Osservazioni sul documento Renzi-Giannini

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5 risposte

  1. bertoldo ha detto:

    Sembra di assistere al film:
    Lo smantellamento sistematico dell’Italia.
    Tutto sembra incastrarsi perfettamente a mosaico, financo ai terremoti ed alle bombe d’acqua.
    Il fatto della Costa Concordia con il comandante che abbandona la nave e’ semplicemente
    il SIMBOLO rappresentativo del tutto.
    La Norimberga finale (voluta sempre dai medesimi poteri) portera’ SCHETTINO IN CATTEDRA della serie come SOPRAVVIVERE in mezzo alla CATASTROFE!
    Fortuna che il Diavolo fa le pentole e non i coperchi, fortuna che esiste la LEGGE DEL CONTRAPPASSO, i piu’ giovani di noi VEDRANNO e CAPIRANNO.
    (…Il sangue di questouomo ricada sui vostri figli ed i figli dei vostri figli…)

  2. stefano.dandrea ha detto:

    Bertoldo,

    Credo che la vedremo la reazione. Selezionare e “formare” i migliori non è cosa facile ma nemmeno impossibile, se ci si dà un po’ di tempo. Questo tempo non è tantissimo. Ancora 3 anni e vedremo i primi risultati, che daranno speranza anche a coloro che oggi sono scettici o credono a una reazione rinviata ad altra generazione: sarà la generazione di coloro che oggi hanno 30-45 anni a reagire.

  3. paolo di remigio ha detto:

    Ci siamo capiti perfettamente. Non affidiamoci però al contrappasso: finora abbiamo sentito le “riforme” come un disegno superiore e insondabile; che fossero realizzate dai nostri rappresentanti politici ci ha resi fiduciosi e dunque passivi; ora abbiamo scoperto che gli stessi nostri rappresentanti, nei migliori casi, obbedivano a un disegno per loro superiore e insondabile. Occorre dunque non più affidarsi, ma uscire dalla passività: conoscere e diffondere la conoscenza, aggregarsi con l’obiettivo di essere buoni cittadini italiani e buoni europei.

  4. Lorenzo ha detto:

    Articolo da stampare e incorniciare… per quanto riguarda la logica dottrinaria soggiacente alle controriforme del governo.

    Ciò che manca è una contestualizzazione globale. I governi degli ultimi 20 anni hanno semplicemente seguito il trend di questa società in piena decadenza. Una società in cui delle idee, dei progetti, della qualità del lavoro non interessa più niente a nessuno (nel privato come nel pubblico). L’unica cosa che conta è non rompere l’anima in modo da consentire alle larve consumistiche di avere il minimo di pensieri e di scocciature.

    Conta invece un continuo e superficiale cambiamento per fare notizia e dare alle larve un pretesto per non prendere atto della situazione reale. Ecco la radice dei continui e pasticciati interventi ministeriali.

    La trasformazione della scuola italiana in un parcheggio garantito finalizzato a tenere i ragazzi lontani dalla strada risponde a questa logica (oltre che all’esigenza di alfabetizzare i figli degli extracomunitari). Fa contenti tutti: i governi che tagliano le spese dell’istruzione, i ragazzi che non devono più studiare, le famiglie che non hanno più voglia di educarli e vogliono sdoganarli da qualche parte, nonché la maggioranza degli insegnanti che non fanno più niente neanche loro.

    Il neoliberismo è la falsa coscienza di una società abbandonatasi al caos dell’egoismo e del menefreghismo generalizzati (per questo è così dura a morire). Dietro gli ammennicoli dottrinari bisogna cercare lo Zeitgeist che li tiene in piedi.

    • paolo di remigio ha detto:

      Caro Lorenzo, ho letto con attenzione il tuo commento. Secondo me scambi la causa con l’effetto: sembra che tu creda che i governi degli ultimi vent’anni si siano arresi impotenti a una degenerazione quasi naturale degli italiani. Io credo che sia il contrario: i governi degli ultimi vent’anni hanno tradito la costituzione e ci hanno svenduti agli interessi del capitalismo nord-europeo, provocando l’attuale catastrofe sociale ed economica. Il consumismo, di cui a ragione ti lamenti, è non un destino dettato dallo Zeitgeist, ma uno degli effetto del cambio fisso. Questo ha favorito l’afflusso incontrollato di capitali dal Nord-Europa; così, proprio mentre le riforme del mercato del lavoro tedesco, decise senza coordinazione con gli altri stati, riducevano il tasso d’inflazione in Germania e aumentavano la competitività delle sue merci sui mercati esteri, cioè da noi, i capitali che dalla Germania affluivano a noi, aumentando la nostra inflazione, riducevano la competitività delle nostre merci sui mercati esteri; poiché i settori produttivi orientati all’esportazione erano ostacolati dalla moneta che, sebbene divenuta troppo forte, non si poteva svalutare, i capitali tedeschi sono stati usati per costruire e comprare doppie e triple case: i costruttori hanno costruito per anni solo perché i mutui erano bassi. Di qui l’effetto consumismo. Ma siamo usciti già da parecchio da questa fase. Nel 2008, con la crisi finanziaria che ha portato le loro banche al limite dell’insolvibilità, le autorità tedesche, affinché i loro crediti rientrassero, ci hanno commissariato con i Monti, Letta e Renzi, perché ripianassero il debito estero degli Italiani impoverendoli e impedendo loro di comprare. Ne sono seguiti il crollo della domanda interna, lo smantellamento dell’industria diretta a soddisfarla e la lenta riduzione dell’Italia a paese del terzo mondo. – La privatizzazione della scuola, quella che è iniziata con l’autonomia, è invece un progetto vecchio già di vent’anni, che riemerge proprio ora in parte perché ai nostri “governanti” sembra che il clima emergenziale sia il più favorevole allo smantellamento della Costituzione, in parte perché essi si illudono di barattarlo con la “flessibilità” della Commissione Europea sulle regole del bilancio (flessibilità peraltro controproducente nell’attuale contesto economico). La lotta contro il documento Renzi Giannini, benché si debba svolgere su un piano innanzitutto culturale, è comunque un momento importante della riaffermazione della nostra sovranità costituzionale. Ti ringrazio dell’attenzione.

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