Migranti, Tajani: “A rischio l’Europa” e i commenti dal Fronte
di ADNKRONOS
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COMMENTI DAL FRONTE
LORENZO D’ONOFRIO – Segretario FSI ( FSI Pescara)
1) Le vite umane, quando sono in pericolo, si salvano, punto! Questa è una priorità.
2) Un governo non può accettare ricatti e, provveduto all’emergenza, laddove ci sia, deve utilizzare tutte le norme e tutta la legittima forza possibile per stroncare chi lucra sulla disperazione e, va detto senza mezzi termini, uccide o è complice delle uccisioni.
3) I prossimi anni vedranno politica e media sempre più voracemente concentrati sul tema immigrazione, che sostituirà definitivamente il berlusconismo nella polarizzazione dello scontro mediatico: qualcuno, evidentemente, ha intenzione di portare la Lega di un inetto come Salvini al 40%.
4) L’accoglientismo a prescindere ha francamente stufato gli italiani e se ne accorgeranno presto anche i fans della Bonino, i piddini in cerca di autore, i no borders utili idioti dei trafficanti: non basterà più dare del fascista a chiunque osi mettere in discussione il folle principio per cui lo Stato dovrebbe rinunciare a controllare i propri confini e a monitorare rigorosamente chi circola sul proprio territorio.
5) Mala tempora.
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SIMONE GARILLI – FSI Mantova
AQUARIUS E IMMIGRAZIONE
Una riflessione di Stefano D’Andrea, presidente FSI, e qualche mia considerazione introduttiva sul problema
“I soliti milioni di buonisti-moralisti fingono di essere male informati.
Infatti l’Aquarius è una NAVE, non una barchetta o un gommone. Non ci sono rischi per la vita, c’è cibo e ci sono medicine. Si tratta soltanto di stabilire se deve attraccare in Italia, in Libia, a Malta o nello Stato della bandiera battuta dalla nave.
Prendersela con Salvini, dicendogli che è “senza cuore” significa soltanto DESIDERARE che la nave attracchi in Italia e considerare “senza cuore” chi non ha questo desiderio. Si tratta di una posizione senza senso, priva di cuore, di cervello, di moralità, di ragionevolezza. È l’immigrazionismo puro, talvolta teorizzato e consapevole, talaltra istintivo e indotto dalla subcultura buonista”.
Aggiungo un articolo del Il Sole 24 Ore con le informazioni di base sul diritto internazionale https://www.google.it/a…/amp.ilsole24ore.com/pagina/AEDbjr3E
Tornerò sull’argomento con un post sui numeri dei flussi migratori e degli stranieri residenti (Ue ed extra Ue), dei richiedenti asilo e degli immigrati irregolari in Italia: http://migration.iom.int/europe/
Anche se “Invasione” è un termine propagandistico, rimane stupido (o colpevole) fingere di non vedere il problema, che non è il principale ma nemmeno l’ultimo dei problemi che affliggono il popolo italiano, e in particolare le sue fasce più marginalizzate. Anticipo che è molto limitante parlare di “business”. Il problema dei flussi migratori sta nell’imperialismo praticato nei territori d’origine dei migranti, il quale è a sua volta espressione di determinati rapporti di forza tra Stati centrali e periferici dell’orizzonte internazionale e del dominio del grande capitale all’interno dei singoli Stati avanzati.
Il buonismo è il portato ideologico di una precisa strategia politica. Il fenomeno quindi non va affrontato sul piano della moralità (buonismo contro cattivismo) ma sul piano dell’analisi. Non si capisce l’immigrazione in Europa, ad esempio, senza considerare il ruolo della Germania nell’Unione Europea.
La Germania è in piena crisi demografica, soprattutto a causa della sua decennale politica economica mercantilistica, e ha bisogno di milioni di migranti per garantire l’accumulazione delle sue grandi imprese. Dato il suo status di Paese dominante impone l’immigrazione NON qualificata ai Paesi di primo approdo (Italia su tutti) e si prende volentieri l’immigrazione qualificata (ricordate la manfrina sulla Merkel buona che accoglie 1 milione di siriani? Sì, i siriani vissuti e cresciuti sotto la terribile dinastia Asad sono tra gli immigrati più qualificati in assoluto).
