Meraviglioso discorso di Mahmoud Hamadinejad all'ONU il 3 maggio 2010
fonte iononstoconoriana
Il Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran ha pronunciato il discorso che segue ad una conferenza sulla revisione del trattato di non proliferazione delle armi nucleari.
La delegazione amriki ha sdegnosamente abbandonato la sala durante il discorso, seguita dagli "alleati" più servili tra i quali spiccava, ovviamente, lo stato che occupa la penisola italiana.
Si offre dunque traduzione integrale del testo, chiedendosi per l'ennesima volta, al di là dei toni ovviamente retorici e di qualche stoccata basata su verità di base che sono note a tutti meno che ai propagandisti e a chi ne beve le menzogne, cosa abbia mai detto Mahmoud Ahmadinejad affinché il demenziale copione denigratorio che ne segue immancabilmente le mosse avesse ad esser rappresentato anche in questa occasione.
Repubblica Islamica dell'Iran – Missione permanente presso le Nazioni Unite
Discorso pronunciato da sua eccellenza il dottor Mahmoud Ahmadinejad, presidente della Repubblica Islamica dell'Iran alla Conferenza di Revisione del 2010 tra i sottoscrittori del trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP).
Nazioni Unite, New York, 3 Maggio 2010.
In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso
Ogni lode ad Allah, Signore dell'Universo, e pace e benedizione sul nostro Maestro e Profeta Maometto, sulla sua famiglia e sui suoi nobili compagni.
Dio, affretta l'arrivo del Mahdi, concedigli salute e vittoria e concedici di rientrare nel numero dei suoi seguaci e di coloro che attestano che la sua causa è giusta.
Signor Presidente,
Signori Delegati,
Signore e Signori.
Ringrazio Dio Onnipotente per avermi concesso l'opportunità di dialogare su una delle questioni chiave del mondo, oggetto di comune preoccupazione. Indubbiamente, questa Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione (TNP) costituisce uno dei più importanti incontri internazionali.
Vorrei anche congratularmi con lei, Signor Presidente, per la sua elezione a sovrintendere a questo importante incontro.
Cari amici,
La ricerca di un equilibrio strategico sostenibile è parte integrante ed istintiva della natura umana e si dipana lungo tutto il percorso della storia. Nessun paese può permettersi di ignorare la propria sicurezza. Anche i divini
profeti ed i giusti hanno cercato di presentare delle linee guida, alla luce della loro fede in Dio e negli insegnamenti divini, per garantire una vita sicura e serena in questo e nell'altro mondo. Per loro, la società ideale è una società improntata a livello mondiale al monoteismo ed alla giustizia, permeata di sicurezza, di affetto reciproco e di fraternità, guidata dal più nobile servo di Dio insieme a Gesù il Cristo (benedizione su di Lui) e tutti gli altri fra i giusti.
In assenza di un livello di sicurezza sostenibile, sarebbe impossibile prendere in considerazione piani globali per lo sviluppo ed il benessere.
Al giorno d'oggi, nonostante una parte rilevante delle risorse di ogni paese venga destinata a garantire la sicurezza nazionale, non vi è quasi nessun segno di un miglioramento nella situazione alla quale fanno capo le varie minacce percepite.
Purtroppo, a causa di allontanamento di alcune compagini statali dagli insegnamenti dei divini Profeti, l'ombra minacciosa dell'arma nucleare si estende ancora sul mondo intero, e nessuno si sente protetto. Alcuni Stati definiscono le armi nucleari, nelle loro dottrine strategiche, come elementi di stabilità e di sicurezza, e questo è uno dei loro più gravi errori.
