Sarebbe utile, molto utile, che l’Europa superasse le sue tradizionali timidezze in materia di politica estera. La signora Ursula von der Leyen ne ha parlato senza molto approfondire, affermando, però «Questa squadra dovrà battersi per difendere i nostri valori e le nostre norme a livello mondiale».

Le nostre norme e i nostri valori, comprendono, tra l’altro, l’idea che la pace si raggiunge solo grazie al rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli (come dice lo Statuto delle Nazioni Unite), e quindi, un buon inizio sarebbe (non lo dico nemmeno al nostro ‘Ministro degli Esteri’, allegramente all’oscuro di queste banalità) dire una parola di netta e decisa condanna della dichiarazione con la quale Benjamin Netanyahu, il Primo Ministro israeliano sotto elezioni, il nazionalista etnico, ha affermato di volere annettere ad Israele -oltre a tutto ciò che già Israele ha illecitamente sottratto ai palestinesi (lo dicono le NU, non io)- anche una grande fascia di territorio lungo il Giordano … cioè privando la Palestina non solo di una parte notevole del proprio territorio, ma anche dell’accesso all’acqua, di per sé un crimine internazionale. Del resto Netanyahu ha anche detto che lo Stato di Palestina non deve comunque essere permesso ‘per la sicurezza di Israele’ …

Aggiungo che il nostro Paese è uno dei pochi che non ha riconosciuto (atto puramente formale, ma politicamente significativo) la Palestina, trasgredendo ad una tradizionale politicafilopalestinese’, che ci ha garantito la stima dell’intero mondo arabo.

A costo di essere preso per scemo e insultato da chiunque, a mio sommesso parere non è un caso che in Italia non abbiamo subito attentati terroristici significativi fin da subito dopo il sequestro della nave Achille Lauro, beninteso anche grazie alla professionalità dei nostri servizi di sicurezza e di Polizia!

Una iniziativa europea in merito sarebbe utile, politicamente utile, sia per riaffermare con fermezza i nostri valori, appunto in particolare quelli del rispetto dell’autodeterminazione, sia per affermare la nostra volontà di garantire la pace nell’area mediterranea e medio-orientale, da cui provengono, spesso, guai e profughi in quantità.

Non va dimenticato, caro professor Giuseppe Conte, che l’UE ha stipulato un accordo commerciale sia con la Palestina (sì, la Palestina), nel 1997, sia con Israele, nel 1975, dove vi sono norme precise sul rispetto di quei diritti, in mancanza del quale sono previste sanzioni, molto pesanti, che non sono mai state applicate.

Duole, mi colpisce duramente, vedere e sentire persone che hanno subito le discriminazioni e la violenza razzista sulla propria pelle, apparentemente incapaci di dire una parola che sia una sulla Palestina. A voi il giudizio.