La campagna di Ucraina è ufficialmente iniziata
di TERMOMETRO GEOPOLITICO (Emanuel Pietrobon)
Chi pensa che la Russia, così facendo, vincerà questa partita, non ha capito bene né la posta in gioco né le implicazioni.
Come ho sempre scritto: la Russia vinceva non invadendo, Biden vinceva se la Russia invadeva.
È stata spinta all’esasperazione, glielo concedo, lo so bene, ma quest’azione pecca di miopia e avrà gravi conseguenze.
Ripeto: conseguenze primariamente per l’Europa.
Non mi ero sbagliato sullo spegnimento del Nord Stream 2, sulle sanzioni in direzione del disaccoppiamento, e non mi sbaglio neanche questa volta: Russia rimasta vittima del suo stesso inganno, aveva accumulato una forza potenziale troppo grande per essere ritirata senza aver ottenuto nulla, e Stati Uniti ne hanno approfittato non cedendo di un millimetro – intravedendo possibilità di scatenare un conflitto e di indebolire l’Europa.
Non Putin, ma Biden sembra che abbia letto Sun Tzu: vince senza sparare un colpo.
Putin aggredendo l’Ucraina obbliga l’Occidente a prendere atto che gli interessi nazionali della Russia non sono negoziabili. Due scenari: reazione senza negoziazione, reazione con negoziazione (velata).
Sull’operazione speciale in corso, nata per “demilitarizzare” e “denazificare” l’Ucraina, qualche nota:
– Non è detto che i russi vogliano arrivare fino a Kiev (ma neanche è da escludere: ormai ogni scenario è possibile);
– Importante analizzare il fattore consenso: accoglienza della popolazione sarà cruciale, potendo determinare scenario Afghanistan o più ardua resistenza;
– Obiettivo allargamento della Novorossiya? Scrivo dall’inizio che se l’opzione guerra si fosse avverata, l’obiettivo sarebbe stato fare ciò che non fu fatto nel 2014: allargare fasce dell’Ucraina orientale sotto controllo russo, magari creando un tutt’uno tra entroterra e Crimea.
Gli ucraini di domani ricorderanno questi eventi nello stesso modo in cui gli ungheresi guardano al 1956.
Per non parlare delle ripercussioni per l’Europa, delle ricadute a livello Nato (benvenuta Finlandia?) e della diffidenza verso il Cremlino che crescerà tra classi politiche (e popolazioni) del resto dello spazio postsovietico – avevo parlato di ciò il mese scorso, spiegando come la durata fugace della missione OTSC in Kazakistan fosse dovuta a volontà di non turbare gli animi dei popoli postsovietici. Beh, se l’obiettivo era quello, do svidánija, visto che la campagna in Ucraina avrà un effetto cento volte opposto.
Non sono un pacifista, mai stato, ma appartengo al partito della pace, sostengo i costruttori di ponti e supporto il dialogo tra civiltà, e sono totalmente contrario a questa linea d’azione.
Ho sempre scritto dall’inizio: rischio di guerra aperta esiste, ma è basso, perché Russia e Stati Uniti stanno (stavano) negoziando. In gioco? Una nuova Jalta.
Ma i negoziati sono falliti, o meglio la Russia ha parlato con un muro per mesi, e questo è quanto: l’opzione più remota è divenuta inevitabile.
Vorrei soltanto complimentarmi, di nuovo, con Emmanuel Macron per aver capito con largo anticipo i rischi del fallimento del negoziato e per aver fatto tutto il possibile per evitare una guerra. Unico tra tutti che ha avuto l’acume e poi il coraggio di metterci la faccia.
La finlandizzazione dell’Ucraina era possibile.
Adesso è arrivato il momento della riflessione. Passo e chiudo.
#TGP #Russia #Ucraina #Usa #Geopolitica
Fonte: https://www.facebook.com/ilgeopolitico1/posts/477268427278913
Fonte: https://www.facebook.com/1518147318236235/posts/5223519304365666/
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