La produzione e il possesso di un'arma nucleare, qualunque sia il pretesto per cui viene realizzata, è un atto molto pericoloso che rende in primo luogo pià esposto il paese di produzione e di immagazzinamento. Potete tutti ricordare di quanto pericoloso fu il trasferimento non intenzionale di un missile dotato di testata nucleare compiuto da un bombardiere da una base militare ad un'altra negli Stati Uniti, caso che divenne motivo di viva preoccupazione per il popolo americano. In secondo luogo, la sola funzione delle armi nucleari è quella di annientare tutti gli esseri viventi e di distruggere l'ambiente, mentre le radiazioni continueranno a condizionare le generazioni future ed il suo impatto negativo continuerà a trascinarsi per secoli.
La bomba nucleare è una bordata di fuoco contro l'intera umanità piuttosto che un'arma di difesa.
Il possesso di bombe nucleari non è motivo di orgoglio; è piuttosto qualcosa di disgustoso e di vergognoso. E ancora più vergognoso è minacciare l'uso di tali armi o utilizzarle effettivamente; qualcosa di neppure paragonabile all'intera mole dei reati commessi dall'umanità in tutta la sua storia.
Coloro che hanno condotto a termine il primo bombardamento atomico andrebbero messi tra i più odiati della storia.
Per oltre sessant'anni le Nazioni Unite ed in particolare il Consiglio di sicurezza, sono stati in grado di garantire un equilibrio strategico sostenibile e di infondere un certo senso di sicurezza nelle relazioni internazionali; le attuali circostanze internazionali sembrano essere di gran lunga più impegnative, in questo senso, di quelle che hanno caratterizzato i decenni passati.
Le guerre, le aggressioni e soprattutto l'ombra della minaccia nucleare e l'immagazzinamento di armamenti nucleari, e peggio di tutto quanto le politiche espansionistiche adottate da alcuni stati, hanno gettato ombre sulle prospettive della sicurezza internazionale; ombre che interessano tutti. Oggi, la mentalità delle comunità è in gran parte influenzata da un senso di intimidazione e di insicurezza.
Il disarmo nucleare e la non proliferazione non sono divenute realtà, e l'Ente Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) non ha avuto successo nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali.
Nel corso degli ultimi quattro decenni alcuni paesi, compreso il regime sionista, si sono dotati di armamenti nucleari.
Allora, qual'è realmente la causa di tutto questo? Per rispondere a questa domanda, si devono prendere in considerazione le politiche di alcuni paesi e la loro traduzione in pratica, nonché l'inefficacia e lo squilibrio dei pilastri su cui si basa il trattato di non proliferazione, alcuni dei quali sono i seguenti:
1 – La ricerca di una posizione dominante
Dal punto di vista dei profeti divini, una prospettiva di giustizia che si adatta a tutti i concetti umani, la supremazia, la felicità e la maturità del genere umano si misurano in base alla sua moralità, alla pietà, alla modestia ed alla cura amorevole del prossimo.
Purtroppo, basandosi sulla teoria della lotta per la sopravvivenza, alcuni Stati cercano di basare la loro superiorità sulla forza con la quale sono in grado di minacciare e di reprimere gli altri, e spargono il seme dell'odio, dell'inimicizia e della corsa agli armamenti quando si relazionano con gli altri paesi. Il loro più grande errore è dato dal loro presupposto, secondo il quale potenza e diritto sono la stessa cosa.
2 – La politica di produzione e di impiego delle armi nucleari
Le prime armi atomiche sono state prodotte e utilizzate dagli Stati Uniti. Questo avrebbe messo gli USA ed i loro alleati in condizione di avere il sopravvento nel corso della seconda guerra mondiale. Eppure è da questo fatto che sono partiti lo sviluppo e la diffusione delle armi nucleari anche da parte degli altri paesi, e che è iniziata la cosiddetta corsa agli armamenti nucleari. La produzione, lo stoccaggio e il miglioramento qualitativo degli armamenti nucleari avvenuti in un determinato
paese sono serviti come la migliore giustificazione perché anche gli altri sviluppassero propri arsenali, una tendenza permanente negli ultimi quarant'anni in violazione degli impegni stabiliti dal trattato di non proliferazione.
