I dazi di Trump sarebbero più costosi
di FEF ACADEMY (Matteo Bernabé)
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Premessa
Una voce differente quella di Warren Mosler che vede nei dazi una minaccia nei confronti dell’economia americana. Quest’ultima infatti vedrebbe sbarrare la strada a beni importati più economici di quelli che si fabbricherebbero in loco (guarda il video sotto).
A noi ci sembra opportuno però in questa occasione dissentire da FEF Academy, nella misura in cui il loro discorso sembra essere apologetico nei confronti del consumatore piuttosto che del lavoratore. Questo perché politiche espansive pubbliche e maggiore regolamentazione a sfavore delle delocalizzazioni, combinata alla reintroduzione di dazi, incentiverebbero anche il capitale privato a investire maggiormente sul territorio.
Bisogna dire infatti che prezzi più economici provenienti dall’estero sono apprezzabili sopratutto quando non si ha reddito. E la situazione lavorativa degli ultimi decenni negli Stati Uniti, se pur nel 1999 era sicuramente più favorevole rispetto a quella di oggi, riguardava pur sempre una condizione di precariato e sotto occupazione. Viceversa, la diffusione di lavoro a tempo indeterminato produrrebbe maggiore reddito e profitto tali che si preferirebbero merci autoctone di maggiore qualità rispetto a beni esteri a basso valore aggiunto.
Non si capisce infatti perché Mosler veda l’intervento dello Stato limitato al riassorbimento di manodopera in eccesso dai PLG (Programmi di lavoro garantito), oppure dal settore pubblico dei servizi, quando potrebbe farlo anche attraverso una certa parte dell’industria privata \ pubblica.
Perché sarebbe da preferire l’industria locale rispetto a beni importati più economici?
Perché il rilancio di un settore cruciale come quello siderurgico non andrebbe considerato solo come una fonte di beni di consumo a favore delle imprese, ma anche come la spina dorsale a supporto dell’indotto.
Ovvero, se lo Stato può intervenire attraverso politiche fiscali a vantaggio dell’occupazione (come giustamente sostiene Mosler), quest’ultimo però sarebbe in grado allo stesso tempo anche di calmierare i prezzi interni dando luogo ad una filiera di imprese sul territorio nazionale che oggi non riesce a svilupparsi proprio a causa della concorrenza estera eccessivamente competitiva.
In conclusione, quello che all’estero riesce a fare ad esempio una manodopera a basso costo, in USA potrebbe essere compensato invece da incentivi pubblici, oppure addirittura dall’intervento dello stato nell’economia direttamente nelle vesti di imprenditore.
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Warren Mosler: ecco perché coi dazi di Trump gli americani pagheranno di più acciaio e alluminio
guarda il video QUI: http:/
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