Più in generale, l’immigrazione è allo stesso tempo una grande opportunità e un problema per gli Stati capitalistici avanzati, come spiega Domenico Moro. È una opportunità per il grande capitale, che ingrossa l’esercito industriale di riserva e preme verso il basso i salari interni e le tutele dei lavoratori, è un problema per la classe politica liberale che si vede sottrarre consenso dai cosiddetti populisti, i quali pongono senza elaborarlo a sufficienza un problema reale.
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“Lancio un grido di allarme, perché qui è a rischio l’intero impianto dell’Unione Europea. E’ a rischio l’Europa, perché il problema dell’immigrazione rischia di far esplodere una serie di contraddizioni che faranno un danno enorme a tutti i Paesi dell’Ue”. Lo sottolinea il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, a margine dei lavori della plenaria a Strasburgo.
Gli Stati membri del’Ue, che sulla riforma del sistema comune di asilo sono divisi da molto tempo, con una situazione di stallo totale nel Consiglio, colegislatore insieme al Parlamento che ha già definito la propria posizione, “devono rendersi conto – continua Tajani – che la situazione è seria: quando iniziano ad esserci contrasti su chi deve prendere le navi, quando le navi rimangono in mezzo al mare, con una situazione destinata a peggiorare, o si prende il toro per le corna oppure gli effetti politici saranno devastanti. Bisogna avere il coraggio di intervenire”.
(guarda il video QUI: http:/blob:http://www.adnkronos.com/e45712c5-590c-4c6c-80a6-de48cace0859)
“Gli Stati membri – aggiunge – devono assumersi le loro responsabilità: noi anche oggi abbiamo fatto ascoltare forte la voce del Parlamento. Vediamo cosa propongono gli austriaci. La nostra proposta è la proposta del colegislatore, che ha il sostegno della Commissione. Ma il problema non è giuridico. Il danno sarà complessivo: se non si comincia a ragionare oggi sul futuro, noi non avremo migliaia, ma milioni di persone che si sposteranno dall’Africa verso nord. Due miliardi e mezzo nel 2050, che è dietro l’angolo”.
Gli Stati membri dell’Ue, continua Tajani, sulla gestione dei flussi migratori “devono trovare un accordo: non si rendono conto che è un fenomeno che fa crollare tutta la casa e tutti quanti resteranno sotto le macerie. Non è una questione elettorale, ma un cambiamento storico: adesso fermiamo le partenze dalla Libia, poi aiutiamo a ricostruire uno Stato, ma anche con quello bisogna lavorare sull’Africa. C’è stato anche un errore nel valutare i problemi, da parte Ue: è un problema che riguarda tutti, anche la Gran Bretagna. I fenomeni o si governano, oppure si viene travolti”.
Inoltre, avverte Tajani, si illude chi pensa di risolvere tutto alzando semplicemente dei muri: “Non servirà chiudere la frontiera – dice – anche l’esercito romano è stato travolto, quando ci sono state le invasioni” barbariche. Rimanendo inerti, “saremo travolti, tra 20-25 anni, da fenomeni migratori che cambieranno tutto. Io credo che, invece, sarebbe molto più semplice investire in Africa a breve, medio e lungo termine. O si capisce che bisogna guardare un po’ più in là, non solo alle elezioni che ci sono il giorno dopo, oppure non risolviamo il problema. Gli Stati membri devono assumersi questa responsabilità”.
“Noi – continua, ricordando i contenuti della proposta di riforma avanzata dal Parlamento (il Consiglio deve ancora trovare un accordo per definire la sua posizione) – coniughiamo fermezza e solidarietà. Il rifugiato non è che sa dove va, quindi si disincentiva il tentativo di andare nei Paesi più ricchi. Non è una riforma che agevola l’immigrazione clandestina, ma punta a tutelare i rifugiati, garantendone la sicurezza”. Se un richiedente asilo “non può stare in Italia, va in Lussemburgo, in Finlandia, in Spagna…la redistribuzione è automatica. Non è che l’Europa è il Bengodi. Entri, se sei un rifugiato sei garantito, manon c’è incentivo a venire in Europa“, perché il richiedente asilo non può scegliere il Paese di destinazione all’interno dell’Ue.
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