moneta fiscale