Gli Assad, ritratto di una famiglia in guerra
di ALBERTO NEGRI
Con l’ascesa al potere del clan degli Assad negli anni Settanta, per la prima volta nella storia della Siria vanno al potere gli alauiti, corrente religiosa musulmana considerata eretica da gran parte dei sunniti che hanno dominato per secoli la scena politica. Fu in realtà quello il primo grande shock della Siria e molti non accettarono che una minoranza ai margini della vita del Paese potesse decidere i destini del cuore pulsante del mondo arabo. Hafez Assad, diventato presidente nel 1971, dovette quasi subito affrontare rivolte importanti soprattutto quando cercò di cambiare la costituzione in senso laico: nella carta non era menzionato che il leader del Paese dovesse essere musulmano. I suoi maggiori oppositori furono i Fratelli Musulmani che scatenarono nel 1982 una rivolta ad Hama repressa dal fratello di Hafez, Rifaat Assad, con oltre ventimila morti.
Le radici dell’opposizione islamista risalgono a quel periodo. Hafez , il padre di Bashar, ha guidato la Siria fino alla sua morte nel 2000, provocata da un infarto mentre parlava al telefono col presidente libanese Emile Lahoud. La fine dell’uomo che aveva tenuto con il pugno di ferro la Siria per trent’anni fu accolta quasi con sgomento dalla popolazione: se ne era andato l’uomo che aveva governato come un autocrate senza lasciare alternative. Dei funerali di Assad ci ha lasciato una descrizione assai viva l’ambasciatrice italiana, Laura Mirachian, nel suo libro “Lettere da Damasco”. A Qardaha, città natale degli Assad, la Mirachian, insieme ad altri diplomatici, venne accolta nella casa di famiglia dalla moglie di Hafez, Anisa Makhluf, con un appello: «State vicini a mio figlio, aiutatelo a governare»
Continua la lettura dalla fonte…..
Commenti recenti