Juncker agli italiani: “Più lavoro e meno corruzione”
di ADNKRONOS
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PREMESSA
L’assenza di una classe dirigente, che per 30 anni ci ha lasciato in balia dei paesi stranieri, ha avuto come risultato quello di farci percepire ormai a noi stessi e all’estero come una vera e propria colona.
Dunque, si è visto ad esempio come, durante le elezioni nazionali, tutti gli altri paesi, compreso l’insignificante Luxemburgo, ha potuto permettersi di invischiarsi sulle scelte di voto degli italiani. Di solo due giorni fa fu, se ci ricordiamo, c’è stata anche l’uscita dll’esponente tedesco, Ottiger, secondo cui “i mercati ci avrebbero insegnato a votare”. L’Italia, insomma, sembra ormai diventata la terra di nessuno, per cui chiunque può permettersi di impartirle ordini e di molestarla nel mondo che desidera.
La cosa bizzarra è che viceversa la colonia italiana figura ancora come l’ottava potenza industriale al mondo, con risparmi familiari decresciuti, ma ancora forti se paragonati alle altre nazioni, e così via.
Dunque, sarebbe senz’altro più utile se, invece di preoccuparsi di formule magiche post-moderne quali ad esempio lo SPREAD, chiunque fosse impegnato in politica, si cimentasse anche nella ricostruzione di una nuova classe dirigente degna di questo nome che possa finalmente difendere gli interessi di questo paese.
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“Amo profondamente la ‘bella Italia’ (lo ha detto in italiano, ndr), ma non accetterò più che ogni cosa che va male nel Mezzogiorno venga spiegato con il fatto che l’Ue o la Commissione Europea non farebbero abbastanza”. E’ quanto ha detto il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, rispondendo, durante un evento pubblico a Bruxelles, a una domanda dal pubblico relativa alla disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno d’Italia. “Gli italiani devono occuparsi delle regioni più povere dell’Italia: il che significa più lavoro, meno corruzione e serietà“. “Il mio suggerimento è, per questa settimana, di essere silenti e prudenti sull’Italia, ogni volta che viene fatta una domanda sul Paese. Ho piena fiducia nel genio del popolo italiano” aggiunge parlando delle regole di bilancio Ue.
“Li aiuteremo, come abbiamo sempre fatto, ma basta con questo giochino di addossare le responsabilità sull’Ue. Un Paese è un Paese, una nazione è una nazione: prima vengono le nazioni”. “L’Ue – ricorda Juncker – non è uno Stato, e spero che non lo sia mai: sono contrario all’idea degli Stati Uniti d’Europa, perché la gente non li vuole. Quindi, dobbiamo applicare le regole: sono complete, sono emendate e applicate di volta in volta con termini diversi”. “Il che ha avuto come risultato, grazie alla flessibilità che abbiamo introdotto nella lettura economica del Patto, che l’Italia ha potuto spendere nel 2016 e nel 2017 18 miliardi di euro in più, senza alcuna sanzione in base al Patto di Stabilità. E’ una cosa che non ha precedenti: se non lo avessimo fatto, avremmo ucciso la debole ripresa in Italia e altrove”, conclude.
LE REAZIONI – “Chiedo al Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker di smentire immediatamente le frasi che gli vengono attribuite, perché se fossero vere sarebbero inaccettabili” twitta il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. ”Dichiarazioni folli da parte di Juncker – sottolinea il leader dei Moderati Giacomo Portas, eletto alla Camera nel Pd -. Evidentemente ha parlato dopo cena, ma allora bisogna togliergli il vino”.
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