La necessità dell'interesse personale
di Alessandro Bolzonello
La sopravvivenza fisica e psichica passa attraverso la soddisfazione di bisogni primari tra cui quello del 'riconoscimento'. Status, possesso, visibilità, reputazione, potere sono segnali ed evidenze di tutto ciò.
L'interesse personale va quindi messo in relazione a quello altrui, e non tanto per etica o estetica, quanto appunto per necessità: l'equilibrio sociale non è frutto di un ideale etico-morale, quanto della composizione di contrapposte esigenze di affrancamento. Tener conto degli altri è necessario affinché gli stessi tengano conto di noi stessi.
Quindi il primordiale istinto ad affermarsi viene tenuto a bada dall'irrinunciabile reciprocità.
L'esperienza quotidiana testimonia tutto questo, la storia lo documenta.
La qualità umana di fronte a questo scenario risulta fortemente ridimensionata, e, qualora messa alla prova, esce a 'testa bassa'.
La cronaca degli ultimi anni pullula di piccoli e grandi abusi. Berlusconi, con la voltazione di Montecitorio che "Ruby è la nipote di Mubarak" ne è diventato emblema. Ma soprattutto, che ci piaccia o meno, il 'berlusconismo' rappresenta quello che siamo: persone che banalmente perseguono il proprio interesse. Sdoganamento culturale di una prassi celata ma sempre esistita.
Ma ancora, se da una parte è diventato accettabile fare il proprio interesse, dall'altra viene svelata la realtà: è preferibile l'agire 'alla luce del sole' che l'abile 'messa in scena'; è preferibile fare i conti con la bassa realtà piuttosto che assistere alla sua negazione; è preferibile toccare con mano debolezza e fragilità piuttosto che l'ipocrisia.
E' arrivato il tempo della realtà con tutta la sua fragilità.
Pubblicato su Invito a …
Foto: m6vida 2011
Solo che il miglior modo di fare il nostro interesse é fare l’interesse degli altri, diventando gli altri (a partire dai propri figli). Anche perché alla fine noi passiamo ma gli altri restano …