Stati Uniti: Trump ha parlato con i leader mondiali, no esenzioni sui dazi
di SICUREZZA INTERNAZIONALE
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato con i leader mondiali in merito alla decisione di imporre dazi su acciaio e alluminio, e non prevede eccezioni di alcun tipo alla misura che vuole applicare.
Nella giornata di domenica 4 marzo, il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Wilbur Ross, ha rivelato tale notizia durante un’intervista per la rubrica televisiva “This week” della ABC TV. In suddetta occasione, riferendosi al presidente Trump e allo scalpore destato a livello internazionale dalla notizia dei dazi, Ross ha affermato: “So che ha intrattenuto conversazioni con molti dei maggiori leader mondiali. La decisione ovviamente spetta a lui, ma per il momento, da quello che so, si applicherà a una pletora di Paesi piuttosto ampia. Non lo ho ancora sentito pronunciarsi in merito ad alcun tipo di esenzione o caso particolare.
Nel corso dell’intervista, Ross ha inoltre minimizzato i possibili effetti delle tariffe proposte da Trump sull’importazione di alluminio ed acciaio sull’economia americana. Il segretario al Commercio ha affermato che l’ammontare totale delle tariffe che il governo statunitense ha intenzione di proporre è di circa 9 miliardi di dollari all’anno, ossia una frazione equivalente all’1% dell’intera economia del Paese. “Quindi”, ha affermato Ross, “l’ipotesi che demolisca molti posti di lavoro, porti a un innalzamento dei prezzi e distorca il panorama finanziario è errata”.
Il segretario al Commercio ha altresì aggiunto che, a suo dire, le minacce dell’Unione Europea di applicare contromisure sulle tariffe commerciali – da applicare ai prodotti americani quali le moto Harley Davidson, il bourbon e i jeans Levi’s – sono “insignificanti” e sono comparabili, sulla scala globale dell’economia americana, a “un mero errore di arrotondamento”.
Sabato 3 marzo, il presidente Trump ha ammonito i fabbricanti di automobili europei che, qualora l’Unione Europea decidesse di reagire all’imposizione dei dazi americani con la promozione di contromisure, Washington è pronta ad aggiungere una tassa sulle importazioni.
Giovedì 1 marzo, Trump ha affermato che gli Stati Uniti applicheranno dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% sull’alluminio.
A suo dire, tale legge è finalizzata a salvaguardare i produttori nazionali e i posti di lavoro statunitensi, e come il presidente ha rincarato il giorno successivo, rientra nelle dinamiche delle guerre commerciali, da lui definite “giuste e facili da vincere”.
L’annuncio del presidente americano ha immediatamente provocato una flessione del dollaro americano sui mercati e un acceso dibattito internazionale. In particolare, il progetto di Trump sui dazi doganali ha suscitato violenti reazioni dei suoi partner commerciali e dell’Unione Europea, la quale da Bruxelles ha avanzato l’ipotesi di attuare contromisure di salvaguardia per preservare la stabilità del mercato internazionale.
A comunicarlo è stato il portavoce dell’esecutivo comunitario, Alexander Winterstein. La Francia ha affermato che tali dazi sono inaccettabili, e la Cina ha esortato Trump a dar prova di moderazione. Il Canada, che è il maggior rifornitore di acciaio e alluminio degli Stati Uniti, ha annunciato che, qualora sarà colpito negativamente da tali dazi, prenderà contromisure verso Washington.
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