Movimento cinque stelle e nichilismo
di Stefano D’Andrea
Una rivista, una associazione, un movimento, un partito, hanno sempre avuto origine da alcune idee, eccellenti o pessime, innovative o antiche, ma sempre hanno avuto origine da idee che si volevano diffondere. I partiti sono sempre nati sulla base di un manifesto, un programma, una mozione che esprimeva fini e valori da realizzare.
Invece, il M5S non è un movimento fondato su idee. Esso è basato sulla tecnica, su una tecnica – la piattaforma per votare elettronicamente – che avrebbe concesso a tutti gli iscritti al blog di scrivere il programma, che, infatti, venne scritto “sulla rete”.
Chi prese l’iniziativa, almeno apparentemente, si disinteressava del programma e lo lasciava scrivere “alla rete”, che astrattamente avrebbe potuto sancire la prevalenza di qualsiasi posizione politica.
Salvo le due tecniche della democrazia diretta e della piattaforma elettronica, non vi erano fini da realizzare. Il fine era affermare una tecnica, utilizzabile per infiniti scopi.
Le idee dunque erano irrilevanti: sarebbero state quelle che la rete avrebbe scelto, di centro, di destra, di sinistra, miste, coerenti o incoerenti, profonde o superficiali, concrete o astratte, realizzabili o non realizzabili, nell’ambito della Costituzione o di critica anche radicale alla Costituzione, per la estinzione dell’Italia in uno Stato europeo o per il recupero pieno della sovranità nazionale nei confronti dell’Unione europea.
Questo era il principio fondativo del M5s; questo principio occorre indagare per conoscere il M5S.
La peculiarità del M5S non è, come crede qualche ex iscritto rimasto deluso, che le idee non erano in realtà irrilevanti, perché sulla piattaforma qualcuno interveniva a inserire, a far votare e a far vincere emendamenti, senza possibilità di controllo da parte dei partecipanti. Per conoscere l’essenza del M5S questa ipotesi, quand’anche corrispondesse al vero, sarebbe del tutto irrilevante.
Nemmeno assume rilievo, per individuare l’essenza del M5S, il fatto che il programma sia stato poi cestinato o messo nel dimenticatoio con una decisione verticistica, che, in occasione delle elezioni politiche del 2013, lo sostituì con pochi scarni punti lunghi una o due righe, ossia con slogan.
Il fatto ben più rilevante e decisivo è che chi ha progettato il M5S voleva che fosse chiaro a tutti che in quel movimento le idee erano irrilevanti: la tecnica poteva riempirsi di qualsiasi contenuto.
Così il M5S doveva apparire agli interessati, agli avversari e ai cittadini tutti; così si voleva che apparisse; questa era la volontà dei promotori.
Orbene, un movimento che nasce affermando che le idee sono irrilevanti, che esse saranno quelle che decideranno coloro che vorranno utilizzare la tecnica della piattaforma informatica e cambieranno con il tempo in base alle decisioni che emergeranno dalla piattaforma informatica, vuole essere il nulla o almeno apparire il nulla (apparire se in realtà la piattaforma è pilotata, o se il vertice disattende il programma, ecc. ecc.).
La irrilevanza dei valori o fini per i quali si agisce e la fede nella tecnica che si presta a realizzare indefiniti scopi è esattamente ciò che si intende per nichilismo.
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