3 – Le armi nucleari come mezzo di dissuasione
Questa politica è la causa principale della escalation della corsa agli armamenti, dal momento che per ottenere un effetto di dissuasione è necessario avere un vantaggio sia per la qualità che per la quantità delle armi. Condizioni che incoraggiano di per sé la corsa al nucleare. Ci sono a quanto sembra più di 20.000 testate nucleari nel mondo, la metà delle quali appartiene agli Stati Uniti. Gli altri competitori stanno continuando lo sviluppo di armi nucleari col pretesto della deterrenza. Entrambe le cose costituiscono una violazione degli obblighi del trattato di non proliferazione.
4 – La minaccia di utilizzo delle armi nucleari
Purtroppo il governo degli Stati Uniti non ha soltanto utilizzato le armi nucleari, ma continua anche a minacciare l'utilizzo di dette armi contro altri paesi, compreso l'Iran,. Un altro paese europeo ha avanzato la stessa minaccia nucleare alcuni anni or sono, valendosi di un falso pretesto. Anche il regime sionista minaccia costantemente i paesi del Medio Oriente.
5 – Lo sfruttamento strumentale del Consiglio di Sicurezza e della AIEA
Godendo di speciali privilegi presso gli organismi decisionali più importanti per la sicurezza mondiale, alcuni paesi detentori di armi nucleari abusano ampiamente della loro posizione nei confronti di paesi non detentori, andando contro lo spirito del trattato di non proliferazione. Questo modello di comportamento ingiusto, reiterato più e più volte, si è praticamente trasformato in una condotta abituale.
Finora, nessuno dei paesi non detentori di armi nucleari è mai stato in grado di esercitare il proprio diritto inalienabile e garantito dalla legge ad un utilizzo pacifico dell'energia nucleare senza dover affrontare pressioni e minacce. Mentre, nonostante precise disposizioni di cui all'articolo VI del Trattato e dello Statuto dell'AIEA, non un solo rapporto è stato rilasciato dagli ispettori dell'AIEA in merito agli impianti in cui gli Stati Uniti ed i loro alleati producono e custodiscono armi nucleari, né esiste alcun piano per il loro disarmo; al contrario, sotto la pressione degli stessi Stati Uniti sono state adottate risoluzioni contro paesi privi di armamenti nucleari, con scuse pretestuose e con la chiara intenzione di impedire ad essi di godere dei diritti legalmente riconosciuti.
6 – Due pesi e due misure
Il regime sionista ha accumulato centinaia di testate nucleari, ha condotto molte guerre nella regione e continua a minacciare i popoli e le nazioni della regione con il terrore e con la prospettiva di un'invasione; gode del sostegno incondizionato del governo degli Stati Uniti e dei suoi alleati e riceve inoltre l'assistenza necessaria per
sviluppare il suo programma di armi nucleari. Gli stessi Stati hanno imposto invece pressioni di ogni genere sui membri dell'AIEA col pretesto, infondato, di un possible cambio di destinazione di attività nucleari portate avanti a scopo di pace, senza fornire anche una sola prova credibile per suffragare le loro affermazioni.
7 – Equiparare le armi nucleari con l'energia nucleare
L'energia nucleare è tra le fonti di energia più pulite e convenienti. I gravi mutamenti climatici e l'inquinamento ambientale causati dai combustibili fossili hanno reso più pressante la necessità di accrescere il ricorso all'energia nucleare.
Quasi sette milioni di barili di petrolio sono necessari per generare 1000 megawatt di energia elettrica in un anno, che in base al prezzo odierno del greggio vengono a costare oltre 500 milioni di dollari, mentre il costo degli stessi megawatt generati con l'energia nucleare è di circa 60 milioni di dollari. In generale, gli investimenti necessari per costruire e utilizzare una centrale nucleare ammontano di gran lunga a meno della metà di quanto costi tutto il ciclo vitale di una centrale elettrica che operi con combustibili fossili. La tecnologia nucleare può essere efficacemente ed estesamente applicata alla produzione di isotopi medici per la diagnosi e il trattamento di malattie mortali, nonché nel settore industriale, in agricoltura ed in altri campi.
