Due osservazioni a un brano di Augusto Graziani
"Ora, dacchè mondo è mondo, le malattie fisiche sono una reazione a meno curata salute di ascendenti e propria quando questa c'era, e le malattie economiche sono in altrettanto diretto rapporto colle ESUBERANZE dei tempi di prosperità. D'altra parte vi è forte ragione di temere che finché mondo sarà mondo tutto questo non lo si imparerà e, tutt'al più, resteranno alcuni solitari a vederlo, a dirlo ed a farsi mettere in ridicolo.
Lo stesso avviene in campo pubblico.
Nei tempi di crisi (come nei tempi di guerra) si inventano tutte le "bardature", tutti gli interventismi dei poteri pubblici nell'economia privata. Qualsiasi nome voglia darsi al fenomeno, in tali tempi è un vero e proprio socialismo sostanziale di Stato, che viene considerato il regime idoneo a far sopportrare la crisi, a superarla e poi, dopo, ad impedirne nuove. Dello "statismo" fanno parte tutti i protezionismi, tuttele altre misure doganali…, tutte le misure monetarie, controimmigratorie ed emigratorie e quanto si è inventato e si inventa per rendere meno facile la vita personale e la vita commerciale fra le nazioni. Appena le crisi (e le guerre) passano, si eleva una sola invocazione: sbardare reamente e radicalmente. Tutte le costruzioni ideate, fatte durante la crisi con tanto clamore crollano come supremamente inceppanti. E la gente muta completamente idea. SEMPRE COSI', COSTANTEMENTE COSI'" (Augusto Graziani, Considerazioni sulla crisi, in Rivista Bancaria, 1932).
Questo brano di Augusto Graziani (non quello conosciuto dai contemporanei e appena venuto a mancare alla vita), si presta a due osservazioni:
1) Oggi coloro che propongono lo "statismo" o "socialismo sostanziale di Stato" non esistono (escluse piccole minoranze, come l'ARS), perché al più si propone di tornare alla sovranità monetaria. Quindi, la legge universale invocata da Graziani non è così universale per una prima ragione: attualmente la reazione tipica verso la concorrenza e la libera circolazione dei capitali, a favore del ricorso allo "statismo", manca;
2) Augusto Graziani scriveva avendo davanti le misure prese subito dopo la prima guerra mondiale e poi immediatamente smantellate, le quali stavano per essere reintrodotte e in parte erano già state reintrodotte a causa della crisi del 1929. Tuttavia, quelle misure si sono estrinsecate in leggi che sono rimaste vigenti fino al 1990-1993, sebbene fosse già intervenuta una certa liberalizzazione amministrativa negli anni ottanta. Quindi la legge universale invocata da Graziani non è così universale, sotto un secondo profilo. Quando salgono al potere le classi popolari, le misure "di "socialismo sostanziale di Stato" reggono per decenni, sebbene possa capitare che cedano dinanzi alla segreta, sottile, continua, interessata, violenta, potente pressione del grande capitale. In fondo nemmeno Lenin o prima Marx avevano ipotizzato che in occidente per tanto tempo sarebbe stata vincolata la libera circolazione dei capitali e sarebbe stato negato, addirittura in sede Costituzionale, il sacro principio capitalistico della concorrenza.
Alla luce delle superiori osservazioni, mi sembra chiaro cosa devono volere i sovranisti e perché l'ARS vada considerata un'avanguardia rispetto a tutti gli altri movimenti e movimentini politici e/o divulgativi che sono sorti in questi anni.
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