Quando tutto sembra perduto bisogna ricominciare dall’inizio
di SERGIO BRUNI (FSI Viterbo)
– C’è la Pontina da rifare interamente a otto corsie e senza incroci a raso. È pericolosissima la gente ci muore! Abbiamo studi di ingegneria, geologia?
– Si certo, tra i migliori al mondo!
– Bene, abbiamo imprese in grado di realizzare il progetto?
– Come no! Certo che sì. Tra le più avanzate, lavorano in tutto il mondo.
– Bene, abbiamo manodopera a sufficienza?
– Altro che! Migliaia e migliaia di disoccupati nel settore!
– Bene, diamo subito l’incarico per il progetto allora!
– Ma non si può!
– E perché?
– I soldi, non abbiamo i soldi!
– Ok, ok, i soldi li accreditiamo sul conto del Tesoro, che li gira poi sul conto del Ministero delle Infrastrutture.
– Ma non possiamo!
– Vorresti dirmi che abbiamo tutto quello che ha valore e cioè: competenze, tecnologie e forza lavoro, ma ci manca solo come misurare questo valore?
– No, intendo dire che abbiamo ceduto questo potere alla BCE.
– Va bene, chiediamo di farlo alla BCE allora.
– Ma neanche lei può, è espressamente vietato dal suo statuto!
– Ok allora chiediamo un prestito, alla BCE.
– No, la BCE non può neanche concederci prestiti. È vietato dal suo statuto.
– Vorrà dire che chiederemo un prestito alle banche, ai mercati!
– Ma non possiamo aumentare il debito, abbiamo ceduto questo potere alla Commissione Europea. Dobbiamo rispettare i parametri del fiscal compact!
– Allora chiederemo di modificare lo statuto della BCE ed i trattati europei!
– Ma sei pazzo? Li hanno scritti così perché conveniva alla Germania, il paese egemone, ed ai grandi capitalisti. E poi ci vorrebbe l’unanimità di tutti e 28 i paesi membri!
– Ma perché?
– Perché temono che se diamo lavoro a tutti i disoccupati, poi i lavoratori, essendoci grande richiesta di manodopera, possano chiedere aumenti di salario e questo farebbe salire l’inflazione.
– E che c’entra?
– C’entra, c’entra, perché i grandi capitalisti, che concedono i prestiti, agli Stati, alle imprese ed alle famiglie, non vogliono che i loro crediti si svalutino, perché questo andrebbe a favore dei debitori, cioè stati, imprese e famiglie.
– Ma la nostra Costituzione ci impone di creare le condizioni perché tutti i cittadini abbiano un lavoro ed un salario che gli consenta di vivere dignitosamente. Così da non essere ricattabili e poter partecipare attivamente alla politica e rendere effettiva la democrazia.
– Già è così!
– Ma allora siamo condannati a vedere lo Stato impossibilitato a fare gli interessi del Popolo. La Costituzione è sospesa! Ma il Popolo è sovrano, come può permettere una cosa del genere?
– Il Popolo queste cose non le sa! I grandi capitalisti si sono comperati tutti gli organi di informazione e tutta la classe dirigente, che in continuazione gli racconta che ha vissuto sopra le sue possibilità, che è corrotto e fannullone.
– Allora se le cose stanno così, solo un’alternativa ci rimane. Informare il Popolo e formare una nuova classe dirigente che riprenda il cammino tracciato dai Padri Costituenti!
– Ma ci vorrà tempo! Non abbiamo tempo!
– Ti sbagli. Abbiamo tutto il tempo! Loro, i restauratori neoliberisti, ci hanno messo più di 30 anni ad arrivare a questo. Ci hanno raccontato che era progresso, modernizzazione, invece era restaurazione del liberismo sfrenato che ha causato crisi e guerre. Noi faremo prima. Te lo prometto. Lo dobbiamo ai nostri figli. Ci libereremo!
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