Ultimatum contro il Qatar: elenco di richieste da esaudire entro dieci giorni
di LOOKOUT NEWS (Luciano Tirinnanzi)
Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno inviato 13 richieste che Doha dovrà accettare. Tra queste, la chiusura di Al Jazeera e degli uffici diplomatici in Iran
Qualcosa si muove in Medio Oriente. Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno inviato al Qatar un elenco di 13 richieste che deve soddisfare entro dieci giorni, se vuole che le sanzioni economiche e diplomatiche contro il paese siano rimosse.
Doha è stata isolata dagli altri paesi del Golfo a inizio giugno in seguito alle accuse di sostenere il terrorismo internazionale di matrice islamista e, soprattutto, di mantenere rapporti sconvenienti con l’Iran sciita, arcinemico delle monarchie sunnite del Golfo. Una decisione senza precedenti, maturata dopo la visita del presidente americano in Arabia Saudita, che ha suggellato un patto d’acciaio con Riad in funzione anti-iraniana. E gli effetti si sono fatti subito sentire.
L’elenco di richieste è stato annunciato dopo che il Segretario di Stato americano Rex Tillerson ha invitato i vicini di Qatar a fare le loro richieste «ragionevoli e attuabili». La degenerazione nei rapporti tra il piccolo emirato e i suoi vicini (più l’Egitto) ha avuto immediate conseguenze economiche e, di riflesso, militari e politiche. I suoi confini e lo spazio aereo sono stati chiusi e il paese è ora isolato e senza possibilità di rifornirsi di cibo, che il Qatar importa per oltre l’80% dall’estero, segnando così la peggiore crisi politica tra i paesi del Golfo in decenni.
Turchia e Iran sono andati in suo soccorso, con ponti aerei per recapitare molti generi alimentari e non soltanto che rischiano di scarseggiare per i due milioni di cittadini che popolano la penisola. Ma non basta. Infatti, tra le richieste dei paesi del Golfo, c’è anche una presa di distanza ufficiale da Teheran e Ankara.
L’elenco delle richieste
Secondo l’agenzia di stampa Associated Press, che ha ottenuto una copia dell’elenco, al Qatar si chiede, infatti, tra le altre cose di:
– ridurre i legami con l’Iran e chiudere una base militare turca;
– interrompere le trasmissioni dell’emittente Al Jazeera;
(Uno studio dell’emittente televisiva del Qatar Al Jazeera)
– eliminare tutti i legami con l’organizzazione della Fratellanza Musulmana, vietata negli altri Stati arabi;
– rifiutare di naturalizzare i cittadini dei quattro paesi richiedenti ed espellere quelli attualmente sul suo territorio, in quanto il Qatar non deve intromettersi nei loro affari interni;
– consegnare tutti i cittadini sospetti che i quattro paesi cercano per via di loro legami con il terrorismo;
– smettere di finanziare qualsiasi entità estremista che sia designata come gruppo terroristico dagli Stati Uniti;
– fornire informazioni dettagliate sulle figure di opposizione che il Qatar ha finanziato apparentemente in Arabia Saudita e nelle altre nazioni;
– allinearsi politicamente, economicamente e in ogni altro modo alle posizioni del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC);
– smettere di finanziare altre fonti di notizie oltre ad Al Jazeera, tra cui Arabi21e Middle East Eye;
– pagare un importo non specificato come risarcimento.
(La base aerea di Al Udeid utilizzata dagli USA)
La reazione del Qatar e i possibili risvolti
Non c’è stata una risposta immediata da parte del Qatar alle richieste di Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, ma il ministro degli Esteri Sheikh Mohammed bin Abdulrahman al-Thani aveva detto in precedenza che non avrebbe negoziato fino a quando le misure punitive non sarebbero state rimosse.
Vedremo se esaudirà parte delle richieste, tra le quali una delle più dure è la chiusura in toto di Al Jazeera, uno dei canali satellitari arabi più visti nel mondo e potente macchina per la propaganda, e degli altri network che sino a oggi hanno influenzato non poco le masse arabo-musulmane del pianeta (Al Jazeeraha anche una versione in lingua inglese).
(L’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani)
Più facile esprimere la buona volontà di non voler finanziare più il terrorismo: il Qatar è stato ripetutamente sottoposto a critiche per il supposto sostegno fornito allo Stato Islamico e ai qaedisti di Hayat Tahrir al-Sham – formazione precedentemente nota come Fronte di al Nusra, che in Siria rappresenta i più forti gruppi jihadisti tra coloro che combattono le forze del presidente Bashar al Assad – e persino alle formazioni degli sciiti di Hezbollah, in questo caso alleati di Assad e dell’Iran. Ciò nonostante, sarà difficile affermare pubblicamente qualcosa di simile, visto che questo significherebbe implicitamente ammettere di aver finanziato il terrorismo internazionale.
Secondo il documento visionato dall’Associated Press, inoltre, al Qatar è stato richiesto di chiudere gli uffici diplomatici in Iran, espellere tutti i membri della Guardia Rivoluzionaria e condurre con Teheran solo il tipo di commercio conforme alle sanzioni statunitensi.
Ma è sulle posizioni del Consiglio di Cooperazione del Golfo – l’organizzazione di cui fanno parte tutti i paesi arabi del Golfo Persico (ad eccezione dello Yemen), vale a dire alcuni tra i maggiori produttori petroliferi del mondo, che regola le più importanti decisioni in materia economica e anche di sicurezza – che si gioca forse la partita più dura.
Fonte: http://www.lookoutnews.it/qatar-arabia-saudita-elenco-richieste-da-esaudire-al-jazeera-chiusura/
Commenti recenti