Una delle più gravi ingiustizie commesse dagli Stati dotati di armi nucleari è quella di equiparare armi nucleari ed energia nucleare. È un dato di fatto, vogliono un controllo monopolistico sia sulle armi che sull'energia nucleare destinata a scopi pacifici, ed imporre la loro volontà in questo campo a tutta la comunità internazionale.
Tutto questo va contro lo spirito del trattato di non proliferazione, e costituisce flagrante violazione delle sue disposizioni.
8 – Lo squilibrio nei pilastri del trattato di non proliferazione efd il mandato dell'AIEA
Anche se gli scopi fondamentale del trattato di non proliferazione sono rappresentato dalla prevenzione della corsa agli armamenti nucleari,dal disarmo nucleare, dalla non proliferazione nonché dal diritto inalienabile dei suoi stati membri all'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, dobbiamo far notare che ad imporre le condizioni più difficili sono proprio quei meccanismi e quelle regole che interessano i paesi che stanno cercando di sviluppare un utilizzo pacifico dell'energia atomica.
Al contrario, nessun meccanismo efficace è stato studiato per affrontare la minaccia reale di armi nucleari in quella che dovrebbe essere di fatto la più importante missione dell'AIEA. Tutti gli sforzi in questo senso sono stati limitati a semplici colloqui
privi di qualsiasi garanzia vincolante e di efficacia vera e propria. L'AIEA ha fatto pressioni di ogni genere sui paesi non detentori di armi nucleari con la scusa del rischio di una proliferazione, mentre i paesi che detengono bombe nucleari continuano a godere dell'immunità totale e di diritti esclusivi.
Cari amici,
E' ormai chiaro che la produzione e lo stoccaggio di armi nucleari e le politiche poste in atto da alcuni Stati dotati di armi atomiche, insieme con la debolezza e la non equilibrata applicazione delle disposizioni del trattato di non proliferazione sono state le principali cause di insicurezza internazionale e che hanno servito come incentivo per lo sviluppo di tali armi.
Oggi il disarmo nucleare, l'eliminazione della minaccia nucleare e la non proliferazione sono considerati come il più grande compito da affrontare per stabilire una pace sostenibile in sicurezza ed in amicizia.
La questione è, tuttavia, questa: è appropriato concedere una straordinaria autorità presso la AIEA a paesi che sono dotati di armi nucleari, ed affidare loro il critico compito del disarmo nucleare? Sarebbe ingenuo e irrazionale attendersi un efficace
iniziativa volontaria verso il disarmo e la non proliferazione semplicemente perché questi paesi considerano le armi nucleari come un elemento di superiorità.
Esiste un proverbio iraniano che afferma: "Un coltello non taglia mai il proprio manico".
Aspettarsi che i principali detentori di armi lavorino per instaurare condizioni di sicurezza costituisce una pretesa priva di logica.
Il governo degli Stati Uniti che è il principale indiziato per la produzione, l'immagazzinamento, l'utilizzo e la minaccia di utilizzo delle armi nucleari, continua ad insistere per avere il ruolo guida nella revisione del trattato di non proliferazione.
L'amministrazione americana, nella Nuclear Posture Review (NPR) pubblicata recentemente, ha annunciato che non produrrà nuove armi nucleari, né attaccherà con armi nucleari stati che non ne sono dotati.
Gli Stati Uniti non hanno mai rispettato nessuno dei loro impegni. Ci si può chiedere: quante nazioni porrebbero fiducia nel fatto che gli Stati Uniti manterranno gli impegni presi? Esistono garanzie per il mantenimento di questi impegni? E quali sono gli strumenti per una loro verifica indipendente? E' opportuno ricordare che negli ultimi decenni gli Stati hanno combattuto la maggior parte delle guerre, ed avuto la maggior parte degli scontri, contro quelli che una volta erano i loro alleati.
