Banchetto del Fronte Sovranista Italiano a Gatteo (FC)
La mattina di giovedì 26 luglio, dopo qualche peripezia per ottenere l’autorizzazione, mi reco in piazza Vesi a Gatteo, dove in occasione del mercato monto il banchetto col simbolo di Riconquistare l’Italia e fisso ad una colonna il pannello grafico del FSI. È La mia prima azione completamente in solitaria, ma sono reduce da una splendida cena sovranista con i soci emiliano-romagnoli di cui sento tutto il sostegno. La prima chiacchierata della mattina rimarrà la più positiva: si tratta di una insegnante che ha molto a cuore i valori costituzionali e che non può che provare stima e simpatia per il nostro progetto, che io riesco a spiegarle abbastanza dettagliatamente approfittando del fatto che la conversazione dura più di mezz’ora; provo a lasciarle il mio numero ma mi dice che non ha più l’età per la lotta politica, ma che parlerà del FSI con il marito e utilizzerà i riferimenti del volantino per seguirci su internet: le ricordo allora che il 9 agosto sarò di nuovo lì e la invito a tornare a trovarmi, magari in compagnia del marito. La mattinata prosegue distribuendo volantini (anche stavolta saranno un buon numero alla fine) e scambiando qualche parola con l’ambulante venditore di scarpe posizionato di fianco a me: mi parla del debito pubblico e io gli racconto di quando e come è esploso per via del divorzio Tesoro-Bankitalia; conviene con me che bisogna studiare per capire come stanno le cose e sembra piacevolmente sorpreso da quella che pare essergli sembrata una strana e originale, ma verosimile, narrazione. Un tizio, dopo aver letto della disintegrazione della UE sul pannello grafico, mi riconsegna il volantino. Un signore con passo spedito dopo aver letto la bandiera mi chiede: “Riconquistare l’Italia…ma per fare cosa?”: prontamente gli indico la parte verde del pannello: “per attuare la Costituzione del 48”; la risposta deve avere fatto centro perché pur sempre di fretta il signore torna indietro a stringermi la mano e mi dice “auguri”, forse con anche una piccola dose di ironia, a sottolineare l’ambiziosità del progetto. Prima di smontare il banchetto mi capita un’altra lunga chiacchierata con un signore che si dice troppo in là con gli anni per l’impegno politico ma che apprezza quello che sto facendo e considera il diffuso disinteresse per la politica un grosso problema; mi racconta di aver passato 25 anni fuori dall’Italia e mi conferma che l’autorazzismo che spesso entrambi riscontriamo nei nostri connazionali non ha motivo di esistere.
Ci libereremo!
Massimiliano Capriuoli
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