Banchetto sovranista a Bologna
Sabato 29 luglio io e i soci Carmine Morciano e Angela Pedrini abbiamo tenuto l’ultimo banchetto in centro a Bologna prima della pausa estiva di agosto, per la precisione nella centralissima via Ugo Bassi. Abbiamo volantinato dalle 10 alle 19.30, avendo molte opportunità per scambiare due chiacchiere con cittadini curiosi che si sono avvicinati al nostro banchetto incuriositi dal simbolo e dal volantino, cittadini che in alcune occasioni hanno accettato di scambiare i contatti e che verranno aggiunti al nostro gruppo regionale su Facebook. In generale le persone che si sono fermate a parlare con noi hanno simpatizzato per le nostre idee, molti hanno accettato il nostro volantino, alcuni dopo un’iniziale resistenza e aver dato una superficiale occhiata al volantino l’hanno accettato, anche se in questi ultimi casi il volantinatore deve essere bravo a interpretare il linguaggio del corpo altrui e avere la prontezza di stemperare con una battuta: faccio un esempio: i casi in cui un cittadino rifiuta con convinzione il volantino sono quelli di solito in cui veniamo scambiati per “fascisti” o comunque “di destra”: visto che non è così bisogna saper cogliere quella finestra di qualche secondo per una battuta che rassicuri il cittadino prevenuto (magari perché ha letto su qualche “giornale” che sovranismo=fascismo=razzismo): io ormai riconosco più o meno le smorfie e allora dico chiaramente che non siamo “fascisti” e che siamo per il modello sociale previsto dalla Costituzione: spesso capita che il cittadino in questione si renda conto che ha sbagliato completamente “etichettatura” e che prenda il volantino promettendo di leggerlo per capire meglio chi siamo. Tra noi al banchetto si scherza spesso sull’opportunità di inserire un asterisco nel volantino che chiarisca che non siamo fascisti: scherzi a parte la sfida è divulgare le idee del FSI vincendo le resistenze di una cittadinanza che deve semplicemente ancora conoscerci bene davvero, perciò viviamo questa sfida con determinazione e serenità. Restando sul comico, o forse sarebbe meglio dire “grottesco”, ci è capitato di incontrare una ragazza in coppia col fidanzato che, dopo aver preso il volantino, è tornata indietro a restituircelo affermando indignata “Il mio fidanzato è albanese!!!”: confesso che sono rimasto senza parole (tra l’altro ho amici albanesi) e prima che scappasse via non sono riuscito a spiegarle con chiarezza la nostra posizione sull’immigrazione (che nulla ha a che fare con la xenofobia). A parte episodi come questi (rari per fortuna) la giornata è stata positiva: abbiamo volantinato, dividendoci, da entrambi i lati della strada intercettando un grandissimo numero di cittadini a passeggio sotto i portici, il che ha dato come risultato quello di esaurire completamente i volantini che avevamo con noi (non ho il numero esatto ma erano tanti!): certamente la posizione era “strategica”: il gran passaggio pedonale sotto i portici di una delle principali vie del centro non consentiva facilmente di “sfuggire” alla consegna del nostro volantino (citando Sun Tzu suggerisco quindi di tenere conto del “terreno” sul quale si conduce l’azione di volantinaggio: una piazza certo consente una maggiore visibilità al simbolo, ma volantinare in una via “stretta” e trafficata ha indubbiamente i suoi vantaggi in termini di volantini consegnati, a meno che non si disponga di un grande numero di militanti in campo, ovviamente). Il banchetto si è concluso alle 19.30. Soddisfatti per l’esaurimento dei volantini ci siamo salutati e ci siamo dati appuntamento agli inizi di settembre per un altro banchetto. Consentitemi infine una speciale menzione d’onore per la socia Angela Pedrini, di Bologna, che è stata sempre presente ai banchetti organizzati in città, spesso per tutta la giornata senza sosta, sempre instancabile e “sul pezzo”. Appuntamento a settembre per altri banchetti.
CI LIBEREREMO!
Antonio Gisoldi
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