Inoltre, secondo la stessa NPR, alcuni Stati membri dell'AIEA che sono anche sottoscrittori del trattato di non proliferazione sono stati minacciati di essere il bersaglio di un attacco nucleare preventivo. Il governo degli Stati Uniti ha sempre cercato di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai propri atti di indisciplina e dalle azioni illegali commesse da parte sua, spostando il fuoco su materie assolutamente fuorvianti.
Recentemente hanno sollevato la questione del terrorismo nucleare per favorire i loro stessi sforzi volti al mantenimento e all'incremento dei loro arsenali atomici, e per allontanare il tema del disarmo dall'attenzione dell'opinione pubblica indirizandola invece verso falsi problemi. D'altro canto armare dei terroristi con armi nucleari è cosa possibile solo per gli stati che possiedono queste armi, che le hanno utilizzate e che hanno anche una lunga tradizione di sostegno di combattenti irregolari.
Nella loro NPR, gli Stati Uniti hanno mantenuto il silenzio per quanto riguarda un eventuale attacco nucleare contro Stati dotati di armi atomiche in modo da concentrare la pressione propagandistiche su determinate nazioni indipendenti.
Questo succede mentre alcune importanti reti terroristiche sono sostenute dalle agenzie di intelligence degli Stati Uniti e del regime sionista. Esistono in proposito prove credibili, che verranno rese pubbliche, se necessario, durante la prossima conferenza sulla lotta globale contro il terrorismo che si terrà a Tehran.
Nella NPR si osserva che gli Stati Uniti non metteranno a punto nuove armi nucleari, ma che continueranno a migliorarli qualitativamente. Il miglioramento qualitativo delle armi nucleari equivale ad aumentare letalità e potere distruttivo di tali
armi, il che signfica di per sé una proliferazione verticale. Inoltre, queste politiche non sono verificabili, perché sul programma nucleare degli Stati Uniti e su quello dei loro alleati non vi è alcun controllo da parte di alcun organismo indipendente autorevole.
Se confrontiamo il Nuclear Security Summit di Washington con la Conferenza per il disarmo e la non proliferazione di Tehran, notiamo che la prima mirava a preservare il monopolio delle armi nucleari e la superiorità sugli altri paesi detenuta dagli organizzatori, mentre nella seconda tutti i partecipanti perseguivano l'obiettivo di un mondo libero da armi nucleari. Il motto della Conferenza di Tehran era: "Energia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno".
Signor Presidente,
Signori delegati,
Per promuovere l'aspirazione dell'umanità al disarmo nucleare e alla non proliferazione, così come l'utilizzo pacifico dell'energia nucleare, vorrei avanzare le seguenti proposte:
1 – Revisione e realizzazione effettiva del trattato di non proliferazione.
Il trattato di non proliferazione dovrebbe evolversi in trattato per il disarmo nucleare e per la non proliferazione, ed il disarmo nucleare deve essere messo al centro del suo mandato attraverso meccanismi trasparenti, vincolanti ed efficaci, sostenuti da solide garanzie internazionali.
2 – Costituzione di un gruppo internazionale indipendente con piena autorità, emanazione della Conferenza, per preparare una serie di linee guida che rendano operativo quanto previsto da dall'articolo VI del trattato, compresa la pianificazione e la piena supervisione del disarmo nucleare e la prevenzione della proliferazione.
Il gruppo dovrebbe svolgere il suo lavoro con la partecipazione effettiva di tutti gli stati indipendenti, fissando un limite per l'eliminazione di tutte le armi nucleari all'interno di una serie esplicita di scadenze.
3 – Introduzione di garanzie di sicurezza globali giuridicamente vincolanti senza discriminazioni o condizioni, fino al raggiungimento di un completo disarmo nucleare da parte degli Stati dotati di armi atomiche.
