In 3 sorsi – Esiste un metallo capace di dominare l’intero mercato della rivoluzione verde: il litio. Ed esiste un Paese in grado di contenerne le maggiori riserve mondiali: il Cile. Il Governo di Boric ne approfitta e statalizza il controllo del litio.
1. LA FEBBRE DELL’ORO BIANCO
Il litio è il metallo più leggero e morbido tra tutti gli elementi solidi. Ma non sono queste le proprietà che hanno garantito alla materia prima color argento lo status di “oro bianco”, bensì il suo ruolo chiave nella produzione dei beni più richiesti in ottica “green”: automobili elettriche, batterie per dispositivi elettronici, pannelli solari e turbine eoliche. Negli ultimi anni, i parametri imposti dalla transizione ecologica hanno triplicato la domanda mondiale di litio spostando i riflettori verso quei Paesi in grado di estrarlo. Tra questi, il cosiddetto “Triangolo del Litio” formato da Argentina, Cile e Bolivia. In particolare, il Cile ha dominato il mercato dell’oro bianco fino al 2017 e ancora oggi mantiene il titolo di primo Paese al mondo per numero di riserve. Il maggior giacimento del Paese è la salina di Atacama che, essendo uno dei deserti più aridi del mondo e trovandosi nelle vicinanze di uno dei principali porti industriali del Cile, è il luogo ideale per l’estrazione della materia prima, seguito subito dopo dalla salina di Maricunga. È proprio su queste due miniere di litio che il Governo cileno ha deciso di investire per aumentare la ricchezza del Paese valorizzandone le risorse.
Fig. 1 – Un cartello con lo slogan “No Al Litio” nella Salina Grande
2. IL LITIO DIVENTA PROPRIETÀ DELLO STATO
Con l’obiettivo di mantenere il primato statale sui ricavi provenienti dalla nuova corsa all’oro bianco, il Governo guidato da Gabriel Boric ha promosso la Strategia Nazionale del Litio, un progetto che ha come obiettivo l’ingerenza dello Stato nei processi di produzione ed estrazione della materia prima. Grazie all’Impresa Nazionale del Litio, i contratti per la gestione delle miniere saranno stipulati solo attraverso forme di collaborazione pubblico-privata garantendo al Governo un ruolo di prima linea. Inoltre, i giacimenti di litio saranno divisi in tre sezioni d’interesse: quelli a interesse strategico saranno controllati principalmente dallo Stato, per quelli a interesse protetto la priorità sarà preservare il valore ambientale e quelli a interesse esplorativo saranno riservati ad aziende private che vorranno presentare un progetto d’investimento, pur sempre in accordo con lo Stato cileno. Il 26 marzo 2024, il Governo di Boric ha annunciato lo stato di interesse strategico delle saline di Atacama e Maricunga, che saranno dunque gestite per un 50%+1 da società a controllo statale. Scelta dall’esecutivo, sarà la Corporaciòn Nacional del Cobre (Codelco) ad assumere la gestione maggioritaria delle due miniere. L’azienda, leader nella produzione di rame nel Paese, ha già pronte le alleanze con le due imprese operanti nelle saline: la Sociedad Química y Minera del Cile (SQM) e l’australiana Lithium Power International Limited (LPI). Grazie all’accordo firmato tra Codelco e SQM, le due aziende formeranno un’impresa cogestita che sarà l’unica ad operare nella salina di Atacama fino al 2060. E con l’acquisizione per 244 milioni di dollari dell’australiana LPI, Codelco assumerà la piena responsabilità del Proyecto Salar Blanco, operante nella salina di Maricunga.
Fig. 2 – Operai durante il processo di lavorazione del litio
3. I LOCALI PROTESTANO E LA CINA INVESTE
Secondo le previsioni del Governo, la Strategia Nazionale permetterà al Cile di aumentare la sua produzione di litio del 70% entro il 2030 e del 100% entro dieci anni. Dati in grado di garantire una rivalsa per l’economia cilena, ma che potrebbero rappresentare anche un pericolo per le sue ricchezze ambientali. Nonostante il progetto di statalizzazione preveda un dialogo con le comunità locali e l’utilizzo di una tecnologia che minimizzi l’impatto ambientale, il Governo sembra essere intenzionato a sfruttare l’occasione commerciale che il litio può regalare. In particolare, cresce la collaborazione con la Cina, confermata dall’adesione del Cile alla Belt Road Iniziative e dagli investimenti cinesi che puntano a dominare il mercato del litio cileno. Con i riflettori puntati sulla risorsa del Cile, sarà dunque importante per il Paese riuscire a preservare i profitti derivati dal litio nel rispetto delle riserve naturali.
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