4 – Abbandono immediato di tutti i tipi di ricerca, di sviluppo e di miglioramento delle armi nucleari e delle strutture loro connesse, nonché introduzione di un meccanismo di verifica da parte del gruppo di cui sopra.
5 – Adozione di uno strumento giuridicamente vincolante sul divieto di produzione, lo stoccaggio, il miglioramento, la proliferazione, il mantenimento e l'uso di armi atomiche.
6 – Sospensione dell'appartenenza al Consiglio dei sovrintendenti dell'AIEA per quegli stati che utilizzano o minacciano di utilizzare le armi nucleari.
La presenza e l'influenza politica di questi Stati ha finora impedito alla AIEA di svolgere i suoi compiti, con particolare riguardo agli articoli IV e VI del Trattato, e ha costretto l'Agenzia a desistere dal condurre i compiti che era autorizzata a portare fino in fondo.
In particolare, come può il governo degli Stati Uniti essere un membro del consiglio dei sovrintendenti mentre non soltanto ha usato la bomba nucleare contro il Giappone, ma ha utilizzato anche armamenti all'uranio impoverito durante la guerra in Iraq?
7 – Cessazione di ogni tipo di cooperazione in materia di nucleare con gli Stati non membri del trattato di non proliferazione e adozione di efficaci misure punitive nei confronti degli Stati che dovessero continuare a cooperare con essi.
8 – Considerare qualsiasi minaccia di utilizzare armi nucleari o di attaccare strutture deputate al nucleare pacifico come una violazione della pace e della sicurezza internazionale; prevedere una reazione rapida da parte delle Nazioni Unite e la cessazione di ogni cooperazione tra gli Stati membri del trattato di non proliferazione ed il paese minacciante o aggressore.
9 – immediata e incondizionata applicazione della risoluzione adottata dalla Conferenza di Revisione del 1995 a proposito della creazione di una zona libera dal nucleare in Medio Oriente.
10 – Smantellamento delle armi nucleari dislocate nelle basi militari degli Stati Uniti e dei loro alleati in altre nazioni, comprese Germania, Italia, Giappone e Paesi Bassi.
11 – Uno sforzo collettivo per una riforma strutturale del Consiglio di Sicurezza.
L'attuale struttura del Consiglio di sicurezza è estremamente ingiusta ed inefficiente e serve principalmente gli interessi degli Stati dotati di armi nucleari. Riformare la struttura del Consiglio, insieme con la revisione e realizzazione del trattato di non proliferazione, sono obiettivi collegati tra loro la cui realizzazione è indispensabile per la realizzazione delle finalità dell'AIEA.
Signori Delegati,
in qualità di rappresentante della grande, civile e culturalmente ricca nazione dell'Iran, da sempre araldo della devozione per Dio e della giustizia e della pace nel mondo, annuncio la disponibilità della repubblica islamica dell'Iran a partecipare alla trasformazione in realtà di queste proposte e di questi progetti sul disarmo e la non proliferazione e a quelli sull'utilizzo pacifico di energia nucleare pulita.
Quando parlo che una nazione che ha cresciuto grandi personalità come Ferdousi, Hafez, Sanaee, Vahsh Bafghee, Avicenna, Aboureihan, Shahriar, e tanti altri individui competenti e dotati di intelletto, indipendenti e cercatori di libertà come l'Imam Khomeini e ne ha offerto testimonianza al mondo; una nazione che ha sempre invocato amore, compassione e pace per l'umanità, una nazione che ha nei versi del suo grande poeta Saadi che recitano "Di una sola essenza è la razza umana, un fondamento come questo ha voluto la Creazione" qualcosa che splende in seno alle Nazioni Unite; una nazione che ha abolito la schiavitù 2500 anni fa, intendo dire che la grande nazione dell'Iran non ha bisogno di bombe nucleari per il suo sviluppo e che non considera la bomba come una fonte di onore e dignità.
La logica e la volontà della nazione iraniana è un riflesso della logica e della volontà di tutte le nazioni.
Tutti i popoli amano la pace, la fratellanza, e il monoteismo e soffrono a causa della discriminazione e dell'ingiustizia. Molti dei miei colleghi capi di Stato, e molti dignitari e commentatori che si trovano nello stesso ordine di idee e che sono cercatori di giustizia, nei loro colloqui con me hanno condiviso il punto di vista secondo il quale vi è urgente bisogno di un disarmo globale e dell'espansione di un impiego pacifico di energia nucleare pulita, rompendo il monopolio imposto in questi
campi, secondo quanto affermato nelle proposte che avete potuto ascoltare. Questa è la richiesta più sentita da tutti gli stati indipendent e da tutte le nazioni: "Energia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno".
Di conseguenza, la mia presenza e l'essenza del mio intervento qui, in questa importante conferenza, è solo una presentazione della loro presenza e delle loro richieste.
Illustri colleghi,
Ora, vorrei dire alcune parole a coloro che ancora sostengono che la produzione e l'accumulo di armi nucleari sono la fonte del loro potere e della loro dignità.
Essi devono rendersi conto che l'era della dipendenza dalla bomba nucleare è già passata.
La produzione, lo stoccaggio e la minaccia di usare armi, in particolare le armi nucleari, si addicono a persone caratterizzate da mancanza di una solida logica e prive di saggezza nei loro comportamenti. Usare le minacce contro una logica stringente è qualcosa che non vale più e che appartiene al passato. L'epoca attuale è l'età delle nazioni, del pensiero e delle culture indipendenti. Il basare sulle armi la gestione delle relazioni internazionali costituisce retaggio di stati sconsiderati ed anacronistici.
È assolutamente chiaro che una certa politica egemonica ha fallito e che il sogno di costruire nuovi imperi è una vana speranza che non si realizzerà mai.
Piuttosto che continuare con la politica fallimentare dei predecessori, sarebbe meglio di unirsi all'oceano vasto e trasparente delle nazioni, degli stati indipendenti e della saggezza e cultura umane.
Questo sarebbe nel loro massimo interesse. Il futuro appartiene alle nazioni. La sicurezza, la pace e la giustizia saranno stabilite da uomini giusti ed integerrimi in tutto il mondo. Il potere della logica prevarrà sulla logica del potere. Non ci sarà spazio in futuro per i prepotenti e gli arroganti. Un comune movimento dei popoli in tutto il mondo per ottenere riforme fondamentali basate sui principi del monoteismo e della giustizia ha già intrapreso il suo cammino nel campo delle relazioni internazionali.
Invito il signor Obama, il presidente degli Stati Uniti a partecipare adesso a questa corrente dell'umanità, se è ancora impegnato a tenere fede al suo motto di "cambiamento", dal momento che domani sarà troppo tardi per questo. Vorrei apprezzare gli sforzi del Presidente della Conferenza, il distinto pubblico e tutti coloro che lottano per la pace e la giustizia nel mondo.
Cari amici,
Attraverso la cooperazione e la solidarietà e l'armonia, la nostra aspirazione a realizzare un mondo benedetto dalla pace e dalla giustizia può trovare realizzazione, e il motto "Energia nucleare per tutti, armi nucleari per nessuno" può costituire la base per l'interazione tra gli esseri umani, come pure tra gli esseri umani e la natura.
Speriamo che arrivi il giorno in cui la realizzazione di una condizione di giustizia permetterà a chiunque di non cedere all'ira e, anche se dovesse succedere, speriamo che non possa trovare alcuna arma con cui cedere allo sfogo di essa.
Porgo il mio saluto alla giustizia e libertà,
Porgo il mio saluto all'amore ed all'affetto,
Porgo il mio saluto ai seguaci della scuola della compassione e all'essere umano che ama gli altri esseri umani.
Auguro a tutti voi, il successo e la prosperità.
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